Fantini

Scompiglio: "Non ho intenzione di fare il fantino di contrada"
14/01/13 - 12:39
Più possibilista Trecciolino: "Se ci saranno proposte allettanti...."

Buoni rapporti con tutti, impegni fissi con nessuno. Sembra essere questo il "motto" di Jonatan Bartoletti detto Scompiglio, che, al momento, non ha intenzione di fare il fantino di contrada. Reduce dalla vittoria del palio di agosto nel Valdimontone - la seconda "quella della conferma" dice lui - ha grandi aspettative per il 2013 ed è già a lavoro nella sua scuderia. "Ovviamente per l'anno prossimo ci riproviamo - ha detto intervistato ai nostri microfoni in occasione della cena dei barbareschi -, ho tanti buoni rapporto ma non impegni fissi. E per ora non me le sento di prenderne, perchè, vorrei, se mi riesce, poter scegliere la sitruazione ideale".
Più possibilista invece Luigi Bruschelli detto Trecciolino: "Ancora sono libero professionista, ma se ci saranno proposte allettanti può darsi anche che strada facendo mi possa impegnare"
AntennaRadioEsse

Siena, 20 gennaio 2013 — Due successi, due anni di seguito. Andrea Chessa, detto Nappa II, inizia con il piede giusto il 2013.
Anche lo scorso anno arrivò la vittoria a Buti per Pievania, la stagione in provincia andò benissimo. Poi, però, la prova di luglio in Piazza non è stata brillante.
«E’ vero, tuttavia preferisco iniziare bene! So che devo recuperare un po’ di punti che ho perso a Siena dopo la Carriera nel Leocorno. Ce le metterò tutta e se son rose fioriranno».
Sei sempre in scuderia da Fabio Fioravanti?
«Certo, non cambio. Ho fatto una breve pausa a dicembre, ma ho già ripreso l’allenamento in maniera intensa».
La scelta di montare in San Rocco, “nonna” del palio di Buti, aveva fatto discutere.
«Sono rimasto in buonissimi rapporti con Pievania solo che San Rocco mi cercò subito dopo il palio 2012 dicendomi che contavano su di me. ‘Posso provare’, dissi. ‘Chissà che non riesca proprio io a rompere 22 anni di digiuno. Così è stato”.
In chiave senese questo successo servirà a Chessa?
«Qui si monta a sella, è diverso. Siena è un’altra musica».
C’erano dirigenti di casa nostra a Buti: qualcuno si è fatto vivo con te?
«Li ho visti, ma ero a cavallo. No, nessun contatto».
La.Valde. da La Nazione

Viaggio nelle scuderie: Alessio Migheli si racconta

Prosegue il viaggio nelle scuderie senesi per cercare di fare il punto della situazione a cinque mesi dal Palio con proprietari e fantini.
Oggi siamo andati a trovare Alessio Migheli nella sua nuova scuderia vicino a Mociano dove, da quest’anno si allena intensamente con il collega e grande amico Antonio Villella.
Una coppia affiatata che si divide tra la scuderia a Rapolano e la scuderia a Mociano. Molti i cavalli da Palio da allenare e tanto il lavoro da svolgere.
Alessio, come è nata questa collaborazione con Antonio?
“Abbiamo iniziato ad allenarci insieme lo scorso anno. Antonio aveva la scuderia qui a fianco alla mia e ci siamo trovati subito bene insieme. Quest’anno abbiamo deciso di unire le forze e lavorare qui da me a Mociano e Rapolano dove lui ha un suo cavallo da Palio.
Avere al mio fianco una persona come lui con più esperienza è importante per me. Antonio è una persona molto capace e da cui “rubare” con gli occhi i segreti del mestiere. A lui fa piacere la mia compagnia quindi..eccoci qua!”.
Cosa vi raccontate mentre siete fuori a cavallo?
“Cose di tutti i giorni, come due persone che lavorano accanto di scrivania in ufficio”.
A darvi una mano anche il tuo babbo Luigi. Quanto vi aiuta “Musino”?
“Lui ci segue tutti i giorni. Ci aiuta davvero moltissimo non solo nella gestione della scuderia e dei cavalli ma anche nel nostro allenamento. Ha esperienza e mestiere e quando magari a noi sfuggono alcune cose lui ce le fa subito notare”.
Qui a Mociano ben quattro i soggetti da Palio, uno con già esperienza di Piazza. Un anno da protagonista per Alessio?
“Speriamo che sia un’annata importante. Anzi diciamo che deve esserlo. Qui ci alleniamo con Missisipi la femmina di Massimo Marchetti che ha già corso il Palio, poi c’è Nottambulo e i due nuovi di scuderia Orionis e Preziosa Penelope. Ad ogni modo io resto tranquillo perché conosco bene i miei obiettivi. So che posso raggiungerli, ne ho le capacità, non mi manca nulla e non ho nulla da invidiare a nessuno. L’anno scorso avendo meno cavalli sono stato meno presente ma quest’anno con tutti questi soggetti potrò avere più possibilità di montare in provincia, allenarmi e farmi vedere”.
Quale è la giornata tipo di Girolamo?
“Sveglia all’alba e allenamento con i cavalli a Rapolano. Poi pranzo e dopo di nuovo fuori con i cavalli di Mociano. Insomma si monta a cavallo dall’alba al tramonto. Si pensa solo al lavoro”.
E l’allenamento tipo dei cavalli da Palio in questo periodo?
“Hanno iniziato da circa un mesetto quindi ancora sono in una fase di preparazione abbastanza tranquilla. A breve intensificheremo il lavoro per arrivare pronti alle corse. Avere la pista di Mociano qui a due passi ci aiuta molto, quando apre possiamo allenarci li”.
Hai anche il canape. Lavori anche su questo aspetto?
“Certo, con i cavalli nuovi è importantissimo. Devono imparare a non avere paura ed ad accettarlo e poi ovviamente la partenza”.
Quanto sono importanti le corse in provincia?
“Sono fondamentali, specialmente le corse a Monticiano e le prove a Mociano. Per i cavalli da Palio queste sono le due piste adatte per la preparazione”.
Ci sono dirigenze che vengono a trovarti?
“Sono soddisfatto, sento molta considerazione nei mie confronti. Ci sono persone che mi seguono e quindi sono contento”.
Torneresti a fare il fantino di contrada?
“No, al momento è proprio una ipotesi che escludo del tutto”.
Quale è il cavallo che porterai sempre nel tuo cuore?
“E’ un cavallo che aveva il mio babbo quando ero piccolino. Si chiamava Nitro, un campione che ha vinto un sacco di corse in ippodromo. In camera ho tutte le sue foto. Nitro è sempre presente!”.
Elena Casi da SienaNews

