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Parliamo di fantini

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Messaggio  jabru Gio Lug 30, 2015 7:55 pm

"Dopo luglio penso a casa Atzeni. Farò la scelta giusta per Tittia"

Il fantino rimanda al mittente le accuse dei detrattori di Laura Valdesi  


Siena, 30 luglio 2015 - LA SERENITA’ di chi è consapevole dei propri mezzi. La grinta ‘doc’, quella scritta nel dna. Che nessun ostacolo può cancellare perché ti accompagna dalla nascita. La concentrazione: aiuta a non perdere (mai) di vista l’obiettivo. Ecco Tittia dopo Provenzano. Arriva a cavallo con Alberto Cersosimo che martedì ha compiuto 18 anni. Una doccia al mezzosangue da allenamento, cambio di pantaloni, poi sotto il loggiato a sorseggiare una bibita fresca mentre la brezza stempera il caldo. Il piccolo Mattia è al mare, Ilaria gestisce la casa. Silenzio assoluto. E testa solo al Palio.

Smaltita l’arrabbiatura? Cosa ha insegnato a Tittia l’ultima Carriera?

«Tutto passato. Penso ad agosto, Provenzano è alle spalle. Mi ha insegnato poco o niente perché non l’ho corso».

Ironia della sorte, ad Asti Massimo Columbu sarà nella tua avversaria Canelli.

«Nizza ha una rivale? Non lo sapevo… Sarà una come le altre. Siena è Siena, Asti è Asti, Fucecchio è Fucecchio…»

Sviluppi nell’inchiesta della procura?

«Penso che andrà avanti».

Nella storia del Palio per 4 splendide vittorie, un film, ma anche per un episodio clamoroso.

«Ne facevo volentieri a meno (sorride, ndr) ma nulla viene per caso. Esperienze che fortificano. Speriamo comunque che sia la prima e l’ultima volta».

Tittia ha remore a montare di nuovo nel Nicchio? C’è sempre l’avversaria.

«Peggio di così spero che non possano fare. A luglio non mi sarei aspettato una cosa del genere, ora sono pronto anche a questo…»

Però c’è un bel pressing dell’Oca a cui piacerebbe rivincere come a luglio 2013: nove rivali, Torre e Onda in Piazza. Tittia e Guess primi al bandierino.

«Il Palio lo imposto bene per Giovanni. Dopo quanto avvenuto a luglio, guardo in casa Atzeni e faccio la scelta giusta per Tittia. Se è nell’Oca, ben venga».

Senti gli occhi addosso dell’Istrice, della Selva e dell’Onda, della Chiocciola?

«Ho gli occhi addosso di tanti».

Brio vuole fare cappotto, Trecciolino punta a quota 14, Scompiglio è assetato di vittoria, Gingillo rientra.

«Un Palio pesante, come tutti. Ci sono 5-6 nomi con le stesse carte per fare bene».

A luglio lotto in alto, ad agosto meno punte.

«Così si sente dire. Difficile ritrovare 3-4 cavalli allo stesso livello. Se devono essercene due allora sono d’accordo anche io nel metterne dieci equivalenti».

I detrattori dicono che dovevi reagire al placcaggio…

«Non ho subito niente, alla mossa mi sono comportato da persona preparata, freddo. Sempre pronto a tutto. Poi che in corsa uno ti possa afferrare alle spalle e buttare giù… una vigliaccata. I detrattori dicano pure quello che vogliono...».

C’è un detto della Sardegna, una frase che ti risuona in testa.

«C’è ma non si può dire»

Hai venduto Quasas?

«Sì, non mi ha convinto più di tanto a luglio. C’erano grosse aspettative ma non ha risposto come volevo. Per agosto ho solo Querida. Potrebbe fare il Palio, è il momento giusto. A fine anno troverò qualche soggetto nuovo, poi ho i puledri che stanno crescendo».
di Laura Valdesi da La Nazione


Ultima modifica di jabru il Mer Set 02, 2015 8:06 pm - modificato 2 volte.
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Parliamo di fantini Empty Tittia: “Situazione invidiabile, posso montare in 5-6 contrade”

