Baobello.org
Vuoi reagire a questo messaggio? Crea un account in pochi click o accedi per continuare.

I nostri fantini

Pagina 4 di 5 Precedente  1, 2, 3, 4, 5  Successivo

Andare in basso

I nostri fantini - Pagina 4 Empty ANDREA MARI NUOVAMENTE FANTINO UFFICIALE DEL BRUCO

Messaggio  jabru Sab Set 26, 2020 8:11 pm

Andrea Mari detto “Brio” sarà di nuovo il fantino della Nobil Contrada del Bruco. Lo ha comunicato nel corso dell’assemblea svoltasi ieri sera il capitano Simone Manganelli che, dopo il rapporto interrotto lo scorso anno, ha deciso di intraprendere ancora una volta la strada del fantino di contrada con il fantino 6 volte vittorioso sul Campo.
OKSiena
jabru
jabru
Moderatore
Moderatore

Numero di messaggi : 9498
Data d'iscrizione : 01.04.08

Torna in alto Andare in basso

I nostri fantini - Pagina 4 Empty Andrea Mari torna nel Bruco: è di nuovo fantino di contrada

Messaggio  jabru Sab Set 26, 2020 8:13 pm

Appena conclusa nella Nobil contrada del Bruco l’assemblea di contrada in cui il capitano Simone Manganelli ha comunicato che Andrea Mari torna ad essere ufficialmente fantino di contrada. La decisione arriva dopo la conferma, avvenuta due settimane fa, del capitano per il prossimo biennio. Il capitano, che appena un anno fa aveva comunicato fa fine del rapporto, commenta così la decisione:” le cose spesso avvengono in modo semplice, dopo la mia rielezione con Andrea ci siamo trovati e abbiamo deciso. Non ho mai allentato il rapporto con Andrea così come lui con noi. Nel Palio ci sono momenti diversi, lo scorso anno era un momento per stare più da soli così come ora è stato semplice decidere di proseguire insieme per questo mandato”.
RadioSienaTV
jabru
jabru
Moderatore
Moderatore

Numero di messaggi : 9498
Data d'iscrizione : 01.04.08

Torna in alto Andare in basso

I nostri fantini - Pagina 4 Empty Brio: "Bruco, un valore aggiunto"

Messaggio  jabru Mer Set 30, 2020 8:45 pm

Andrea Mari detto Brio torna ad essere il fantino del Bruco. Un matrimonio bis quello tra il popolo di via del Comune e il vincitore di 6 carriere, che già si erano legati ufficialmente nell’ottobre 2017, terminando il rapporto “esclusivo” alla fine del 2019. Nessuna delle due parti ha mai fatto mistero di aver comunque mantenuto rapporti più che ottimi. “Sono contento, contento e ancora contento - ripete più volte Andrea Mari. – Lo staff del Bruco è un gruppo che ormai conosco bene e penso sinceramente che sia un valore aggiunto al mio Palio. Ho capito con quale forza fisica e mentale sono arrivato alle carriere del 2019. Nel 2020 Simone Manganelli doveva essere riconfermato. Ora che questo è successo e lui ci sarà per altri due anni, ho voluto legarmi di nuovo a questa contrada". Anche per Brio, il 2020 è stata un’annata atipica: “Mi sono dedicato tanto all'azienda, ma ho fatto finta di correre ugualmente, facendo la stessa vita, allenandomi e montando a cavallo. Invece di fare numerosi incontri con le contrade, che comunque ci sono stati anche se più di piacere e di compagnia, mi sono dedicato al trattore. Programmi futuri? Fare il fantino del Bruco”.

Corriere di Siena
jabru
jabru
Moderatore
Moderatore

Numero di messaggi : 9498
Data d'iscrizione : 01.04.08

Torna in alto Andare in basso

I nostri fantini - Pagina 4 Empty FOLAGHINO

Messaggio  jabru Mer Ott 07, 2020 8:40 pm



La sua fama non sarà pari a quella dei leggendari Gobbo Saragiolo, Caino o Bachicche ma, con 4 vittorie su 7 Palii disputati, Antonio Guasqui detto Folaghino un posto nella storia del Palio se lo è guadagnato di diritto. Folaghino esordì poco più che diciottenne, il 16 agosto 1847 per il Nicchio in una carriera corsa in un clima di grandissima tensione a seguito dei moti per l’indipendenza nazionale, con la Piazza presidiata da un gran numero di forze dell’ordine. Il giovane fantino non si fece intimorire dalla situazione così pesante e riuscì a vincere al termine di un lungo duello a suon di nerbate con il grande Gobbo Saragiolo che, con i colori della Torre, già pregustava l’ennesima vittoria. Le tre successive carriere (luglio, agosto ed ottobre 1848 ) furono avare di soddisfazioni per il fantino fucecchiese che però, al suo ritorno sul tufo, nel 1850, conquistò uno storico cappotto per i colori dalla Chiocciola. Se a luglio usufruì di una buona dose di fortuna, approfittando della simultanea caduta di Saltatore e di Figlio di Bonino che si contendevano il successo, ad agosto, riuscì ad avere la meglio nel finale di un giovanissimo Bachicche (appena tredicenne) che correva nell’Onda, contrada per la quale, il 17 agosto 1851, Folaghino conquistò il quarto successo personale ribattendo colpo su colpo agli attacchi di un altro mito di Piazza, Paolaccino, che difendeva i colori della Torre. Proprio nel momento di maggior splendore la stella di Folaghino si spense brutalmente, in quanto, nella notte tra il 30 ed il 31 ottobre del 1851, egli morì improvvisamente nella sua abitazione a Fucecchio. Il Palio perse così un grande protagonista che avrebbe potuto decisamente cogliere molti altri trionfi se la vita non gli avesse richiesto anzitempo il conto.