Siena, 21 gennaio 2013 — «Le corse non sono ancora state fissate ma sto allenando regolarmente i cavalli». Si respira aria di pace a Monteliscai, il buen retiro di Velluto. Ma c’è a tratti anche il giusto fermento perché, Protocollo equino a parte, la stagione entra nel vivo. «Se dovessero mancare i galoppi del contributo vorrà dire che porterò mezzosangue e puri in ippodromo, agli altri appuntamenti extra Siena, da Fucecchio a Legnano», sottolinea il concetto il fantino. Proprio ieri, in realtà, il decano dei capitani Mario Toti ha ufficializzato al commissario Enrico Laudanna la richiesta di un incontro da parte dei capitani per parlare di Protocollo, Mociano e Monticiano.
I cavalli riprendono l’allenamento, Velluto non hai mai smesso.
«Esatto. Intendo ripetere la bella stagione fatta nel 2012. Poi, se son rose fioriranno».
Il materiale equino non ti manca: Ondina e Occolè sono due nomi già sorvegliati speciali lo scorso anno.
«Si erano comportati bene, adesso vanno rivisti. Oltre a loro ho Quorus, 4 anni, che non ha mai corso. Insieme al mio Mc Gyver sarà segnato all’Albo».
Poi ci sono i purosangue per Legnano.
«Esatto. Ho confermato l’ingaggio in San Domenico, il mio obiettivo resta dunque arrivare al top a fine maggio».
Altri appuntamenti certi?
«Nessuno, però ho buoni contatti con Fucecchio e Bientina, dove ho vinto lo scorso anno. Ad Asti dovrei esserci».
Se ti chiedo di Siena?
«Qualche capitano è venuto, non mi lamento. Mi limito a registrare i fatti, senza fantasticare. Dopo tutto quello che è accaduto, se non facessi questo mestiere divertendomi, avrei smesso. E invece sono più motivato di prima».
Hai 12 box: chi ti aiuta, a parte tua moglie Eleonora?
«C’è un ragazzo che lo scorso anno fece le prove di notte su Ondina, Pasquale Carta, poi viene Alberto Manenti. Anche altri proprietari, siamo un gruppo affiatato, insieme ci divertiamo».
Se tagliassero i premi ai cavalli dell’Albo?
«Bisognerebbe che venissero meno i paletti e le regole».
Insomma, i ‘passionisti’ sono finiti.
«Direi piuttosto che i proprietari, anche se non prendono un euro, i loro cavalli vogliono almeno vederli correre e provare prima del 29 giugno e del 13 agosto».
Sarebbe giusto che le Contrade contribuissero per le corse in provincia?
«Saranno i capitani a valutare, eventualmente, dove è giusto intervenire».
Dai colloqui che hai avuto con le dirigenze c’è la spending review con i fantini?
«Non si è parlato certo di cifre! Tuttavia credo che alla fine i capitani cercheranno di stringere con il nome migliore e più adatto a cavallo e situazione».
C’è chi ritiene che si andrà, quanto a lotto dei cavalli, sull’usato sicuro: sei d’accordo?
«Il lotto di agosto, per esempio, con qualche inserimento, potrebbe essere discreto. Però bisogna vedere in fondo come arrivano i cavalli».
Laura Valdesi da La Nazione