Messaggio  jabru Sab Ago 08, 2015 8:02 pm

Il Palio di luglio non è andato bene ma Giovanni Atzeni detto Tittia, presente alla clinica veterinaria per le previsite, mostra sicurezza e voglia di rivincita. D’altronde è in una situazione invidiabile perché, come ha rivelato ad Antenna Radio Esse, tante contrade (più del 50% di quelle che corrono) sono pronte a montarlo: unico obiettivo la vittoria!
AntennaRadioEsse
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Parliamo di fantini Empty Columbu parla della trattenuta di luglio: "Ho fatto il mio"

Messaggio  jabru Dom Ago 09, 2015 8:01 pm

“Non ho fatto niente di male”. E’ questo il sunto del discorso di Massimo Columbu detto Veleno II che ieri mattina è tornato a parlare con la stampa nel corso della seconda mattinata di previsite. Tornerà a correre a settembre ad Asti. Intanto ricorda le sensazioni provate nel tornare a correre in Piazza a distanza di nove anni dall’ultimo Palio corso in precedenza: “E’ stata una bella emozione”. Columbu è accanto al cavallo Remorex, lo coccola e lo osserva. “Sta andando bene, il suo futuro dipenderà anche dal fatto se avrà fortuna o meno”, dice il fantino che a luglio ha corso per la contrada del Valdimontone e che si è reso protagonista della ormai nota “artigliata” nei confronti di Tittia che correva nella contrada del Nicchio.
Corriere di Siena
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Parliamo di fantini Empty Rosanna Bonelli l’unica fantina del Palio

Messaggio  jabru Gio Ago 13, 2015 11:33 am

Il 10 Agosto 1934 nasce Rosanna Bonelli conosciuta da tutti a Siena come Rompicollo. Donna eclettica, talentuosa, forte, speciale. Studia a Firenze e a Venezia, dove frequenta i conservatori musicali ed inizia a comporre musiche per bambini, mente con il teatro della Fiaba ottiene diversi successi come compositrice e come direttrice d’orchestra. Dipinge con maestria per tutta la vita: fa numerose mostre e i contradaioli fanno a gara per avere uno dei suoi fazzoletti dipinti a mano, siglati con la sua firma, una testa di cavallo. Perché il cavallo sarà la vera passione della sua vita. Figlia del grande scrittore Luigi Bonelli, autore tra l’altro dell’operetta “Rompicollo”, Rosanna sogna di montare sul tufo di Piazza come la protagonista di suo padre. Nel frattempo frequenta la scuola di equitazione di Firenze, prende parte a numerosi concorsi ippici ed è una delle poche donne in Italia a correre negli ippodromi. Nell’estate del 1957 si trova a Merano per disputare il Cross Country e quando torna a Siena per il Palio di luglio stanno girando il film “La ragazza del Palio” per la regia di Luigi Zampa, con Vittorio Gassman e Diana Dors. Nell’Entrone ci sono i fantini scritturati dalla produzione del film e Rosanna d’accordo con Ganascia riesce, con uno stratagemma, a montare a cavallo e a fare due giri di Piazza. Il caso vuole che la controfigura della Dors cada e si faccia male, così Rosanna ottiene la parte. Ma l’idea fissa di Rosanna è correre il Palio vero, così prova a chiedere a suo zio Umberto Bonelli, capitano della della Selva, di poter montare, ma trova un netto rifiuto (lo zio teme anche per la sua incolumità, non solo per strategia paliesca) e così correrà il Palio dell’Assunta del 1957 per la Nobile contrada dell’Aquila con il nome di “Diavola”, anche se per tutti sarà sempre e solo “Rompicollo”, come la protagonista dell’operetta paterna. Vince due prove ma durante la Carriera cade. Tuttavia ha ormai ha segnato la storia: dopo la leggendaria Virginia Tacci, la giovinetta quattordicenne che il 15 agosto 1581 corse un Palio “alla lunga” per la contrada del Drago, è l’unica donna ad aver corso il Palio di Siena. Perfino “La Domenica del Corriere” le dedica una copertina e i giornali di tutto il mondo (anche il Daily American) parlano di questa “impresa”. Nel 1963 sposa il Generale di Cavalleria Giulio Cesare Flamini e ha due figli: Francesco Flamini e Chiara. Tra i moltissimi riconoscimenti Rosanna figura nel Dizionario delle “Grandi figure femminili italiane” pubblicato da Historia, del febbraio 1971, e nell’Agosto del 1999 il Comune di Siena le assegna la “Medaglia d’Oro” di civico riconoscimento. Difficile sintetizzare la vita di Rosanna Bonelli, una donna eccezionale, che ancora oggi, se la incontri per strada, si ferma a salutare col suo sorriso unico e a parlare: di Palio, del suo adorato nipotino o della sua amata Siena.