Davide Donnini da OKSiena
jabru
jabru
Moderatore
Moderatore

Numero di messaggi : 9498
Data d'iscrizione : 01.04.08

Torna in alto Andare in basso

I nostri fantini - Pagina 4 Empty Baino ilfantinoumile

Messaggio  jabru Gio Ott 29, 2020 8:03 pm

Antonio Giorgi, il fantino umile



La carriera di fantino di Piazza di Antonio Giorgi detto Baino è lunga solo 5 anni durante i quali ha vissuto i dolori delle sconfitte e delle cadute rovinose, ma ha anche provato la gioia di tagliare per primo il bandierino, nell’agosto 1970 per i colori della Selva. Baino, che già aveva disputato una prova nella Pantera nel 1959, debuttò con il giubbetto del Bruco nel luglio 1967, sull’esperta grigia Gabria e, per un giro intero, fu protagonista di una bella corsa, tallonando da vicino Rondone e Selvaggia nell’Aquila. Ma, al Casato, la malizia di Rondone prevalse sull’esuberanza e sull’inesperienza del Giorgi che terminò la carriera del debutto sul tufo. Nel settembre successivo, Baino indossò nuovamente i colori del Bruco su Fulgida, che altri non era che la modesta Archetta II, già vista l’anno precedente per Pantera e Tartuca, ed anche in questa occasione, il primo Casato fu fatale per il trentaduenne fantino natio di Cinigiano. Nel 1968 iniziò per Baino il rapporto con la Selva, per la quale corse subito una discreta carriera di luglio, ancora su Fulgida, mentre ad agosto, montando Leda, finì la sua corsa al primo San Martino. Anche le tre successive carriere, nella Lupa su Samanta, nel Bruco su Venere e nella Tartuca su Alice K, cavalla da passeggio, portata in Piazza quasi per scherzo da noti proprietari tartuchini e, ironia della sorte, toccata proprio alla contrada di Casterlvecchio, non diedero grosse soddisfazioni a Baino che però, nell’agosto 1970, si rifece con gli interessi. Ira, barbero assegnato in sorte alla Selva (che per la passeggiata storica sfilò con al fianco l’inseparabile capretta), non era certamente tra i soggetti più ambiti di quel lotto, ma Baino già la conosceva, avendola più volte montata nelle batterie, ed anche per tre prove nel Bruco nel 1969, e questo feeling con la cavalla fu senz’altro decisivo per l’esito del Palio. Dalla mossa, Baino infatti partì attardato, ma a San Martino si trovava già in terza posizione, ed al Casato, sfruttando pure la palese e celeberrima scorrettezza di Capretto nell’Istrice ai danni di Canapetta nella Torre, sfilò in testa scegliendo un corridoio basso. Di lì in poi il Palio non ebbe più storia e per Antonio Giorgi si spianò la via del successo. Ma, come è accaduto per molti altri fantini, la gloria per Baino durò ben poco. Già nel luglio seguente, la carriera nell’Aquila sulla problematica Macchina II durò pochi secondi e terminò con una caduta a San Martino e soprattutto con una solenne purga, vista la vittoria della Pantera con Canapino. Nonostante ciò, l’Aquila gli affidò nuovamente il giubbetto ad agosto, ma con Gavottina, il Giorgi non riuscì ad andare oltre un anonimo Palio nelle retrovie. Nell’agosto 1972, Baino tornò nel Bruco, per montare ancora Gavottina, e stavolta il fantino maremmano fu autore di una corsa tutto cuore e grinta da protasgonista che però terminò all’ultimo San Martino con una caduta rovinosa: Baino finì schiacciato dal peso della cavalla e per lui si temettero gravi conseguenze. Per fortuna, la diagnosi fu meno seria del previsto, ma questo infortunio mise comunque fine alla carriera paliesca di Antonio Giorgi che fece comunque un’ultima apparizione, sul tufo, la mattina del 14 agosto 1973 su Musella, ancora per i colori del Bruco, prima di lasciare spazio a Canapino.

Davide Donnini da OKSie na
jabru
jabru
Moderatore
Moderatore

Numero di messaggi : 9498
Data d'iscrizione : 01.04.08

Torna in alto Andare in basso

I nostri fantini - Pagina 4 Empty Brio: "Bruco, un valore aggiunto"

Messaggio  jabru Gio Gen 07, 2021 9:14 pm

Andrea Mari detto Brio torna ad essere il fantino del Bruco. Un matrimonio bis quello tra il popolo di via del Comune e il vincitore di 6 carriere, che già si erano legati ufficialmente nell’ottobre 2017, terminando il rapporto “esclusivo” alla fine del 2019. Nessuna delle due parti ha mai fatto mistero di aver comunque mantenuto rapporti più che ottimi. “Sono contento, contento e ancora contento - ripete più volte Andrea Mari. – Lo staff del Bruco è un gruppo che ormai conosco bene e penso sinceramente che sia un valore aggiunto al mio Palio. Ho capito con quale forza fisica e mentale sono arrivato alle carriere del 2019. Nel 2020 Simone Manganelli doveva essere riconfermato. Ora che questo è successo e lui ci sarà per altri due anni, ho voluto legarmi di nuovo a questa contrada". Anche per Brio, il 2020 è stata un’annata atipica: “Mi sono dedicato tanto all'azienda, ma ho fatto finta di correre ugualmente, facendo la stessa vita, allenandomi e montando a cavallo. Invece di fare numerosi incontri con le contrade, che comunque ci sono stati anche se più di piacere e di compagnia, mi sono dedicato al trattore. Programmi futuri? Fare il fantino del Bruco”.
Corriere di Siena
jabru
jabru
Moderatore
Moderatore

Numero di messaggi : 9498
Data d'iscrizione : 01.04.08

Torna in alto Andare in basso

I nostri fantini - Pagina 4 Empty Il Ricordo di Peppinello, scomparso ieri ad 82 anni

Messaggio  jabru Gio Gen 07, 2021 9:18 pm



Il 2021 paliesco si apre con una brutta notizia. Nella giornata di ieri si è spento a Roma, all’età di 82 anni, Giuseppe Vivenzio detto Peppinello, passato alla storia delle nostra festa per aver vinto due Palii sui cinque corsi e per essere stato uno dei pochi (tre in tutto) ad aver conquistato le prime due carriere disputate. Portato a Siena dal Sor Ettore Fontani, assieme ad un altro giovane fantino, un certo Andrea Degortes, Vivenzio fece la sua prima apparizione sul tufo nelle batterie del luglio 1963 su Arianna e, nel successivo agosto, disputò quattro prove nell’Oca su Farfalla. Una rovinosa caduta per la prova generale fece ritardare di dieci mesi l’esordio del fantino campano, che avvenne quindi nel luglio 1964 nel Drago. In realtà, la dirigenza di Camporegio aveva individuato come fantino un altro giovane promettente, Pasquale Virgili, che non poté però mai debuttare a causa di un tremendo incidente avvenuto la mattina della tratta che causò danni permanenti allo sfortunato Pasqualino. Così il Drago, per montare la potente Arianna, scelse Peppinello, e la scelta si rivelò azzeccata. Le altre favorite di quella carriera erano la Tartuca con Canapetta ed Ettore, che altri non era che Topolone, l’Oca con Selvaggia e Mezzetto ed il Nicchio con la vittoriosa Zaffira e Tristezza. Rondone e Daria nella Torre, Canapino e Crezio nella Chiocciola, Mimosa e Biba nella Selva, Giove e Dubba nella Lupa, Beatrice ed il Moro nella Giraffa, e l’esordiente Aceto, allora ribattezzato Penna Nera, nel Bruco su Olimpico, completavano il lotto delle dieci che si presentarono ai canapi agli ordini della guardia comunale Wilson Pesciatini, richiamato in tutta fretta sul verrocchio. La mossa di Pesciatini fu discreta, con il Drago che prese subito il comando grazie ad uno scatto deciso di Arianna che, saltando addirittura il canape, mise in cassaforte il successo. A San Martino, il Drago era insidiato dalla Tartuca, che nel frattempo aveva superato la Lupa, ma che perse posizioni al Casato, quando Canapetta urtò il colonnino e, pur rimanendo a cavallo, fu costretto a rallentare. Peppinello gestì la carriera con la freddezza di un veterano, non venendo mai impensierito né dalla Tartuca né dalla Lupa che, sorpassandosi a vicenda, spianarono la strada al terzo successo in tre anni del Drago della capitana Kinda Barzellotti. Peppinello, grazie anche a Danubio scosso, si ripeté nel mitico Palio di agosto 1964, che abbiamo già raccontato in un precedente appuntamento, portando in trionfo la Chiocciola. Gli anni che seguirono non furono altrettanto fortunati per Giuseppe Vivenzio, che disputò altri tre Palii senza mai figurare, montando sempre cavalli di scarso valore(Gisella nella Pantera nel luglio ’65, Pasquino nell’Aquila nell’agosto ’67 e Zorro, o Braccobaldo che dir si voglia, nello straordinario della luna del settembre ‘69). L’ultima apparizione di Giuseppe Vivenzio sul tufo fu per la prima prova del Palio di luglio 1974, ancora con i colori della Chiocciola sullo scorretto Robin Hood.