TRIPOLINO COMPIE 100 ANNI
News 06-03-2013


Domenica 10 marzo, alle ore 11.00, presso il Palazzo Moretti in Via G.B Fioretti 25 a Pozzuolo Umbro (PG), si terranno i festeggiamenti per il centesimo compleanno di Tripoli Torrini detto Tripolino. L'evento è stato organizzato dal Comune di Castiglion del Lago per onorare al meglio l'illustre concittadino. Saranno presenti i Priori delle Contrade ed interverranno anche i Rettori dei Quartieri della Giostra del Saracino di Arezzo in cui Tripolino ottenne ben 15 vittorie. Si tratta di un'iniziativa veramente degna di nota in quanto stiamo parlando di un personaggio che ha dato molto al Palio di Siena. Ricordiamo che Tripolino esordì in Piazza nel Nicchio il 2 luglio 1931 con il cavallo Beppina e concluse la sua carriera in occasione della Carriera Straordinaria del 28 maggio 1950 nella Lupa con Salomè. In totale ha corso 20 Palii vincendone 6 : 16 agosto 1932 nel Nicchio con Ruello, 2 luglio 1935 nella Lupa sempre con il grigio Ruello, 16 agosto 1936 nel Drago con Aquilino, 2 luglio 1937 nella Lupa con Folco, 2 luglio 1938 nel Drago ancora con Folco, 16 agosto 1938 nella Chiocciola con Sansano.


Francesco Zanibelli da OKSIENA

Tripolino arriva in 500 e saluta: "Grazie a tutti"
di Laura Valdesi

Anche i priori Neri, Corsi, Viviani e Bonelli ieri alla festa per i 100 anni del fantino. Lettera del Magistrato delle Contrade

Tripolino è arrivato ieri in Comune su una Cinquecento cabriolet
di Laura Valdesi

Siena, 11 marzo 2013 — E’ arrivato al palazzo comunale di Pozzuolo umbro, dove vive, a bordo di una Fiat Cinquecento bianca scoperchiata, il fantino che ha fatto sognare quattro Contrade e ha vinto sei Carriere in Piazza. Ad attenderlo per festeggiare i suoi 100 anni — in verità compiuti l’8 marzo — i priori Paolo Neri (Nicchio), Andrea Viviani (Lupa), Laura Bonelli (Drago) e Senio Corsi (Chiocciola). Più una lettera di saluto del rettore del Magistrato Fabio Pacciani.
Eroe dunque di una domenica che fa bene al cuore di Siena e delle sue tradizioni, Tripoli Torrini, in arte Tripolino. Fantino gentiluomo e dalle importanti doti umane, come ha sottolineato ieri Neri a nome dei colleghi presenti, ricordando le sue gesta, mitiche come i cavalli Folco e Ruello con cui ha vinto. Gli occhi lucidi tradivano emozioni intense quando ha ricevuto il piatto donato dalle quattro Contrade raffigurante un fantino con il nerbo alzato e gli stemmi dei colori per cui era arrivato primo al bandierino.

E se durante i metri percorsi in auto ha salutato i cittadini che sono andati a festeggiarlo ("Grazie a tutti", ha detto), in sala è tornato indietro con la memoria. Addirittura a quando, negli anni Venti e Trenta, era riuscito ad inanellare ben 11 successi consecutivi alle corse dei cavalli che all’epoca si svolgevano a Monte San Savino. Gli albori di una carriera che annovera, oltre ai sei Palii vinti su 20 corsi, ben quindici lance d’oro al Saracino d’Arezzo.
Adesso Roberto Parnetti, deus ex machina dell’iniziativa, si prepara all’ultima fatica: scrivere un libro sulla storia di Tripolino.
La Nazione

Salasso: "Alleno i cavalli degli sceicchi nella più prestigiosa scuderia d'Europa"
di Laura Valdesi

Il fantino è in Francia: oggi i suoi mezzosangue verranno montati a Fucecchio da Mannucci

Siena, 16 marzo 2013 — Nessuno lo chiama ‘Albertino’. Per tutti è ‘monsieur Ricceri’. Riverito e onorato. Rispettato per come ha saputo allenare ed entrare in connessione con gli splendidi purosangue di una delle migliori scuderie del mondo e d’Europa, quella di Andre Fabre. Nome che racconta di successi all’Arc du Thriompe e nelle principali competizioni mondiali a cui si affidano anche gli sceicchi. E’ per lui che lavora come preparatore Alberto Ricceri, in arte Salasso. Il Palio è lontano, in quello splendido centro della Piccardia, nel nord della Francia dove, da qualche mese si è trasferito il fantino che per l’Assunta è giunto alle spalle del Valdimontone. “Però cominciano a guardare al computer le Carriere, alla fine si stanno abituando alle canzoni senesi e apprezzano anche la nostra Festa”, racconta Ricceri orgoglioso di essere ambasciatore positivo del Palio.

