rapporti fra contrade

problemi di confine fra Selva e Oca
Confini Selva e Oca litigano da tempo per i confini relativi agli ex macelli. Sembrava che tutto stesse per appianarsi, poi l’equivoco in occasione del giro

Non è andato a buon fine il tentativo di stemperare le tensioni sulle questioni di confine tra Selva e Oca. Anzi, il tentativo ha peggiorato la situazione, tanto che nei giorni scorsi il popolo della Selva riunito in assemblea ha affrontato proprio questa questione. Da sempre Selva e Oca si contendono la zona dei vecchi macelli e in un recente passato si sono verificate chiare prese di posizione. Sembra, però, che fosse intenzione della Selva, e di conseguenza anche dei dirigenti dell’Oca, trovare una soluzione. Pare infatti che la scorsa settimana i dirigenti di Vallepiatta abbiano parlato con i vertici dell’Oca per chiedere se esistessero problemi al passaggio della comparsa agli ex macelli in occasione del tradizionale giro dei confini che la Selva effettua il sabato precedente la festa titolare. Il governatore dell’Oca avrebbe dato il nulla osta, ma il pomeriggio di sabato la comparsa avrebbe trovato un clima ostile nei pressi delle Fonti, al punto da prendere la decisione di non passare con la comparsa da Fontebranda nel giorno del giro. Una decisione improvvisa che ha lasciato intatto il rinfesco e lo spumante preparato in Fontebranda per un brindisi mai fatto. La Selva ha discusso del problema in occasione dell’assemblea. “Ancora non posso anticipare quelli che saranno i nostri passi”, spiega il priore Velio Cini, dando a capire che, comunque, qualche atto formale sia in fase di preparazione. Invece il governatore dell’Oca Giuliano Manganelli della questione proprio non vuole parlare. “Non sono problemi che devono interessare l’opinione pubblica ed i giornali”, commenta brevemente

S.Gu. da Il Corriere di Siena

Volantino incriminato Niccolò Rugani accusa l’avversaria ma il priore Martinelli dice: “La Chiocciola non c’entra”

E’ lapidario e categorico il priore della Chiocciola Roberto Martinelli quando, a malincuore, acconsente a commentare quanto affermato ieri dal tartuchino Niccolò Rugani. “Io non conosco affatto Niccolò Rugani - dice il priore Roberto Martinelli - se non per sentito dire. Anche se lo incontrassi per strada non lo riconoscerei. Il volantino - prosegue deciso - è chiaro che è rivolto direttamente e personalmente a lui, e quindi la contrada della Chiocciola non c’entra assolutamente nulla”. Niccolò Rugani, tartuchino e proprietario del cavallo Elimia, andato in sorte per il Palio di agosto proprio alla sua contrada, giovedì mattina ha trovato gran parte del centro storico tappezzato di volantini che parlavano di lui. E non certo in maniera elegante. Rugani ha quindi deciso di replicare con una lettera inviata ai giornali, nella quale faceva riferimento diretto ad una implicazione dei contradaioli dell’avversaria nell’affissione notturna. “L’affissione illegale di volantini anonimi diffamatori della mia persona - replicava Rugani - rappresenta con ogni probabilità la più alta espressione creativa dello scarso intelletto degli autori. A distanza di ben 12 giorni dall’ultimo Palio, alcuni improvvisati attacchini - proseguiva - hanno partorito quella che nella loro misera conoscenza delle tradizioni ritenevano una canzonatura del sottoscritto e, più o meno indirettamente, della Contrada cui mi onoro di appartenere. Protetti (così almeno credevano) dall’anonimato che rende baldanzose le persone vili, questi individui, peraltro riconosciuti distintamente da numerosi testimoni, hanno provveduto ad imbrattare alcune zone del rione di Castelvecchio e del Corso cittadino con i suddetti volantini. Il cui contenuto è palesemente la spia di un grave disagio, mentale e sentimentale, di chi ne è ideatore e appiccicatore. Il sintomo di un sordo e cieco rancore personale che né le secolari rivalità tra Contrade, né tanto meno la tradizione del Palio possono spiegare e giustificare. Il mio nome e cognome, nell’ignobile e triste volantino in questione, viene accostato a non ben specificate “corse truccate” e ”cavalli truccati”, mettendo inoltre in discussione la legittimità di poter essere proprietario di cavalli. Ricordo a chi lo ignorasse che per essere iscritti all’albo come proprietari di cavalli del Palio bisogna possedere i seguenti requisiti: essere residenti nella Provincia di Siena, avere adeguata struttura di allenamento o appoggiarsi ad essa, e non essere in contrasto con l’articolo 15 del Regolamento del Palio, riferito all’eleggibilità a Capitano. In poche parole essere incensurati. Tutti requisiti da me regolarmente posseduti. La cosa che più mi rattrista, da Senese ancor prima che da Tartuchino, è il constatare che nessun esponente autorevole della Contrada cui appartengono i fantasiosi volantinatori si sia dissociato privatamente dai suddetti poco simpatici balordi. Qui non si è trattato di una canzonatura della mia Contrada, ma di un attacco diffamatorio vergognoso e personale a un comune cittadino, di stampo tipicamente stalinista o fascista, a seconda dei gusti. Il sottoscritto non ricopre infatti nessun incarico ufficiale di Contrada, quindi la diffamazione con tanto di nome e cognome non colpisce la mia Contrada ma la mia persona e la mia famiglia”