Davide Donnini da OKSiena
jabru
jabru
Moderatore
Moderatore

Numero di messaggi : 9498
Data d'iscrizione : 01.04.08

Torna in alto Andare in basso

I nostri fantini - Pagina 4 Empty Tempesta: «Il Palio è un gioco di resilienza»

Messaggio  jabru Lun Gen 11, 2021 7:43 pm

«Che annata sarà il 2021? Le località che organizzano palii e hanno la volontà di correrli faranno l’impossibile per riprendere da dove hanno interrotto. La sensazione è quella di un’annata senza corse, vedi Monteroni o magari Pian delle Fornaci dove c’è pubblico. E che a noi servivano tanto. Si svolgeranno quelle dell’Albo. Sì, ecco, partiremo tipo diesel, con calma. Ma se la situazione sanitaria si sblocca ci sarà da divertirsi. Nel giro di un paio di mesi c’è anche da correre due palii in una settimana. Ben vengano!» Andrea Coghe, in arte Tempesta, ha chiaro in mente il programma seppure in una stagione di incertezza. «Non ho cavalli per le regolari, mi sono dedicato tanto a scuderia e a fare dei lavori. Soprattutto non ho smesso un attimo di montare. Mai», aggiunge.
Fa bene al fisico e alla mente.
«Certo. Soprattutto i prossimi palii saranno all’arma bianca, tutti vogliono affermarsi. C’è fame di successo».
Dal primo febbraio via alle iscrizioni all’Albo del Comune.
«Ho un paio di cavalli di 4 anni da inserire nel Protocollo ed una new entry che ho comprato esperta della Piazza con prove di notte e tratta, in più ha già battagliato anche in provincia: Takatursa».
La sensazione è che i fantini stiano cercando di prendere soggetti già esperti.
«Chi quest’anno va nei 5 anni deve fare tutto da capo, quelli che già avevano questa età sono da rivedere. In una situazione così, perlomeno nel primo Palio della stagione, si cercheranno nomi che danno maggiori garanzie. Che hanno qualche corsa o tratta sulle spalle. A Takatursa stavo dietro da tempo, ora è arrivato il momento giusto».
Tottugoddu e Lauretta?
«Hanno passato un inverno da pascià, oggi (ieri, ndr) è il primo giorno che li rimonto».
La pandemia ‘selezionerà’ anche i fantini? Resisterà solo chi ha le spalle grosse?
«Chi ha le spalle grosse è sicuramente in grado di sostenere un peso maggiore. Ma resiste chi ha più voglia di arrivare all’obiettivo. Chi si arrende adesso, secondo me, si sarebbe comunque perso lo stesso più avanti. Il Palio è un gioco di resilienza, lato del mio carattere che la lunga attesa del debutto ha rafforzato».
Qualche Contrada che si è avvicinata particolarmente?
«Più di una».
E colleghi?
«Diciamo che sto al Caggiolo, faccio il mio a casa mia. A 30 anni ho un Palio vinto un po’ per merito e un po’ per fortuna, una brutta annata che mi ha insegnato tanto. Voglio mantenere buoni rapporti con i colleghi. Ma credo siano fondamentali quelli con le Contrade».
lAURA vALDESI DA lA NAZIONE
jabru
jabru
Moderatore
Moderatore

Numero di messaggi : 9498
Data d'iscrizione : 01.04.08

Torna in alto Andare in basso

I nostri fantini - Pagina 4 Empty Sebastiano Murtas tra il cinema e il lavoro in scuderia

Messaggio  jabru Lun Gen 18, 2021 9:42 pm

La parentesi cinematografica è stata bella, ma per Sebastiano Murtas è tempo di pensare solo ai cavalli, con importanti novità. Grandine, insieme a Brio, a Carburo e ad Andrea Farris, ha partecipato alle riprese di Tutti per uno Uno per tutti, il film di Giovanni Veronesi sui moschettieri andato in onda a Natale su Sky e risultato uno dei titoli di punta durante le feste. "Nelle giornate sul set - racconta adesso a mente fredda - abbiamo imparato che molto di quello che viene girato viene poi selezionato al montaggio definitivo e tante scene rimangono tagliate. Comunque è stato molto divertente, a volte stancante per le lunghe attese tra un ciak e l'altro, ma davvero una bella esperienza fatta soprattutto con un gruppo affiatato di colleghi. Tutti erano molto curiosi del nostro mestiere, in più forse non pensavano che fossimo anche cosi bravi a montare, visto che non siamo jockey".

Il cinema, però, non è l'unica novità nella vita di Murtas: "Sono andato a lavorare a scuderia Milani - spiega. - Con Massimo erano anni che se ne parlava, adesso ci siamo finalmente trovati e sono contentissimo.. C'è tanto da fare, i cavalli sono . numerosi ma la fatica non mi spaventa. In più, se dovesse ripartire la stagione in maniera ordinaria, avrò diversi soggetti da montare, molti di valore". Impossibile non pensare a Violenta da Clodia... "E' un animale straordinario e mi ci trovo benissimo. Ma insomma, oltre a lei, da Milani la qualità non manca. Non ho comunque lasciato i cavalli da Mario Savelli: faccio la mattina a Terrensano, la sera vado da lui dove ci sono Uccel di Bosco, una puledra e, soprattutto, Ungaros, che ha dei proprietari che, giustamente, decidono il suo programma. E' a protocollo e credo che, se decideranno di fargli completare il percorso, questa, vista la sua età, potrebbe essere la stagione giusta per la sua esplosione. E' in forma e si sta facendo già bello".