Si trova ancora a Chantilly, non monterà dunque oggi a Fucecchio. I suoi cavalli verranno condotti da Elia Mannucci. “Ma presto torno, il Palio e Siena mi mancano anche se sto facendo un’esperienza professionale e di vita unica”, mette le mani avanti ricordando subito che a Radi ci sono la sua Loretta (che segue con tanto amore i cavalli di scuderia) e il piccolo Andrea. “Sono venuti a trovarmi qui e presto scenderò io. Il primo di aprile sono a Fucecchio e il 2 a Mociano. Resterò una decina di giorni, poi torno a Chantilly”, prosegue.
Dall’entusiasmo con cui descrivi l’attività pare quasi che tu intenda restare definitivamente.
“Che c’entra, ora... sarebbe bello trasferire la famiglia e il Palio quassù in Francia (ride, ndr). Battute a parte, vedo che qui c’è una prospettiva di vita per quando non correrò più in Piazza. Luogo splendido, organizzato, dove si lavora a livelli elevati con cavalli che sono missili. Poterli montare a pelo, a volte, mi fa venire i brividi”.
Niente crisi dell’ippica?
“Sembra di stare in un altro mondo: più tutelati, più opportunità, nessuno è abbandonato a se stesso. Anzi...”.
Come ti sei guadagnato la fiducia?
“Qui ci sono oltre 200 purosangue e siamo una sessantina di fantini. Mi affidarono un soggetto che aveva dei problemi... riuscii a farlo entrare nelle gabbie, corse. Così mi vennero subito assegnati altri, di maggiore livello”.
Il tuo segreto?
«Qui nessuno mi prende in giro per il modo umano in cui tratto i cavalli. Non è che ci parlo però non vado mai prevenuto nei loro confronti. Le indicazioni in francese tanto non le capisco, per cui il mio approccio verso ogni cavallo è libero da condizionamenti. E loro sembrano avvertirlo”.
Parlavi di Siena...
“Ho scoperto che il Palio non è certo apprezzato come a Siena, anzi. Ne hanno una concezione non proprio positiva. Però, da quando hanno visto come tratto i cavalli, che sono gentile e premuroso, hanno cambiato idea. E poi Siena mi accompagna...”
Cosa vuol dire?
“Con il pensiero, quando monto, è come se fossi sul tufo. Canticchio le canzoni ‘Nella Piazza del Campo ci nasce la verbena...’ Oppure ‘Suona suona campanina...’, quest’ultima piace particolarmente al nostro ‘caporale’ dagli occhi a mandorla. E mentre andiamo a fare il tondino intorno la marcia del Palio”.
Insomma, lo porti nel dna.
“Ma che dici! Secondo te... Monto anche a pelo, continuo ad allenarmi sodo. Sono preparato e lo vedrete. I contatti con le dirigenze li ho tenuti: pronto all’appuntamento se qualcuno mi vuole”.
Stai vivendo un sogno.
“Questa è la cittadella dell’ippica, il luogo ideale per uno come me. Corrono dappertutto. Pensa che fanno anche un palio”.
Ecco, ci mancava persino a Chantilly!
“Si corre a sella, in pista. Gli ho già detto che devo partecipare. Non esiste che resti fuori”.
Intanto però hai accompagnato per la prima volta in pista un cavallo.
“Proprio ieri. Mi hanno detto che dovevo vestirmi elegante, come se uscissi con la moglie un sabato sera. L’ho fatto, però non avevo la cravatta. Così me l’ha regalata Fabre e il nodo l’ha dovuto fare un collega! Però riguardo al Palio volevo dirti un’altra cosa“.
Sentiamo.
“Quando vengo a Siena vorrei fare qualcosa di più per far capire nell’ambiente francese cosa è veramente la nostra Festa. Gli porterò i barberi,poi non so... Mi farò consigliare: non intendo essere ambasciatore di nulla, per carità, ma alla mia terra ci tengo”.
La Nazione

Mereu apre una scuderia tutta sua, "Ma nessun divorzio da Andrea Mari"
Il fantino lavora a Serre e allena i cavalli di Roti. Ha già diversi ingaggi. Un mezzosangue è dedicato a Brio