Susanna Guarino da "Il Corriere di Siena"

La convocazione di una assemblea straordinaria e l’ordine del giorno “rapporti con consorelle”, non poteva passare inosservato. Venerdì sera i contradaioli della Pantera presenti all’adunanza erano davvero tanti, a dimostrazione di quanto l’argomento fosse sentito. Priore, ma cosa è successo? “Gli antefatti preferisco non ripercorrerli in maniera precisa”, commenta Franco Pepi. All’ordine del giorno i rapporti con le contrade. Le conclusioni? “E’ un problema emerso in seguito alle scaramucce con la Chiocciola avvenute durante e dopo il Palio. Un problema che era stato affrontato dalla Pantera con una richiesta di chiarimenti alla dirigenza dell’alleata”. Quindi prima dell’assemblea straordinaria c’è stato un contatto con la dirigenza della Chiocciola. E i risultati? “I chiarimenti non sono stati ritenuti soddisfacenti. Per questo è stata convocata l’assemblea”. Che ha portato a quale decisione? “Trattandosi del periodo della nostra festa titolare e del conseguente giro di omaggi alle consorelle, per evitare che si creino momenti di tensione, è stato deciso di non andare, quest’anno, nella Chiocciola”. Cioè una decisione temporanea? “Solo per quest’anno e visto che che vicende sono molto fresche. Non vogliamo mettere in pericolo l’alleanza”. E poi cosa succederà? “Abbiamo scritto ai dirigenti della nostra alleata che riaffronteremo la questione in inverno, con calma e serenità maggiore. Da parte nostra non vogliamo mettere in dubbio l’alleanza tra le due contrade”

Susanna Guarino da "Il Corriere di Siena"

Velio Cini Il priore della Selva annuncia la rottura dei rapporti con l’Oca
E’ stata recapitata ai dirigenti dell’Oca nel pomeriggio di venerdì, la lettera messa in votazione dall’assemblea straordinaria della contrada della Selva in merito a quanto avvenuto sabato 23 agosto, in occasione del giro dei confini e il giorno successivo durante il giro di omaggio alle consorelle. Priore Velio Cini, perchè l’assemblea straordinaria il giorno successivo a quella della relazione Palio? “Erano due argomenti molto sentiti che abbiamo deciso di discutere in sedi diverse. L’assemblea straordinaria è stata molto partecipata, alla quale sono stati presenti molti selvaioli e che è durata fino a tarda notte”. Il motivo? “Si è discusso il documento che il seggio aveva redatto e approvato all’unanimità, in merito a quello che era accaduto il sabato precedente”. Le conclusioni? “La Selva, visto quanto accaduto, ha deciso di chiudere ogni rapporto con la contrada dell’Oca”. Una scelta condivisa da tutto il popolo di Vallepiatta? “E’ stata approvata con un astenuto e tutti gli altri favorevoli”. Il problema continua ad essere quello dei confini, in particolare quelli degli ex macelli? “Proprio così. E’ una questione che adesso va affrontata in maniera seria”. Ma non c’era già stato un arbitrato? “L’arbitrato risale al 1983-1984, ma da allora non è stato mai notificato perchè probabilmente risultarono delle incongruenze. Insomma, qualcosa non andava in quella decisione”. Quindi si potrebbe andare verso la richiesta di un nuovo arbitrato? “Ritengo che per risolvere questa questione serva la volontà di tutti. Per il momento i rapporti tra la Selva e l’Oca vengono interrotti. E’ una cosa che è successa anche ad altre contrade, anche recentemente. Nulla di irreparabile ma da valutare con attenzione”

Susanna Guarino da "Il corriere di Siena"

Si preannuncia un inverno “caldo” nelle contrade. Non solo perché con tutta probabilità le varie assemblee saranno chiamate ad esprimersi sul palio straordinario del 2009, ma anche perché ci sono frizioni fra alcuni rioni. Abbiamo parlato nei giorni scorsi della decisione maturata nella Selva di interrompere i rapporti con l’Oca per quistioni legate ai confini territoriali, ci sono stati screzi anche piuttosto pesanti, sia prima che dopo il palio di agosto tra Pantera e Chiocciola che tra l’altro sono alleate, e ieri, nel corso del giro in città, la Pantera ha deciso di non andare nella Chiocciola. Antenna RadioEsse ha intervistato il priore della Pantera Franco Pepi