Corriere di Siena



jabru
jabru
Moderatore
Moderatore

Numero di messaggi : 9498
Data d'iscrizione : 01.04.08

Torna in alto Andare in basso

I nostri fantini - Pagina 4 Empty Palio di San Vincenzo, si correrà il 3 ottobre. Saggini: "Mano tesa ai fantini"

Messaggio  jabru Mer Gen 20, 2021 10:45 pm

Palii e corse di cavalli: gli appuntamenti potrebbero essere tutti concentrati in autunno. Dopo il rinvio di Ferrara – 19 settembre – ecco che ieri è stata annunciata la data del palio della Costa Etrusca sulla spiaggia di San Vincenzo. «Si correrà il 3 ottobre – ha annunciato l’amministrazione comunale – e qualora ci siano problemi determinati, per esempio, da mareggiate, si slitterà alla domenica seguente, il 10 ottobre». «La corsa si svolgerà in ogni caso – prosegue Roberto Saggini, che è il ‘cuore’ dell’evento e a Siena tutti conoscono – anche se ci fossero delle restrizioni legate alla pandemia. Anche se ci dovesse essere un contingentamento delle persone perché il 2020 è stato un anno disastroso che intendiamo lasciarci alle spalle. Un modo per lanciare un segnale di ripartenza».
Il Palio della Costa etrusca, oltre che per i fantini, parlerà senese anche per l’artista scelta per realizzare il palio: Sara Cafarelli. Che ha esposto al Moma e al Louvre, realizzando anche il Masgalano dello Straordinario 2018. Ci saranno poi fra i volti senesi ad animare le giornate del palio anche Aceto e Bastiano, ospiti d’onore insieme al driver di Varenne.
Il copione non cambia: inizio della prima delle quattro batterie alle 14,30 con i primi due che accedono alla finale ad otto cavalli. Un intermezzo divertente sarà la corsa spettacolare che vedrà sfidarsi fra gli altri anche i figli di Tittia e Brigante che sono già bravissimi.
«Un palio con il quale, oltre a dare un segnale di ripartenza, intendiamo tendere la mano anche a chi monta a cavallo. Ci sono tanti ragazzi, bravi professionisti, al di là dei big, – ha sottolineato Saggini – che si trovano in una situazione disastrosa. Molti non sanno se scegliere di cambiare lavoro oppure continuare».
Laura Valdesida La Nazione
jabru
jabru
Moderatore
Moderatore

Numero di messaggi : 9498
Data d'iscrizione : 01.04.08

Torna in alto Andare in basso

I nostri fantini - Pagina 4 Empty Veleno

Messaggio  jabru Ven Gen 22, 2021 8:35 pm

Marino Lupi detto Veleno è da considerarsi il più classico esempio di meteora del Palio: tre carriere corse nel giro di tre mesi e una vittoria, ottenuta grazie al guizzo della grande Gaudenzia. Veleno, che aveva già disputato diverse prove tra il 1950 ed il 1953, fece il suo esordio nel luglio del 1954, per la Giraffa su Pinocchio. Fu quello il primo Palio trasmesso in diretta tv dall’emittente di stato, ma nelle immagini viste in tutto il paese, e diffuse in eurovisione, non vi fu traccia dell’accoppiata giraffina; per Veleno la prima esperienza paliesca si concluse in modo inglorioso, assaggiando il tufo al Casato. Ad agosto la contrada di Provenzano diede la possibilità al Lupi di rifarsi, consentendogli di montare la mitica Gaudenzia. Veleno riuscì a partire nelle prime posizioni e girò primo a San Martino, ma la sua caduta al Casato e lo spunto di Vittorino su Rosella nel Nicchio, che poco dopo la mossa sfilò in testa, sembrava compromettere il Palio della Giraffa, indirizzando il cencio verso i Pispini. Come spesso accade però, anche in quell’occasione l’animale ebbe la meglio sull’uomo; Vittorino non riuscì ad arginare la progressione della storna che, a pochi metri dal bandierino, riuscì a mettere la testa davanti al quella del barbero del Nicchio, eludendo la serie di nerbate che Vittorino, suo abituale allenatore, le infliggeva nel vano tentativo di interromperne la galoppata. Nello straordinario di settembre, dedicato all’Anno Mariano, la Giraffa non uscì a sorte e Veleno fu così scelto dal Drago per montare proprio quella Rosella che, pochi giorni prima, contese alla Giraffa, ed allo stesso Veleno, il successo. Stavolta però la cavalla non riuscì a ripetere la prestazione di agosto e per Veleno la carriera, vinta ancora da Gaudenzia nel Leocorno, si concluse anonimamente nelle retrovie. Fu questo l’ultimo Palio corso da Marino Lupi; fino al 1959 Veleno fu presenza fissa in Piazza disputando alcune prove e compromettendo, con una scellerata caduta per la seconda prova la sicura partecipazione al Palio di luglio del 1959 nell’Istrice, ancora su Gaudenzia, dopodiché si ritirò definitivamente nella sua Acquapendente dove morì nel 1974 a soli 46 anni.

Davide Donnini da OKSiena
jabru
jabru
Moderatore
Moderatore

Numero di messaggi : 9498
Data d'iscrizione : 01.04.08

Torna in alto Andare in basso

I nostri fantini - Pagina 4 Empty Scompiglo

Messaggio  jabru Sab Gen 30, 2021 9:01 pm

Jonatan Bartoletti è di nuovo a Strove. Il fantino di Pistoia, tornato a casa sua nel corso della scorsa stagione paliesca, quando è diventato chiaro che non si sarebbe corso né a Siena né altrove, inaugura il 2021 con i consueti riti e con un po' di speranza, "A inizio gennaio - spiega - mi sono sempre trasferito in scuderia per cominciare a prepararmi per il Palio. Le premesse di vedere il tufo in piazza non sono le migliori, ma un po' ci credo. Se domani mi diranno che non se ne fa di niente, chiudo un'altra volta e torno a casa. E' però doveroso iniziare l'annata con lo spirito giusto, se si comincia con il pessimismo addosso, poi è dura arrivare in fondo. In questo momento si può solo aspettare, ma sarebbe già un bel risultato ripartire con il protocollo, anche a porte chiuse, perché permetterebbe a noi fantini di rimetterci in moto e ai soggetti nuovi di fare esperienza. Se, nel caso peggiore, saltasse anche questa stagione, il prossimo anno ci sarebbero cavalli che non sanno neanche cosa sia una corsa in provincia. Un po' di addestramento è di importanza vitale”.