Siena, 18 marzo 2013 — Simone Mereu cammina con le sue gambe. Taglia il cordone ombelicale con Andrea Mari, amico e compagno di scuderia fino allo scorso anno. E mette su un’attività tutta sua: box, un nutrito gruppo di cavalli da allenare per la provincia ma anche per i paliotti. Gli ingaggi non gli mancano: Feltre, Fucecchio, Asti. Per questo ragazzo serio, a cui non piace lasciare nulla al caso, significa aver centrato una piccola vittoria nella vita.
Non è stata un’annata semplice per l'ippica. Ti stai dando da fare, ieri hai corso in ippodromo ad Albenga: oltre 800 chilometri fra andata e ritorno.
«E’ il nostro lavoro. Oggi bisogna sudarselo il pane. Del resto io l’ho sempre fatto. Stanno iniziando a pagare le vincite di luglio-agosto 2012, per il 2013 le prime dovrebbero arrivare ad aprile. Speriamo che il vento cambi».
Veniamo alla scuderia: un bel passo?
«Sono a Serre di Rapolano, è stata un’occasione... grazie a Marcello Roti e a Roy che lo scorso anno mi portarono un cavallo. C’è stata fiducia reciproca, adesso mi hanno affidato due mezzosangue che faranno le visite sabato per l’Albo».
Vale a dire?
"Quarzo Brio (ride, ndr).. brio in omaggio ad Andrea (Mari, ndr). Non gli era stato ancora dato il nome, abbiamo fatto così. Poi c’è Quleddu. In tutto, però, ne ho otto, compreso Narcisco con cui ho vinto domenica a Fucecchio e altri tre di Mirko Tognetti».
Cosa ha detto Mari di questa scelta?
«Simone prova, è stato il commento. Hai esperienza e voglia di lavorare. Così ho fatto e sono soddisfatto anche se con Andrea c’è uno splendido rapporto».
Chi ti aiuta in scuderia?
«Giovanni Sisi mi dà una mano. E c’è anche un po’ di giro»
Di dirigenze?
«Conoscenze, anche se non c’è nulla di concreto».
Mereu sembra tranquillo e soddisfatto.
«Contento di ciò che sono riuscito a fare anche se resta il sogno della Piazza. Di montare. Ho 33 anni ma non mollo, sia chiaro. In provincia mi vedrete, lascio un po’ da parte le regolari (in carriera vanta circa 4mila corse, ndr) e via con i mezzosangue».
La Nazione

Trecciolino: "Io nell'Oca? Se tappo i buchi di Tittia a Legnano..."
Il fantino invita a non dare dispiaceri ai proprietari “passionisti”. "Anche a luglio - dice - peserà la potenza economica"
di Laura Valdesi

Siena, 21 marzo 2013 – “L’estrazione a sorte? Maggio o giugno, non importa. Si prende quando la fanno. Dopo tutto il Palio è imprevisto”. Ce l’ha nel sangue, la nostra festa, Trecciolino. La “sente” e la interpreta. Ne accetta le trasformazioni, adattandosi. “Ma non nascondo che è stata un’annata particolare. Direi impegnativa. Prima di tutto perché ha piovuto tanto, quanta umidità! E’ dura montare, la terra pesante, i dolori addosso, sia io che i ragazzi. Ovattata. Faticosa”, dice dopo la doccia prima di andare a pranzo.
Senza contare la situazione difficile che attraversa la città: manca l’entusiasmo che caratterizzava questa fase della stagione.
“Siena sta diventando una città triste, dà fastidio quando la conosci. Fa male ai senesi vederla così ma piangersi addosso non serve, saprà ritrovare lo sprint”.
Intanto domani iniziano le previsite dell’Albo: cavalli nuovi?
“In scuderia ci sono i già noti Mocambo e Osama Bin, Montiego, poi la novità Polonski. Quindi Internos, Naike, Bongo Bingo, Miguel, Proserpina de Aighenta e i giovani Qulpa e Quasimodo di Gallura, più Quantovoglio”.
Non ci sono stati molti arrivi, in generale.
“E’ il bello ha da venire! Nel senso che la riduzione del numero dei cavalli si vedrà fra un paio di anni perché, per colpa della crisi, gli allevatori non hanno coperto le fattrici. Mancherà, insomma, la materia prima. E visto che quest’anno siamo tornati al Palio con i proprietari ‘passionisti’, cerchiamo di trovare il modo di non far avere dispiaceri a chi investe nei cavalli da Piazza”.
Che vuol dire?
“Semplice. Se un soggetto non è adatto, va bene. Però, magari, consentiamo loro di divertirsi un anno. Non è una difesa della categoria, ma ho il polso della situazione parlando con le persone. Registro gli umori”.
E’ forse un consiglio ai veterinari di non essere troppo fiscali?
“Nessun consiglio, per carità. La mia è una valutazione di ciò che vedo e sento”.
Si è dibattuto molto sull’opportunità che siano le Contrade a fare un monte premi per le corse.
“Non sta a me dirlo. Non sta a me a dire come ridare un po’ di slancio ai proprietari. Credo che per adesso bisogna stringere i denti in attesa che la situazione (del Comune, ndr) sia delineata e ci si possa mettere a tavolino. L’importante è siano ascoltati anche gli addetti ai lavori”.
Pian delle Fornaci resta chiuso: dove porti i cavalli a galoppare?
“Un peccato… sarebbe stato bello vedere funzionante una struttura dove sono stati investiti tanti soldi. In alternativa si portano i cavalli al mare, a Grosseto, a Fucecchio, oppure nella pista di casa, dipende dal lavoro. Tutti avremmo preferito dare 10 euro, per dire, a Pian delle Fornaci che ad altri impianti”.
I fantini di casa Bruschelli crescono: Enrico ha una grande passione, il cugino Alessio ha debuttato.
“Alessio è maggiorenne, ora tocca a lui. Corre e impara”.
E il ‘ragazzo’ Gigi come sta? Corri anche a Legnano…
“Non solo Legnano, prima c’è Fucecchio… Lascio la porta aperta, anche se lì i cavalli non li porti da casa”.
Una strategia diversa dal solito per Trecciolino.
“Esatto. Ogni anno è diverso, ogni Palio è differente. Ci sono situazioni che si creano…”
A luglio tante delle corazzate in campo. Lo scorso anno, complice anche la crisi, pesò la forza economica della Contrada. Sarà così anche nel 2013?
“Sicuramente. Ma non solo per la crisi, anche perché diversi fantini hanno il posto sicuro, non c’è nessuno, per così dire, che deve vincere per forza altrimenti rischia di uscire dal giro. La potenza peserà”.
Qualcuno ipotizza il ritorno di Gigi nell’Oca.
“Ho montato nell’Onda, non c’ero mani andato… nell’Oca ho imparato a fare il Palio, ho condiviso tanto con loro”.
Non neghi…
“(Ride,ndr) Se tappo i buchi del Tittia a Legnano in San Magno non posso escludere di avere la stessa funzione in Fontebranda!”
Sei d’accordo con la tesi secondo cui, visto che i cavalli nuovi si possono vedere poco, si andrà sulle vecchie conoscenze?
“Dipende da come stanno i nomi che si conoscono, alcuni sono abbastanza avanti con l’età. Serve occhio lungo e capire se hanno già sparato tutte le cartucce”.
Tempi di crisi: Trecciolino è disposto a tagliare il proprio compenso?
“Sai, io ho sempre fatto con quello che mi hanno dato. Non ricordo di essermi mai trovato in disaccordo. Ho accettato le proposte che mi hanno fatto”.
Che ne pensi di togliere una parte del compenso al fantino vittorioso per premiare il cavallo?
“Se diventa una regola, perde di significato. Sta al singolo, alla Contrada , al capitano magari con il fantino decidere a questo proposito. Sennò si mettono altri paletti al Palio che perde di spontaneità”.
Bruschelli-Lupa è fantascienza?
“Mi sembra prematura…”
La Nazione