Maura Martellucci

Roberto Cresti da SienaNews
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Parliamo di fantini Empty Tittia: “Grazie alla Selva, ho ricucito la ferita che avevo dentro”

Messaggio  jabru Mar Ago 18, 2015 8:36 pm

E’ doppia la vittoria per Giovanni Atzeni: trionfa per la Selva e cancella l’amarezza per i fatti accaduti a luglio quando indossando il giubbetto del Nicchio fu strattonato e sceso da cavallo dal fantino del Valdimontone Veleno. “Oggi ho ricucito una ferita, negli ultimi tempi sono stato male, però ho dimostrato che quando non mi ostacolano vinco”. Con queste parole il fantino vittorioso della carriera dell’Assunta, gioisce per la straordinaria corsa in solitario fatta con Polonski. “Dedico questo Palio prima di tutto alla Selva che ha creduto in me, avevo già corso 2 carriere con loro ma senza raggiungere la vittoria e nonostante questo mi hanno rivoluto con loro. Quando mi hanno chiamato non ci ho pensato più di un minuto per dire di sì anche perchè avevo fiducia in Polonski che effettivamente ha dimostrato di essere uno dei più forti di questo lotto”.
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Parliamo di fantini Empty Tittia e Mari, vincono sempre loro. L'eredità Bruschelli divisa in due

Messaggio  jabru Mer Ago 19, 2015 9:00 pm

Siena, 19 agosto 2015 - Il senese e il sardo-tedesco. Giocherellone ed eterno ragazzino, furbo però come una volpe, il primo. Giovane timido e riservato che mostra solo agli amici veri la versione ‘intima’, decisamente più brillante, il secondo. Anche lui quanto a ‘birbate’ non viene dopo a nessuno. Brio e Tittia, due gemelli diversi. Ai poli opposti come carattere e modo di pensare. ‘Lontani’ anche quanto a natali professionali visto che Brio ha iniziato a fare sul serio seguendo le orme de Il Pesse, con cui ha conservato un bel rapporto anche se lavora all’estero. L’altro è stato invece scoperto da Trecciolino, maestro che ora non gli dispiacerebbe superare. Distanti, insomma, i percorsi ma contigui (ancora una volta) gli anni dell’exploit.

Primo Palio vinto da Brio nel 2006 con la Pantera mentre Tittia conosce l’ebrezza del successo l’anno seguente, il 2007, nell’Oca. Dalla parte di quest’ultimo gioca semmai l’età: Brio è classe 1977, Tittia ha compiuto ad aprile appena 30 anni. Per il resto sono identici. Cinque vittorie a testa. Stessa voglia di affermarsi in quella giostra che è il Palio. Desiderio di primeggiare e scrivere la storia di una Festa di cui già sono protagonisti. E potenti calamite per le dirigenze. Miele, insomma, intorno al quale ronzano i capitani. La metà (o quasi) punta su Tittia, gli altri su Brio. Specie dopo il 2015. E soprattutto alla luce del fatto che, se si guarda dal 2013 ad oggi, Tittia ha vinto tre Palii, Brio due. Unico intermezzo è stato quello di Salasso nel Drago, a luglio di un anno fa. Insomma, come dice il sardo-tedesco, non ce n’è (quasi) per nessuno. Poli, si diceva. Con Tittia sembrano dirsela di più Aquila, Bruco, Nicchio, Istrice, Selva, Onda e Leocorno mentre con Brio armonizzano Torre, Lupa, Drago, Pantera, Civetta ovviamente, Valdimontone e Giraffa. C’è chi finora non era apertamente schierato, come la Chiocciola. Che dopo l’Assunta è (forse) più sensibile al richiamo del fantino sardo. Con l’Oca che fa l’Oca e sembra studiare nuove strategie. Ma certo non perde di vista Tittia.

