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Messaggio  jabru Gio Apr 09, 2009 1:51 pm

SIENA09.04.2009 “Ciao sono Marco, volevo ringraziarvi tutti, come sempre siete tanto cari, mi ha fatto molto piacere il trafiletto che mi avete dedicato”. Così ci ha salutato Marco Bacchini, quando poco meno di un mese fa, volle testimoniare ancora il suo affetto nei confronti della redazione del Corriere di Siena, sentimento ricambiato da tutti, da sempre. Era ricoverato da qualche giorno in ospedale, per accertamenti, e apprezzò molto il fatto che lo avessimo citato nelle pagine della sua amatissima Robur, una delle sue grandi passioni. Per questo volle chiamarci, anche se i medici gli avevano raccomandato di non sforzarsi. Non mancava mai di ringraziare i colleghi, fosse solo per la pubblicazione di una foto che lo riguardava. Era un collega dall’animo gentile, amico di tutti, perchè non badava alle apparenze. Sorridente, spiritoso, attento ai bisogni degli altri, guidato da una sensibilità superiore. Insomma un uomo dalle buone maniere, come non se ne vedono tanti in giro. Ecco perchè la sua scomparsa lascia in tutti noi un vuoto profondissimo. Marco Bacchini, brucaiolo dalla fede incrollabile, si è spento ieri a 67 anni all’ospedale delle Scotte. Ci piace ricordarlo pazzo di gioia per i trionfi del suo “bruchino” che negli ultimi anni non ha mancato di ripagarlo da una digiuno lunghissimo. O sugli spalti del Siena, dove, anche in veste di giornalista, non provava neppure a nascondere il suo immenso trasporto per le sorti dei bianconeri. Da quarant’anni era collaboratore della Nazione, un conoscitore senza confini del calcio dilettanti, ambito preziosissimo in una realtà come quella senese. Non conosceva invece il concetto di concorrenza, quella insulsa condizione che pone talvolta una testata contro l’altra, lui era equanime e imparziale, tanto da poter gestire il rapporti con la stampa, per la contrada del Bruco, senza fare differenze. Era consigliere della circoscrizione 3 eletto fra i Riformisti e del Gruppo stampa, amava essere protagonista della vita cittadina, senza mai strafare, tanto è vero in contrada ha sempre rifiutato incarichi di primo piano: “Ci mancherà tanto Marco - inizia così il ricordo commosso di Fabio Pacciani rettore del Bruco - Ha rappresentato il rione che in lui si è identificato. Era difficilissimo non incontrarlo nelle nostre strade anche nelle ore in cui, in genere, sono pochissimi i frequentatori. Era prezioso per tutti noi, perchè aveva una maniera molto coinvolgente di vivere la contrada, come si faceva una volta, che lo aveva portato a costruire una fitta rete di conoscenze. Personalmente gli devo molto, perchè quando sono stato eletto la prima volta lui era presidente della commissione elettorale”. Le esequie, non potranno svolgersi nell’oratorio del rione che è chiuso per restauri, saranno celebrate invece domani nella chiesa Savina Petrilli. La scelta della famiglia, a cui rivolgiamo le nostre più sentite condoglianze, è quella di destinare eventuali donazioni all’Ail, Associazione italiana leucemie

Gaia Tancredi da "Corriere di Siena"
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Messaggio  jabru Ven Apr 10, 2009 4:24 pm

Saranno celebrati oggi nelle chiesa Savina Petrilli. In segno di lutto è stata posticipata al 22 aprile la partita di calcio tra il Comune di San Gimignano e il Gruppo Stampa. Sarà dedicata a Bacchini la partita contro la Polizia di Stato

Marco Bacchini è stato il primo giornalista che ho conosciuto. Erano gli anni Sessanta e a Taverne d'Arbia si disputava un derby tra le squadre del paese, l'Asta e l'Usta. L'Asta era considerata la squadra dei "comunisti", l'Usta la squadra del prete. E Marco Bacchini era stato inviato dal suo giornale a fare la cronaca della partita. Lo ricordo, io bambino di terza elementare, davanti agli spogliatoi insieme ad un altro collega che non c'è più, Renzo Corsi. Marco, corpulento, con l'immancabile cappello, sciarpa bianca, un vestito blù elegante e il cappotto di loden verde. In mano il blocchetto per gli appunti. Ha seguito il calcio cosiddetto minore per quaranta anni. Ha scritto articoli sulla terza categoria e ogni domenica la sua telefonata gentile era attesa da tanti dirigenti di tutta la provincia. Marco se n'è andato e quasi non ci crediamo. Mi aveva chiamato in redazione il giorno che il Corriere di Siena gli aveva dedicato un trafiletto di auguri. Lui era in ospedale. Non respirava bene. Si commosse. Capii che stava piangendo e, in tutta fretta, chiudemmo la telefonata. Speravo di rivederlo, lungo il Corso, in piazza Tolomei, ma, anche lui, ha fatto come Paolo Maccherini. Se n'è andato. Ma nel mio cuore rimarrà la sua infinita dolcezza. Ricordo un periodo burrascoso di rapporti tra la sua amata contrada, il Bruco, e il Corriere di Siena. Chi aveva ragione non importa ora dirlo. Il "conflitto" è stato superato e questo è il fatto importante. A Marco dispiaceva che esistessero incomprensioni tra la sua contrada e il giornale. Fece di tutto per farci andare d'accordo. E piano piano è riuscito nell'intento. Lo ha fatto con piccoli gesti che custodirò nel mio cuore. Come segreti inviolabili, tra me e Marco

Stefano Bisi da "Corriere di Siena"
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