CORRIAS A VALIANO. IL NEO ARRIVATO NELLA SCUDERIA DI BRUSCHELLI
"Per me poter lavorare qui a Valiano equivale alla possibilità di giocare nella Juve, è il top, non potevo sperare e chiedere di meglio"
20/04/2013 11:33:02

“Per me poter lavorare qui a Valiano equivale alla possibilità di giocare nella Juve, è il top, non potevo sperare e chiedere di meglio”.
E’ un sorriso smagliante quello che sfodera Massimo Corrias, 23 anni, dalla provincia di Nuoro, approdato da pochi giorni nella scuderia di Gigi Bruschelli a Valiano con l’entusiasmo di chi sa di giocarsi la grande occasione della vita.
“La passione per i cavalli è nata con me, volevo fare il fantino fin da piccolo. A 18 anni ho avuto il mio primo cavallo e da allora non ho fatto altro che inseguire il sogno di poter arrivare a Siena e possibilmente qui alla scuderia di Gigi Bruschelli che per me è il massimo, è un modello. Mi trovo già a mio agio, pur essendo arrivato a stagione avviata, sto cercando di imparare più che posso, mi impegno molto perché sono cosciente che questa è davvero la mia grande occasione e spero di poter essere all’altezza”.

Servizio integrale nel Corriere di Siena del 20 aprile

CHITI-SINI IN TRIBUNALE. VORAGINE CON IL NASO ROTTO: "BASTIANO MI HA AGGREDITO, NON CI STO"
Il fantino ha denunciato il collega dopo le corse di Monteroni d’Arbia in cui i due sono stati protagonisti di uno scambio di frustate in corsa


Fa sul serio Alessandro Chiti che ha denunciato il collega Bastiano Sini dopo le corse di Monteroni d’Arbia in cui i due fantini sono stati protagonisti di uno scambio di frustate in corsa: “Probabilmente Sini non è abituato alle nostre corse, dopo la batteria mi ha aggredito e adesso mi ritrovo con il naso rotto. Per questo mi sono rivolto alla magistratura”.