CHI VIENE alle spalle del duo di testa? Trecciolino resta un fine stratega ma nelle ultime Carriere non è riuscito ad avere lo smalto sufficiente, complici una serie di concatenazioni, per portare a 14 il ‘bottino’. Salasso a luglio ha provato il tutto per tutto per non far vincere la Torre e lunedì, quando è entrato fra i canapi, Salicotto non è riuscita a prendere la testa. Resta un punto di riferimento anche se a volte il bravissimo fantino non sembra essere troppo ‘maneggevole’ per giostrare Palii strategicamente complessi. Lui stesso non l’ha mai nascosto. Ma sarà un lungo inverno di riflessione soprattutto per Gingillo, da cui ci si attendeva il riscatto. Così come Scompiglio che non riesce a cancellare il «2» accanto alle vittorie. Eppure entrambi avevano (soprattutto il primo) necessità di dare la zampata. C’è il rischio insomma che si ricrei una sorta di gap – questa volta non generazionale – come quando la stella di Cianchino e del Pesse cominciò ad affievolirsi e Trecciolino ebbe campo libero perché non c’erano nomi in grado di contrastarlo efficacemente. Succederà così anche per Brio e Tittia, attualmente in fuga, e gli inseguitori della new generation? Da Girolamo a Bellocchio, da Turbine ad Amsicora, da Brigante fino a Tremendo, dall’emergente Coghe jr al ‘rinato’ (professionalmente) Bighino: chi riuscirà a rompere il ghiaccio? Ai posteri l’ardua sentenza.

di Laura Valdesi da La N azione
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Parliamo di fantini Empty Boccaccia, il fantino sfortunato

Messaggio  jabru Gio Ago 27, 2015 7:10 pm

Il 27 agosto del 1912, a Selci Sabino, in provincia di Rieti nasce Amaranto Urbani, detto Boccaccia, anche se per i senesi sarà sempre e solo Amaranto. Il Gentili di lui disse: “A cavallo è er mejo de tutti, ma er Palio è n’antra cosa…”. Boccaccia, infatti, è forse uno dei fantini più sfortunati della storia del Palio. Debutta, ventenne, nel 1932 nella Giraffa, ma negli anni, pur essendo dotato di tecnica sopraffina, cosa riconosciuta anche dai colleghi più blasonati, Amaranto inizia a soffrire di un male che segnerà tutta la sua carriera: soffre la Piazza, nell’Entrone si spegne gradualmente ed arriva tra i canapi terrorizzato dalla paura di vincere e dalla prospettiva di un ennesimo fallimento. A questo si unisce l’essere fuori da ogni logica di potere dei fantini “da Palio”: Amaranto non si sente un gregario e non farà mai parte della logica del mercenario (oggi si dice “professionista”) che è l’essenza stessa dell’essere fantino di piazza. E questi sono i motivi per cui, con una grande parte anche di sfortuna, non arrivò primo al bandierino in nessuna delle ventiquattro Carriere disputate. Due esempi sono significativi delle molte sventurate vicende che lo vedono protagonista. Alla ripresa del Palio dopo la guerra Amaranto è uno dei protagonisti del celebre Palio della Pace. Per ben due volte con il Giubbini della Tartuca, su Eris, Amaranto esce nettamente primo dai canapi lasciando fermo il Bruco, dato per sicuro vincitore ed al centro di mille intrighi (“aveva comprato anche i colonnini di Piazza”) ma per due volte il mossiere Lorenzo Pini annulla la mossa scatenando l’ira dei tartuchini che, capeggiati da un giovanissimo Silvio Gigli, ritirano dalla carriera il proprio cavallo, fatto senza precedenti nella storia del Palio moderno. La Carriera del 1946 è nuovamente tragica: monta nell’Oca con Folco.
Dalla mossa Amaranto, nonostante la vicinanza della Torre, esce con un vantaggio notevole, con il Montone, maggiore antagonista dell’Oca, completamente fermo tra i canapi, ma, all’improvviso, con un ritardo clamoroso, la corsa dell’Oca viene fermata dal ripetuto scoppio del mortaretto. Ancora il Mossiere Pini ed il mortalettaio Ragno, appassionato montanaiolo, impediscono, di nuovo, la volata di Amaranto verso la tanto agognata gloria. Amaranto muore a soli quarantaquattro anni sognando di vincere un Palio e questo è stato, probabilmente, il suo più grande rimpianto.