Un anno di stop non ha spostato gli equilibri di Scompiglio: "Ho le mie contrade, e le ringrazio di essermi sempre state vicine, permettendomi di fare per professione una cosa che è sempre stata la mia passione. Ho buoni rapporti con tutti e qualcosa di nuovo sta venendo avanti, ma, come i quattro o cinque fantini che vanno per la maggiore, ognuno ha legami più stretti, anche se poi non è detto che portino a una monta. Dipende da come evolvono le cose, ma una base ce l'ho”.


In un 2020 in cui tanti protagonisti del Palio hanno scelto di misurarsi con l'ippodromo, spicca il fatto che Bartoletti abbia preferito non seguire quella pista. "Dico la verità - ammette, - è una cosa che non mi interessa. I miei cavalli li voglio montare da solo e ne sono anche geloso: mi piace essere io a vincerci. Ho avuto alcuni soggetti che hanno fatto le regolari, ma non sono mai andato a vederli. Il mio lavoro è preparare sia loro che me stesso, a livello di fisico e di testa, e voglio fare solo questo fino a quando potrò. Poi vedremo”
jabru
jabru
Moderatore
Moderatore

Numero di messaggi : 9498
Data d'iscrizione : 01.04.08

Torna in alto Andare in basso

I nostri fantini - Pagina 4 Empty Genesio Sa mpierei detto Il Moro

Messaggio  jabru Sab Gen 30, 2021 9:03 pm

Nel 1882, Genesio Sampieri detto il Moro, risultava uno degli astri nascenti della Piazza, grazie a due vittorie nelle prime tre carriere disputate. Così, nell’agosto di quel 1882, la Torre, una volta rotto, non troppo amichevolmente, con Martellino fantino di Salicotto per la prima prova, non esitò a chiamarlo per montare il forte morello di Giovanni Carlini. Con uno dei migliori cavalli ed il più futuribile dei fantini, per la Torre la vittoria sembrava vicina, ma per il buon Genesio il Palio si mise subito in salita, poiché un’inopinata caduta per la provaccia, rischiò di metterlo fuori dai giochi a poche ore dalla carriera. L’incidente, a prima vista, apparve assai grave, tantoché tra i contradaioli si sparse addirittura la voce della dipartita del Moro, ed anche le cronache ce lo descrivono piuttosto malconcio: “geme tosto pel sussulto della febbre e pel dolore delle contusioni, recita un documento del tempo. La Torre, nonostante le sue condizioni non certo ottimali ed i consigli dei medici, decise comunque di segnarlo, anche se, a scopo precauzionale, ne chiese ed ottenne l’esenzione dalla passeggiata storica, facendolo addirittura accompagnare nell’Entrone su una barella. Nel Cortile del Podestà, il Moro ritrovò improvvisamente forza e grinta a sufficienza per poter correre il Palio, grazie anche ad una speciale “cura” a base di abbondanti dosi di vino. Caricato a mille dall’alcool, Genesio disputò una carriera magistrale, liberandosi dalla morsa di Leone dell’Oca, e superando nel corso del secondo giro, la Lupa con Pirrino e il Nicchio, che montava proprio quel Martellino, sceso senza tanti complimenti dalla Torre, che aveva trovato spazio nei Pispini in sostituzione dell’infortunato Bachicche. Il sorpasso del Moro ai danni del Ncchio, fece assai infuriare i nicchiaioli, che non riuscendo ad agguantare il loro fantino, accusato di essersi venduto, se la presero con i torraioli che stavano legittimamente festeggiando la bella vittoria di Genesio, ed i violenti scontri del dopo corsa, durante i quali spuntarono fuori pure bastoni e pietre, furono sedati a fatica dopo lunghi minuti di tensione.

Davide Donnini da OKSiena
jabru
jabru
Moderatore
Moderatore

Numero di messaggi : 9498
Data d'iscrizione : 01.04.08

Torna in alto Andare in basso

I nostri fantini - Pagina 4 Empty CILLA

Messaggio  jabru Ven Feb 05, 2021 9:42 pm

Tra i protagonisti palieschi ottocenteschi che, come molti suoi contemporanei, non rientra certamente nella categoria delle educande, troviamo Agostino Viligiardi detto Cilla, dodici presenze sul tufo ed un solo, ma storico, successo. Dal carattere ribelle sin da adolescente (a 16 anni aveva già fatto incetta di denunce penali per violenza, bestemmie e turpiloquio), Viligiardi debuttò sul tufo il 2 luglio 1837 con i colori dell’Istrice, disputando un’ottima corsa conclusa al quarto posto. Negli anni seguenti, Cilla collezionò diverse presenze in Piazza (dal 1838 al 1842 correrà sei volte, per Oca, Pantera, Civetta, Istrice, Selva e Montone), ed altrettante in tribunale, dove fu più volte chiamato a rispondere di reati vari, da quelli più abbietti (atti “disonesti” nei confronti di una giovane degente al Santa Maria, violenze nei confronti della moglie accusata di infedeltà o verso i genitori), a quelli più bizzarri, come quando, ad esempio, fu denunciato per aver organizzato una festa da ballo “abusiva” presso il Ponte di Romana, per altro frequentata da elementi poco raccomandabili. Tornando alla sua avventura paliesca, dopo uno stop di tre anni, ritroviamo Cilla in Piazza nel luglio 1845 per la Giraffa e, dopo altri sei anni, nella Tartuca. Il 2 luglio 1852, Cilla vinse il suo unico Palio, e fu una vittoria storica, in quanto riuscì a riportare il cencio nella Giraffa che non vinceva da ben 45 anni, dominando la carriera sin dall’inizio e sfruttando il lavoro sporco di Stralanchi del Drago che, con mezzi poco ortodossi, fermò Partino Minore, favorito con il giubbetto della Lupa. Il successo non fu però un trampolino di lancio nella carriera di Cilla che corse soli altri due Palii, nell’agosto 1852 per la Civetta e nel successivo luglio nella Tartuca, quando insidiò, pur senza mai superarla, la Torre per tutti e tre i giri. Se l’esperienza in Piazza di Cilla fu breve, altrettanto si può dire della sua vita terrena, in quanto Arturo Viligiardi morì prematuramente il 12 luglio 1856, a soli 37 anni.