La storia I fatti risalgono al 1maggio, teatro dell’accaduto la pista di Monteroni d’Arbia. E’ l’inizio delle corse, Alessandro Chiti detto Voragine (40) in groppa a Fogosu tallona Bastiano Sini (20) che su Obelixus cerca di non farsi superare. Al secondo giro Voragine lancia Fogosu e passa dall’interno Sini, c’è anche uno scambio di frustate con Chiti che ha la meglio, passa e arriva secondo dietro ad Antonio Siri (26) su Quit Gold. Una bella corsa, animata, di quelle sentite. Ma appena i cavalli e i fantini rientrano verso i van succede un parapiglia: “Per me tutta la vicenda era finita lì - spiega Chiti -, sono abituato così da sempre. Finita la corsa per me finisce tutto, anche le incomprensioni e perfino le nerbate. Invece Sini non la pensa così e me lo ha dimostrato aggredendomi da dietro con il cavallo. Io ero già sceso da Fogo su quando mi sono visto arrivare Sini con il suo travolgendomi e colpendomi con il frustino”.


Naso rotto Le conseguenze per Chiti non sono leggere: il naso fratturato e anche due denti rotti, ma soprattutto l’impossibilità di operarsi perché una prognosi di 45 giorni gli comprometterebbe la stagione sia in vista del Palio sia in vista dei vari appuntamenti in giro per l’Italia, Fucecchio e Legnano in primis: “Non ci sto - dice ancora Voragine - questa è stata una vera e propria aggressione che poteva finire molto peggio. Mi è andata bene perché se mi rompeva qualche costola per me l’annata era conclusa. Davvero non capisco questi atteggiamenti, eppure viviamo di questo mestiere e fare una cosa del genere avrebbe potuto avere conseguenze gravissime per il lavoro. Ripeto - sottolinea ancora Voragine - in pista può capitare anche di frustarci, ma poi deve finire tutto. Non è possibile andare avanti così”.


Fino in fondo Alessandro Chiti non vuole passarci sopra, la denuncia che ha presentato la porterà fino in fondo: “Perché non dovrei? Sini non ha mostrato nemmeno preoccupazione, è montato sul camion e se n’è andato. Non ci sto a subire una aggressione del genere anche perché Bastiano Sini è solito comportarsi così. Il mio consiglio, di cuore, è che smetta di correre, questo non è il suo ambiente, ha dimostrato di non averci capito niente sul mondo del Palio e delle corse in provincia. Una cosa è certa, io andrò fino in fondo a questa brutta storia”.


A cura di Osvaldo Brugi da Corriere di Siena

IL FANTINO SARDO SI DIFENDE: "IO NON L'HO ATTACCATO E NON HO DA GIUSTIFICARMI"
"Appena finito tutto, ho visto Chiti che si dirigeva verso di me sbraitando e allora io ho risposto"

Bastiano Sini, il giovane fantino sardo che è stato denunciato da Alessandro Chiti per aggressione, non ci sta e risponde: “Io non ho aggredito Chiti e tantomeno gli sono andato addosso con il cavallo, fra noi c’è stato solo uno scambio di frustate in corsa e per me era finito tutto lì”.
Sini ritorna a quei momenti: “Appena finito tutto, ho visto Chiti che si dirigeva verso di me sbraitando e allora io ho risposto con una frustata, ma non con una cavallata. Io ho solo reagito, non devo giustificarmi di niente e non ho da dire oltre anche perché per me tutto finisce quando si taglia il traguardo”.
Quello che interessa a Bastiano Sini, lo scorso anno per una prova con il giubbetto della Selva, è solo la preparazione: “Mi alleno tutti i giorni, la preparazione sta andando bene, ho già vinto a Monteroni e spero di proseguire al meglio su questa strada. Correre il Palio? La speranza c’è, i contatti con le contrade ci sono, ma non dipende da me. Bisognerà attendere giugno”.
Corriere di Siena

ALBERTO RICCERI CON LA CAVALLA PIRIKA VINCE CORSA DA 180MILA EURO
Ha vinto una importante corsa all’ippodromo parigino con una cavalla considerata da tutti pericolosa ma che con lui è diventata docilissima
10/05/2013 09:47:11

Come fantino del Palio potrà anche essere sottoposto a qualche critica, ma con i cavalli Alberto Ricceri detto Salasso ci sa fare davvero. E lo dimostra con i fatti. E’ notizia di queste ore ciò che è successo all’ippodromo parigino di Longchampe e che fa veramente onore al fantino del Palio di Siena da sempre conosciuto per le sue particolari metodiche di approccio con i cavalli. Proprio mercoledì la cavalla Pirika, allenata da Andrè Fabre e montata da Alberto Ricceri ha vinto una corsa di gruppo 3 con dotazione di ben 180mila euro.