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Messaggio  jabru Gio Ago 27, 2015 7:14 pm

Il 27 agosto del 1912, a Selci Sabino, in provincia di Rieti nasce Amaranto Urbani, detto Boccaccia, anche se per i senesi sarà sempre e solo Amaranto. Il Gentili di lui disse: “A cavallo è er mejo de tutti, ma er Palio è n’antra cosa…”. Boccaccia, infatti, è forse uno dei fantini più sfortunati della storia del Palio. Debutta, ventenne, nel 1932 nella Giraffa, ma negli anni, pur essendo dotato di tecnica sopraffina, cosa riconosciuta anche dai colleghi più blasonati, Amaranto inizia a soffrire di un male che segnerà tutta la sua carriera: soffre la Piazza, nell’Entrone si spegne gradualmente ed arriva tra i canapi terrorizzato dalla paura di vincere e dalla prospettiva di un ennesimo fallimento. A questo si unisce l’essere fuori da ogni logica di potere dei fantini “da Palio”: Amaranto non si sente un gregario e non farà mai parte della logica del mercenario (oggi si dice “professionista”) che è l’essenza stessa dell’essere fantino di piazza. E questi sono i motivi per cui, con una grande parte anche di sfortuna, non arrivò primo al bandierino in nessuna delle ventiquattro Carriere disputate. Due esempi sono significativi delle molte sventurate vicende che lo vedono protagonista. Alla ripresa del Palio dopo la guerra Amaranto è uno dei protagonisti del celebre Palio della Pace. Per ben due volte con il Giubbini della Tartuca, su Eris, Amaranto esce nettamente primo dai canapi lasciando fermo il Bruco, dato per sicuro vincitore ed al centro di mille intrighi (“aveva comprato anche i colonnini di Piazza”) ma per due volte il mossiere Lorenzo Pini annulla la mossa scatenando l’ira dei tartuchini che, capeggiati da un giovanissimo Silvio Gigli, ritirano dalla carriera il proprio cavallo, fatto senza precedenti nella storia del Palio moderno. La Carriera del 1946 è nuovamente tragica: monta nell’Oca con Folco.
Dalla mossa Amaranto, nonostante la vicinanza della Torre, esce con un vantaggio notevole, con il Montone, maggiore antagonista dell’Oca, completamente fermo tra i canapi, ma, all’improvviso, con un ritardo clamoroso, la corsa dell’Oca viene fermata dal ripetuto scoppio del mortaretto. Ancora il Mossiere Pini ed il mortalettaio Ragno, appassionato montanaiolo, impediscono, di nuovo, la volata di Amaranto verso la tanto agognata gloria. Amaranto muore a soli quarantaquattro anni sognando di vincere un Palio e questo è stato, probabilmente, il suo più grande rimpianto.

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Parliamo di fantini Empty ALESSIO GIANNETTI ARRIVA ALLA SCUDERIA MILANI

Messaggio  jabru Mer Set 02, 2015 8:07 pm

Dopo il Palio dell'Assunta ci sono già i primi movimenti nelle scuderie senesi. La scuderia Milani, dopo che Giosuè Carboni ha deciso di mettere su una propria scuderia, ha deciso di puntare su Alessio Giannetti, giovane allievo diTrecciolino che quindi lascia la scuderia di Valiano. Oltre a Alessio Giannetti, a montare i cavalli della scuderia Milani ci sarà anche il classe 1990 Luca Paddeu che già in occasione nella Tratta del 13 agosto aveva montato due cavalli di quella scuderia ossia Quarter e Porto Alabe.


Francesco Zanibelli da OKSiena
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Messaggio  jabru Mer Set 02, 2015 8:09 pm

Sabato scorso a Uri (SS) si è tenuto il terzultimo appuntamento con i palii degli angloarabi, che è stato organizzato dalla società ippica locale. Simone Mereu ha dominato la scena vincendo, sia la finale sui 1700 metri dei mezzosangue con No Mi Tocchese precedendo Antonio Siricon Nabilia Saura Salvatore Deriu con Radames che la corsa riservata ai purosangue, sempre sui 1700 metri e in questo caso ha preceduto Alberto Bianchina e ancora Salvatore Deriu.