Davide Donnini da OKSiena
jabru
jabru
Moderatore
Moderatore

Numero di messaggi : 9498
Data d'iscrizione : 01.04.08

Torna in alto Andare in basso

I nostri fantini - Pagina 4 Empty IL MONDO DEL PALIO PIANGE EMILIO FALCHI

Messaggio  jabru Lun Mar 22, 2021 9:48 pm

Il mondo del Palio piange la scomparsa di Emilio Falchi detto Fil di Ferro, ex fantino con 2 presenze sul tufo, nonché padre di Roberto, detto Falchino. Nato a Batignano nel 1934, Emilio è approdato sul tufo a fine anni '60 e, dopo una lunga gavetta, ha esordito nella Lupa il 16 agosto del 1971, con il soprannome di Fil di Ferro II, per distinguersi da Mario Maini, anch'egli ribattezzato Fil di Ferro, che corse un Palio nel Bruco nell'immediato dopo guerra. La carriera del debutto con la modesta Ferida non fu entusiasmante, anche a causa di un contatto con la Torre alla mossa. Dopo 3 prove disputate nell'Aquila su Rondine II nel luglio 1973, ritroviamo Fil di Ferro al canape nel luglio 1973 con il giubbetto della Chiocciola, sul problematico Robin Hood, cavallo che non digeriva la curva di San Martino e che nel corso delle prove costrinse la dirigenza capitanata da Piero Iannone a cambiare ben 3 monte prima di affidarsi, in occasione della provaccia, a Fil di Ferro che, chiamato ad entrare di rincorsa la sera del Palio, dette la mossa a Camillo nella Torre ed a Canapino nel Bruco, prima di concludere la sua corsa, finendo a dritto al primo San Martino. Fu quello l'ultimo Palio corso da Emilio Falchi che per un altro paio di anni resto' nell'orbita paliesca, fino al 1975 quando disputò la sua ultima batteria con l'allora poco apprezzato Quebel. Rimasto sempre nel mondo del Palio e delle corse, Emilio non mancava mai agli appuntamenti in provincia, ed era presenza fissa nei giorni di Palio a Siena ed in Piazza Garibaldi a Castel del Piano.
OKSiena
jabru
jabru
Moderatore
Moderatore

Numero di messaggi : 9498
Data d'iscrizione : 01.04.08

Torna in alto Andare in basso

I nostri fantini - Pagina 4 Empty Rompicolllo

Messaggio  jabru Sab Apr 17, 2021 12:23 am

Suo padre, Luigi Bonelli, era un intellettuale a tutto tondo capace di dipingere, scrivere, trasmettere le emozioni della Carriera in radio e creare lavori teatrali. Uno dei suoi più grandi successi è e rimane Rompicollo, operetta incentrata su una giovane che riesce a correre il Palio e a vincerlo. Rosanna ha sempre coltivato lo stesso sogno, e quando lo ha visto avverarsi, voleva essere Rompicollo nella realtà. Ma quel soprannome, con cui ancora oggi tutti la conoscono e la riconoscono, nei registri e nelle cronache non compare. Tutta "colpa" della pellicola La ragazza del Palio, girata nel 1957 a Siena da Luigi Zampa, con Vittorio Gassman e Diana Dors, di cui lei era la controfigura. Per ottenere pubblicità, la produzione pensò che, se la giovane amazzone (aveva 23 anni) si fosse lanciata nell’anello della Conchiglia per una vera Carriera, la pubblicità sarebbe schizzata alle stelle, e quindi offrì denaro a qualsiasi dirigenza si fosse dichiarata disposta a questo azzardo. L’Aquila (fresca di successo e senza particolari pressioni) rispose presente, sotto tutti i punti di vista. "Dopo la provaccia - racconta la Bonelli - andai in Comune per la segnatura con il capitano, Mario Masoni, che mi disse che i produttori gli avevano dato i soldi imponendo che mi chiamassi Diavola. Io protestai, ma non ci fu verso. Comunque nessuno mi ha mai chiamato così, neanche i guardiafantino, che avevo sempre intorno. Ero e sono Rompicollo per tutti”.

C,o rr iere di Siena



jabru
jabru
Moderatore
Moderatore

Numero di messaggi : 9498
Data d'iscrizione : 01.04.08

Torna in alto Andare in basso

I nostri fantini - Pagina 4 Empty DALLA SICILIA UN RICONOSCIMENTO PER IL FANTINO TRISTEZZA

Messaggio  jabru Ven Apr 30, 2021 10:00 pm


Il sindaco di Lercara Friddi, Luciano Marino, ha premiato Saro Pecoraro. "Scoperta" fatta grazie a Michele Fiorini e Ricordi di Palio



Rosario, per tutti Saro, Pecoraro ha da poco compiuto 88 anni. Abita a Livorno da una vita, ormai, la sua terza vita: la seconda, quella che più o meno un po’ tutti conosciamo, l’ha trascorsa a Siena, dove col soprannome Tristezza ha lasciato una traccia indelebile vincendo per cinque volte il Palio (e comunque facendosi apprezzare anche per le qualità umane, non solo quelle del fantino), la prima invece è quella che lo ha visto bambino e poi ragazzo sulle assolate colline di Lercara Friddi, caratteristico borgo situato all'estremità della città metropolitana di Palermo, sulla direttrice che porta ad Agrigento, che per decenni ha legato il proprio nome all’industria estrattiva dello zolfo.
Se fino a ieri le storie dei lercaresi celebri si intrecciavano con l’emigrazione, soprattutto negli Stati Uniti (a Lercara esiste il “My Way Museum”, il primo museo in Europa dedicato al grande Frank Sinatra, i cui nonni erano appunto lercaresi), la riscoperta di questo famoso compaesano che vive in Toscana ha spinto il sindaco della cittadina siciliana, Luciano Marino, a recarsi a Livorno e consegnare a Pecoraro un attestato di ringraziamento da parte di tutta la comunità verso chi, così sta scritto sulla pergamena, “ha dato lustro alla nostra Lercara”. Una bella storia, più che mai in tempi di Covid, di sospensione e di isolamento, ed un giusto riconoscimento per chi alle proprie origini isolane è rimasto fortemente attaccato pur avendo trascorso altrove la sua vita, ma è soprattutto curioso scoprire come il motore di tutta questa bella vicenda siano state le puntate che Ricordi di Palio, nel tempo, gli ha dedicato, dando voce ai racconti del fantino Tristezza, ma pure alle belle e sincere emozioni dell’uomo Saro Pecoraro.
Il sindaco Luciano Marino, infatti, ha scoperto la storia di Tristezza e su essa si è documentato grazie al lavoro compiuto da Michele Fiorini e da tutti gli altri appassionati contradaioli che operano nel progetto Ricordi di Palio, ed ha affidato al proprio profilo facebook la genesi di questa avventura (è proprio il caso di definirla così) sfociata ieri, 29 aprile, nell’incontro con un comprensibilmente commosso Tristezza. “Una mattina Salvatore Lopresti – scrive il primo cittadino di Lercara – mi manda un messaggio su whatsapp e mi segnala un post di Michele Fiorini dove fa gli auguri a Saro Pecoraro detto Tristezza. Saro è nato a Lercara nel 1933 e dopo aver vinto alcune corse proprio a Lercara negli anni ’40 va a Siena dove nella sua carriera trentennale vince 5 volte, dico 5, il Palio di Siena!!! Oggi sono andato a trovarlo, un campione così grande non poteva non essere celebrato. Grazie Saro, per i tuoi racconti e per la tua passione che ti ha portato ad essere un campione assoluto, orgoglio Senese e Lercarese!!!”.
Matteo Tasso