Servizio integrale nel Corriere di Siena del 10 maggio

La Sardegna premia Tittia, vincitore del Palio di Siena del 2 luglio
Sabato 06 Luglio 2013 16:06 foto di Alessia Bruchi

Giovanni Atzeni detto Tittia

La Sardegna premia Giovanni Atzeni detto Tittia, il fantino originario di Nurri che ha vinto il Palio di Siena del 2 luglio. L'assemblea dei sindaci dei Sentieri del Grano, presenti i primi cittadini di Gergei, Gesico, Mandas, Nurri, Siurgus Donigala e Suelli (al consorzio aderiscono anche Escolca e Selegas), all'unanimità ha deciso di istituire il premio 'La spiga d'orò, riconoscimento a carattere annuale destinato a un cittadino che si sia distinto in azione meritorie nel campo culturale, scientifico, turistico, civico, socioeconomico, politico.

La scelta dell'edizione 2013 è andata sul fantino che ha portato al trionfo la contrada dell'Oca nell'ultima corsa in piazza del Campo. Motivo? Ha dato "lustro ed onore alla sua comunità e al territorio, esprimendo tenacia, caparbietà e forza di volontà, tipiche della gente dei paesi facenti parte del Consorzio". Il premio sarà consegnato in occasione della presenza del fantino a Nurri, presumibilmente a fine agosto, nel corso di una cerimonia che sarà organizzata dal Comune in collaborazione con il Consorzio.
SienaFree

MARI, VISITA E POI PISCINA. E A OTTOBRE TORNA A CAVALLO
Il fantino che si è fratturato il bacino nel Palio di luglio sbattendo nel colonnino della mossa, sarà seguito da Andrea Causarano
25/07/2013 11:24:13

Andrea Mari sta meglio, resta sempre fermo a letto (“però mi portano un po’ in giro per la casa e fuori”), ma il prossimo 2 agosto avrà la visita di controllo che darà il via alla riabilitazione. Il fantino che si è fratturato il bacino nel Palio di luglio sbattendo nel colonnino della mossa, sarà seguito da Andrea Causarano ed inizierà i primi movimenti lavorando in piscina per poi proseguire con esercizi sempre più impegnativi. Il programma di preparazione seguirà tutto l’anno, ma “ad ottobre conto di poter montare a cavallo e riprendere a lavorare senza però bruciare le tappe” ha detto Andrea Mari detto Brio.

E' ufficiale: divorzio consensuale fra Drago e Siri
Toti: "Inutile legare la Contrada.". Il fantino: "E' stata una bella esperienza. Per l'Assunta? Ci sono buone possibilità"
di Gabriele Voltolini

Siena, 3 agosto 2013 - La notizia che circolava da tempo nell’ambiente paliesco, da oggi è diventata ufficiale. Il Drago e Antonio Siri detto Amsicora hanno deciso di comune accordo di interrompere il rapporto di collaborazione che durava ormai da 2 anni. A pochi giorni dal palio di agosto arriva così una notizia importante che arricchisce e rende ancora più vivo lo scacchiere delle monte per la carriera dell’Assunta.
<Non correndo neanche un palio nell’annata 2013 – commenta capitan Mario Toti – dopo l’estrazione di agosto abbiamo fatto una riflessione. Essendo il mio mandato in scadenza, mi sembrava corretto anche per chi verrà dopo di me non cristallizzare questa situazione perché avrebbe avuto poco senso. Se poi verrò rieletto, valuteremo il da farsi, ma adesso era inutile rimanere legati ad un fantino ed impegnare la contrada. Penso che sia la decisione migliore per entrambi. Ho molta stima di Antonio – prosegue Toti – e sono convinto che dopo il palio di luglio chi è uscito meglio di tutti è stato lui perché Giovanni Atzeni al primo San Martino ha fatto la stessa traiettoria che fece lui lo scorso anno ad agosto con lo stesso cavallo. Antonio Siri è un bravissimo fantino, gli faccio un grande in bocca al lupo e credo che se esiste una giustizia, meriti veramente una chance>
Per il fantino nato ad Ozieri nel 1986, adesso si potrebbero aprire diverse strade e non è affatto escluso che possa trovare un giubbetto per il palio di agosto, come ci conferma lui stesso: <La decisione di sciogliere il legame dopo 2 anni – ci racconta Amsicora – è arrivata di comune accordo con la dirigenza del Drago. Per me sono stati 2 anni bellissimi. Purtroppo ho avuto l’opportunità di correre solo un palio, ma sono stato benissimo sia con la dirigenza che con tutto il popolo. Questo periodo rimarrà sicuramente come uno dei più importanti della mia carriera perché il Drago è stato come una famiglia e ho imparato veramente tante cose dalla dirigenza. Non siamo riusciti a vincere il palio, ma anche per colpa di un po’ di sfortuna perché lo scorso agosto, se non fosse scivolato il cavallo, avrei girato 2° al primo San Martino. Adesso – prosegue Antonio Siri – si apre una nuova fase. Sono un fantino libero e questo potrebbe anche rappresentare uno stimolo per alcune contrade per investire per il futuro>.
Agosto però è vicino e in molti si chiedono se Amsicora sarà al canape il 16 sera. La sua risposta è secca: <Devo dire che ci sono delle buone possibilità>.
La Nazione