Francesco Zanibelli da OKSiena
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Parliamo di fantini Empty Brio: "Vivo questo successo da fantino e da senese"

Messaggio  jabru Gio Ott 01, 2015 5:13 pm

Siena, 1 ottobre 2015 - «Sono nato qui, questi momenti li vivo da senese oltre che da fantino. Grazie a voi perchè facendomi montare posso continuare a correre il Palio, a fare il mestiere che amo». Parola di Andrea Mari, in arte Brio. Fantino che rompe (un po’) gli schemi e si presenta al ricevimento delle autorità con un regalo per la Contrada. Un porta-Palio in ferro con dedica, realizzato nell’antichissima bottega artigianale Brocci.

Diciamola tutta: giusto così. Perchè in Salicotto gli hanno davvero fatto i ponti d’oro in questi tre mesi. E anche molto prima, seppure meno alla luce del sole. Il riferimento non è tanto all’aspetto economico, sia chiaro. Quanto piuttosto a quel senso di gratitudine che il rione gli ha dimostrato per un successo che spazza via brutte sensazioni, accumulate in dieci anni di digiuno. E il fantino, come già accaduto con la Civetta, quando ‘sente’ la sincerità e capisce il tributo (sentimentale) si concede. Diventa uno della Contrada. E non sarà solo per adesso – il Castellare docet – ma anche per il futuro. «In fondo – ha sempre dichiarato Brio quando il toto-monte tiene banco – sono uno abbastanza leggibile, non faccio troppi misteri. Ho le mie Contrade, quelle con cui c’è un rapporto. In una di quelle monterò. Contano soprattutto i rapporti personali». Finora è stato così. L’ha dimostrato che è questione di feeling. E di parole date e poi mantenute.

di Laura Valdesi da La Nazione
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Parliamo di fantini Empty Blitz dei ladri nella casa di Bastiano: "Rubati anche i ricordi del Palio"

Messaggio  jabru Ven Ott 09, 2015 8:08 pm



Siena, 9 ottobre 2015 - «PER GIORNI non abbiamo chiuso occhio. Questo furto ci ha toccato profondamente. Da 60 anni vivo a Vescona e non era mai successo niente. Potevi stare con la chiave nella serratura. Sì, è per questo che non sono andato alla cena della vittoria nella Selva. Non avevo lo spirito giusto».

Per tenere lontano Silvano Vigni, in arte Bastiano, da Vallepiatta che è la seconda famiglia, ci voleva qualcosa di veramente importante. Come, appunto, ‘violare’ la sua casa. E portargli via i ricordi più cari. Oggetti che nella lunga e gloriosa carriera da fantino di Piazza, 5 volte vittorioso, raccontavano solo a guardarli una vita intera. Richiamando volti, episodi, abbracci.

«I LADRI hanno rubato cose a cui ero particolarmente affezionato – confessa Bastiano – come, ad esempio, un orologio d’oro che mi aveva regalato il dottore, se non ricordo male dopo il Palio di Rimini». Il dottore è Artemio Franchi, che oltre ad essere stato presidente della Figc e dell’Uefa, aveva guidato la Torre instaurando con il fantino un rapporto speciale. Spariti anche un anello d’oro con brillante, dono del notaio Sebastiani della Selva, recentemente scomparso. «Volatilizzato persino il Mangia d’argento che Ugo Periccioli ricevette nel 1974 e che aveva voluto darmi. Andati persi altri oggetti di valore, soprattutto affettivo», aggiunge Bastiano senza nascondere rabbia e sconcerto.

NON ERA a Vescona quando hanno messo a segno il colpo. Stava tornando dalla Sardegna. Il figlio si trovava invece a scuola e soltanto per un soffio ha evitato di imbattersi nella banda che ha svaligiato la sua casa e visitato anche quella, adiacente, della sorella. Hanno agito in pieno giorno, intorno all’ora di pranzo. Forzata la porta sono entrati senza tuttavia fare troppi danni se non sventrare, come spesso accade, servendosi forse di un piede di porco, la piccola cassaforte. Lo scrigno dei ricordi più cari del fantino. Non hanno toccato i fucili che sono custoditi in un armadietto, alcuni anche di valore. Le coppe vinte sono rimaste al loro posto. Sparito invece il denaro e altri documenti.