OKSiena
jabru
jabru
Moderatore
Moderatore

Numero di messaggi : 9498
Data d'iscrizione : 01.04.08

Torna in alto Andare in basso

I nostri fantini - Pagina 4 Empty Auguri al “Re della Piazza” oggi compie 78 anni Aceto

Messaggio  jabru Sab Mag 01, 2021 9:15 pm

Compie oggi 78 anni Andrea Degortes detto Aceto nato ad Olbia (SS) il 1°maggio del 1943. Trasferitosi giovanissimo in Toscana, Andrea Degortes si mise in luce nelle corse di cavalli disputate nei centri della provincia di Siena,ed a soli 21 anni chiamato dal Bruco per il palio del 2 luglio 1964 fu segnato con il soprannome Penna Nera e montò sul cavallo esordiente Olimpico.Il Bruco lo confermò per il palio dell’Assunta dello stesso anno per montare Topolone, uno dei più forti cavalli di ogni tempo.Ed è proprio con Topolone che nel palio del 2 luglio 1965, chiamato, dall’Aquila, Andrea Degortes fu definitivamente soprannominato Aceto e colse la prima vittoria nonostante la presenza della rivale Pantera, decisa ad ostacolare il binomio aquilino. Ironia della sorte fu ancora nell’Aquila il 3 luglio 1992, sul forte cavallo Galleggiante che coglie la sua quattordicesima e ultima vittoria che gli valse l’appellativo di “Re della Piazza”. Nel 1993 non corse nessuno dei due Palii per squalifica,tra il ‘94 ed il ‘96 corse altri due palii,subito dopo decise di abbandonare la carriera di fantino.

In Carriera ha preso parte a 58 Palii di Siena,nel computo non si segnala quella del 2 luglio 1986 quando per i colori della Civetta su Figaro a causa di un infortunio occorsogli durante le fasi della mossa,ricevette un calcio dal cavallo del Drago Ogiva e fu costretto al ritiro.

Aceto è stato il fantino più vittorioso del XX secolo: ha superato Angelo Meloni detto Picino, che nella prima metà del Novecento ne colse 13. Nel computo delle vittorie totali nella storia del Palio di Siena è terzo dietro Bastiancino e al Gobbo Saragiolo, che rispettivamente nel XVIII e nel XIX secolo vinsero 15 volte ciascuno. Oltre alle 5 vittorie con l’Oca Aceto ha vinto tre volte per l‘Aquila e una volta ciascuna per Tartuca, Istrice, Selva, Chiocciola, Civetta e Leocorno. Nelle sue 58 partecipazioni al Palio di Siena ha corso almeno una volta per tutte le Contrade, eccezion fatta per Giraffa, Onda e Nicchio. Non ha mai vinto con un cavallo scosso

Per quanto riguarda le altre vittorie riportate negli altri Palii :
-Palio di Buti: 1 vittoria (1973) per la Contrada San Nicolao su Oira Papouche
-Palio di Fucecchio: 1 vittoria (1989) per la Contrada di Porta Bernarda, montando Stachys
-Palio di Legnano: 1 vittoria (1974) per la Contrada di Sant’Erasmo su Papouche
-Palio di Asti : 2 vittorie (1968) per il Borgo San Pietro montando il cavallo Stereo, (1984) per il Rione S.Martino-S.Rocco montando il cavallo Stachys

Aceto vive oggi ad Asciano (SI), dove gestisce un allevamento di cavalli. Dopo il ritiro ha partecipato come concorrente alla quarta edizione del reality show di Rai 2 “L’isola dei famosi”, che ha preso il via il 13 settembre 2006, venendo eliminato nel corso della quarta puntata con il 61% dei voti.

«Nessuno al Palio di Siena, almeno in quello dei tempi moderni, è riuscito a fare ciò che ho fatto io ed anche i miei avversari, se non sono faziosi, non possono che riconoscere che sono stato il migliore di tutti e che difficilmente nascerà qualcuno capace di superarmi.» (Andrea Degortes, prefazione al libro Aceto Re del Palio)

AntennaRadioEEsse
jabru
jabru
Moderatore
Moderatore

Numero di messaggi : 9498
Data d'iscrizione : 01.04.08

Torna in alto Andare in basso

I nostri fantini - Pagina 4 Empty , si riparte. Debutta il nipote di Scompiglio

Messaggio  jabru Mer Mag 05, 2021 9:24 pm

Siena, 5 maggio 2021 - La socialità non è certo la stessa. Divisi e distanziati, per quanto possibile. Tutti con mascherina. E accesso dei van con i cavalli cadenzato per evitare assembramenti. Ma il Palio è ripartito. I cavalli dell’Albo hanno iniziato ieri ad allenarsi a Mociano, mostrando buona forma. Di essere stati tenuti benissimo anche durante la pandemia senza corse in provincia. Proprietari e fantini, insomma, hanno confermato di volere bene alla Festa. E meritano dieci e lode.

Tanti i capitani che hanno voluto essere alla ‘prima’ della stagione in cui si è allargato il cuore a vedere i galoppi e le cadute, gli spunti che meritano un segno accanto al nome. Una boccata di ossigeno però il saluto fra fantini e dirigenze divise da un recinto metteva tristezza. Queste le regole, va bene così. Su tutto aleggiava, convitato di pietra, il sogno di correre almeno un Palio. Ai capitani fa brillare gli occhi ma tengono i piedi per terra.

E intanto il nipote di Scompiglio, Niccolò Farnetani, 21 anni, ha debuttato nelle prove di addestramento a Mociano. Diploma all'alberghiero nel cassetto, vuole provare a seguire le orme dello zio famoso. "Questo è un lavoro dove ci vuole impegno, dedizione, voglia, cuore, carattere e fortuna. A Siena - ha detto Scompiglio - non c'è bisogno di tanti discorsi, Niccolò deve dimostrare che in questo mondo ci sa fare".