«SIAMO abituati a vivere lavorando, qui ci conosciamo tutti e ci vogliamo bene. La comunità di Vescona è scossa. Prenderò gli opportuni provvedimenti per proteggere me e la mia famiglia». Sul fatto indagano i carabinieri. Non sarà facile risalire agli autori della razzia. A maggio Bastiano aveva ricevuto un’altra ‘visita’, questa volta però in scuderia. Gli avevano portato via briglie, tutto ciò che c’era. Persino le lunghine.
di Laura Valdesi da La Nazione











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Parliamo di fantini Empty Columbu, contestato anche il reato di lesioni

Messaggio  jabru Mer Ott 14, 2015 6:51 pm

Il fantino Massimo Columbu detto Veleno II, finito nelle maglie della giustizia ordinaria per le vicende del Palio di luglio, non è indagato solo per il reato di violenza privata, come reso noto dalla procura all’inizio delle indagini quando il fantino fu raggiunto da avviso di garanzia, ma è indagato anche per il reato di lesioni. A Columbu viene contestato pure il reato 582 cp perchè il collega Giovanni Atzeni detto Tittia ha lamentato conseguenze di salute in seguito “all’artigliata” che, gettandolo a terra da cavallo subito dopo la mossa, non consentì al fantino vittorioso ad agosto nella Selva, di lottare il suo Palio per i colori del Nicchio di cui vestiva il giubbetto. Secondo indiscrezioni pare che il Tittia non sia andato a farsi refertare al pronto soccorso dopo la caduta, ma sarebbe rimasto a lungo in zona protetta. Poi successivamente, durante la fase istruttoria, un medico avrebbe testimoniato alla polizia di aver applicato tre punti di sutura al fantino per un taglio rimediato proprio in quella caduta. Quindi, in seguito a questa condizione di salute, l’indagine si sarebbe allargata anche al reato di lesioni che si aggiunge a quello iniziale di violenza privata che lascia ipotizzare una situazione di contrasto, fuori dal contesto paliesco, fra i due fantini. Le indagini della procura, coordinate direttamente dal procuratore capo Vitello, si sono concluse verso il 20 di settembre, a quella data è stato notificato il 415 bis, ovvero l’avviso di conclusione delle indagini al legale del fantino, avvocato Angela dell’Osso del foro di Perugia. Il difensore, nei termini a sua disposizione, ha depositato una memoria nella quale sostiene fermamente l’assoluto ambito della rivalità contradaiola in cui è avvenuto il fatto.
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Parliamo di fantini Empty Brio: "Accetto la punizione, niente ricorso. Salterò luglio 2016"

Messaggio  jabru Ven Ott 30, 2015 7:56 pm

Siena, 30 ottobre 2015 - «VEDO il bicchiere mezzo pieno: ho rischiato ma ho vinto. Che discorsi, se non c’era la squalifica era meglio, però l’accetto. E si va avanti». Non fa una grinza Brio. Lo sapeva di poter incappare nelle maglie della giustizia paliesca avendo già un’ammonizione, non ancora scaduta, per il cambio di posto del luglio 2013. Rimediata ora la seconda, andando via dalla quinta invece che dalla nona posizione, è costretto a restare ai box a Provenzano. «L’ho fatto, inutile negare. Non presenterò neppure ricorso, sarebbe ridicolo perché hanno ragione. E se la sera prima mi avessero chiesto ‘vinci il Palio però rischi una punizione’ non avrei esitato a dire sì», racconta Brio.
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Parliamo di fantini Empty “Brio” corre per la Festa del Medico di Famiglia

Messaggio  jabru Gio Nov 05, 2015 9:19 pm

Andrea Mari detto Brio “corre” anche quest’anno per la Festa del Medico di Famiglia che si terrà a Siena per la terza edizione di una giornata nazionale che vede coinvolte molte città italiane da nord a sud. Il noto fantino senese ha accettato nuovamente di fare da testimonial per i medici di medicina generale che festeggiano il loro ruolo con i cittadini sabato 7 con il II Forum delle cure primarie che si terrà nell’aula magna dell’Università e il sabato successivo, 14 novembre, con una serie di iniziative che vedranno coinvolto di persona anche lo stesso Andrea Mari in Piazza del Campo e sotto al Tartarugone in Piazza del Mercato. “Sono orgoglioso di essere stato chiamato anche quest’anno. I medici nel mio percorso di vita sono stati fondamentali per tornare a montare a cavallo ed essere il loro testimonial, per me, è un vero onore”.

L’evento è stato presentato questa mattina al Comune di Siena che ha dato il suo patrocinio.

“E’ con piacere – ha detto l’assessore alla sanità Anna Ferretti – che Siena ospita per la terza volta questa iniziativa. Una figura, quella del medico di famiglia, molto significativa ed estremamente importante, soprattutto all’interno della riforma della sanità che sta elaborando la Regione Toscana. Il medico di famiglia rappresenta, infatti, il primo approccio dei cittadini all’ambito sanitario e non solo per ricevere cure e prestazioni, ma anche per iniziare percorsi di prevenzione>>. <<La collaborazione – ha proseguito – messa in atto dal Comune per la realizzazione di questo appuntamento ha proprio l’obiettivo di avvicinare la cittadinanza al lavoro dei medici, facilitando e stimolando l’instaurarsi di un rapporto di fiducia che ha per obiettivo il mantenimento della salute”.

“Il nostro testimonial Andrea Mari “corre” per noi medici di famiglia e per la collettività senese – ha evidenziato Maurizio Pozzi presidente della Cooperativa Medici 2000 – come un fantino ha bisogno di una perfetta intesa con il cavallo per arrivare primo al traguardo, così noi volgiamo essere il cavallo giusto per i nostri pazienti: se non c’è intesa non si vince e questa intesa noi la ribadiamo con la nostra festa”.

Una festa che vede al centro un dibattito molto importante in questa fase di riforma della sanità: sabato il II Forum delle cure primarie vedrà al centro il tema dell’integrazione. All’appuntamento verrà presentata un’importante ricerca del professor Mario del Vecchio dell’università di Firenze, che presenterà i dati sulla sanità privata e pubblica e i numeri che indicano quanto oggi i cittadini rinunciano a curarsi per troppe difficoltà di accesso. Il 14 novembre invece sarà la giornata della festa con una gara podistica organizzata dalla Uisp che partirà alle ore 10 da Piazza del Campo. Sotto il Tartarugone, invece, i banchi dei produttori agricoli a Km zero e una serie di stand informativi sulla salute, compreso quello dell’associazione nazionale dei dentisti che faranno visite gratuite ai cittadini. Contemporaneamente a Palazzo Patrizi si terrà il Focus sulla Terza Età, mentre nella Sala delle Lupe a Palazzo Pubblico si parlerà di educazione alimentare e le Contrade presenteranno i dati raccolti sul consumo di alcool tra i giovani.

Presente alla conferenza stampa anche il direttore della Usl 7 di Siena Enrico Volpe che ha sottolineato l’importanza della grande sinergia con i medici di famiglia. “Grazie al buon rapporto instaurato con i medici di medicina generale della provincia, siamo riusciti a risparmiare in quattro anni ben 11 milioni di euro in farmaci convenzionati. Questo significa lavorare con attenzione ed efficienza in un momento particolarmente delicato”.
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Parliamo di fantini Empty Veleno II, 10 Palii di squalifica per la carriera di Provenzano

Messaggio  jabru Ven Nov 13, 2015 9:01 pm

Siena, 13 novembre 2015 - Terminata la riunione straordinaria della giunta comunale per analizzare i ricorsi contro le sanzioni proposte dall'assessore Paolo Mazzini per il palio di luglio. Il caso clou era quello di Veleno II e dell'ormai famoso placcaggio al fantino del Nicchio, Tittia. Complessivamente ( è stato sanzionato anche il comportamento tenuto fra i canapi) la pena sarebbe stata portata da 5 Palii e 10. Dunque, se tutto sarà confermato, il fantino resterà fuori dal Palio per i prossimi cinque anni

Trasformate in censura le deplorazioni per il fronteggiamento fra Nicchio e Valdimontone
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Parliamo di fantini Empty Cavallo morì al Palio di Asti: assolto Scompiglio

Messaggio  jabru Ven Nov 13, 2015 9:08 pm

Siena, 13 novembre 2015 - E' stato assolto con formula piena dall'accusa di maltrattamento di animali il fantino Jonathan Bartoletti, in arte Scompiglio. Oggi la sentenza su una vicenda nata a seguito della morte del cavallo Mamuthones, montato nel 2013 ad Asti per i colori di Santa Maria Nuova.

Scompiglio era presente in aula
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