La Nazione
jabru
jabru
Moderatore
Moderatore

Numero di messaggi : 9498
Data d'iscrizione : 01.04.08

Torna in alto Andare in basso

I nostri fantini - Pagina 4 Empty Incidente stradale a Bolgheri: muore il fantino Andrea Mari

Messaggio  jabru Lun Mag 17, 2021 7:27 pm

E’ il fantino Andrea Mari la vittima del tragico incidente stradale avvenuto oggi verso le 16 nel viale di Bolgheri. Il plurivittorioso fantino del Palio di Siena classe 1977, detto “Brio”, era a bordo della sua Porsche quando per cause da appurare ha perso il controllo del mezzo schiantandosi contro un cipresso, sembra, a velocità sostenuta. Un impatto fatale. Brio, atteso da amici fantini a Bolgheri, era da solo all’interno dell’abitacolo. Sul posto mezzi di soccorso, Vigili del Fuoco, Polizia Municipale di Castagneto Carducci e magistrato di turno. Una tragedia questa che scuote all’improvviso la città di Siena e tutta la comunità paliesca.

RadioSienaTV
jabru
jabru
Moderatore
Moderatore

Numero di messaggi : 9498
Data d'iscrizione : 01.04.08

Torna in alto Andare in basso

I nostri fantini - Pagina 4 Empty Siena e il Palio piangono Brio, il fantino vecchia maniera che credeva nell'amicizia

Messaggio  jabru Mar Mag 18, 2021 9:36 pm

L’esordio con la Tartuca, nel 2001 il suo primo giubbetto. Ora era legato ufficialmente al Bruco. Aveva vinto nel 2006 la Carriera del secolo

di LAURA VALDESI
Articolo Il fantino Brio muore in un incidente. Con la Porsche contro un albero a Bolgheri


Siena, 18 maggio 2021 - "L’unica soddisfazione in questo Palio è stata di far debuttare Andrea. Un bravo ragazzo, mi piace come lavora. Scalpitava e moderva il freno ormai da tempo". Così il capitano della Tartuca Carlo Arezzini, dopo il debutto su Razzo de Nulvi. Era il 16 agosto 2001. Un nuovo volto si affacciava alla Piazza con il nome di battaglia che traeva origine dal suo carattere esuberante e gioioso. Brio, appunto. All’anagrafe Andrea Mari. Un esordio arrivato tardi quando il centravanti del Rosia – sì, perché il calcio era la passione da ragazzino e in tanti all’inizio lo prendevano in giro per questo – aveva 23 anni suonati. E oggi Siena piange il fantino morto ieri in un tragico incidente a Bolgheri.

Molti per chi vuole diventare qualcuno nel mondo del Palio. Uno degli ostacoli che Brio aveva superato nella sua carriera che è stata in crescendo dopo la prima vittoria, epica, del 2 luglio 2006 quando nella Pantera aveva superato all’ultimo tuffo con Choci la rivale che già assaporava l’e sultanza. Il Palio del secolo, così è passato alla storia. Che aveva interrotto la lunga striscia di successi di Trecciolino. Un percorso professionale costruito nel costante rispetto degli amici, quello di Andrea Mari. Di chi aveva creduto in lui.


Così è successo per la Tartuca (mai indossato il giubbetto della Chiocciola nonostante le tante ’sirene’), era accaduto anche con la Pantera di cui era diventato fantino ufficiale con l’allora capitano Andrea Mori Pometti. Perché a Brio, lo ripeteva ogni intervista, piaceva avere qualcuno alle spalle. Un popolo dietro. Ha sempre stretto legami forti e di rispetto, soprattutto umani. Contavano più di ogni altra cosa per questo fantino senese. Che portava il Palio nel dna. Quello con Stalloreggi è rimasto strettissimo, per non parlare della Civetta. Bastava passare in Piazza del Campo, poche sere fa, per trovare seduto al tavolo del ristorante della moglie Ilaria Senni, ’Il Mangia’, l’ex capitano Francesco Ricci, mangino quando tolse la cuffia al Castellare con Istriceddu dopo 30 anni, il 16 agosto 2009.

Un legame rafforzato dal successo del 2014 con Occolè, sempre nel Castellare. "Dove monto? Dai lo sai, ho le mie contrade. Non si esce tanto da lì", la frase che negli anni ha ripetuto. Senza dire bugie. Era forse uno dei fantini più ’leggibili’, quanto a giubbetti. Perché come detto portava rispetto. A Tartuca, Civetta e Pantera. Alla Torre a cui aveva regalato il Palio di luglio nel 2015 su Morosita. Una vittoria che Salicotto non aveva dimenticato e che gli aveva portato in dote un grande rapporto di amicizia con il capitano Paolo Capelli. Ecco la parola che torna come un mantra nella vita di Andrea Mari. E nei legami con le dirigenze, vedi quella del Drago che l’aveva accolto come un figlio e lui l’aveva ricambiato, nel 2018, con il volo sul tufo di Rocco Nice. Fantino di Contrada era tornato con il Bruco, un popolo che prima lo ha osservato (era stato vittorioso nella Giraffa nel 2011), poi l’ha accolto in un abbraccio che è per sempre. Si erano allontanati per qualche mese, ma solo a parole. Poi di nuovo un’intesa per due anni, anche se c’era la pandemia. Anche se c’era il rischio di non correre.


Amicizia e famiglia, le parole d’ordine di Brio. "A babbo, mamma, mia sorella Cristina, a tutta la famiglia", la dedica della prima vittoria nel 2006. Per i suoi cari c’era sempre. Erano ’sacri’. Nei giorni di Palio il buen retiro era la casa a Torri dei genitori con la piscina dove aveva affrontato anche la lunghissima riabilitazione dopo il terribile incidente del 2013, nella Lupa su Indianos. Quando cadde e si fratturò il bacino, venne colpito a terra. Avrebbe distrutto la volontà di chiunque, quella batosta. Ma lui riprese con il sorriso sulle labbra. E tanta fatica. Tornando al canape nel 2014. Famiglia era anche la sua Ilaria, sposata nel febbraio 2019 dopo il rinvio delle nozze per lo Straordinario. Uno dei Palii più belli, quello dei sentimenti. Si conoscevano sin da piccoli, "un po’ matti tutti e due", raccontava lei. Era il loro collante.

Brio era il Palio, un po’ vecchia maniera. I cellulari per lui? Whatsapp una conquista recente.



La N azione
jabru
jabru
Moderatore
Moderatore

Numero di messaggi : 9498
Data d'iscrizione : 01.04.08

Torna in alto Andare in basso

I nostri fantini - Pagina 4 Empty la morte di Andrea Mari detto Brio: chi era il fantino che ha conquistato la città

Messaggio  jabru Mar Mag 18, 2021 9:38 pm

L’ultima corsa di Andrea Mari. La galoppata di Brio si è fermata per sempre ieri, intorno alle 15,30, sul viale dei cipressi nella frazione di Bolgheri, nel comune di Castagneto Carducci.

Andrea Mari è morto sul colpo, a causa dello schianto contro un albero della Porsche che stava guidando e di cui ha perso il controllo per cause ancora da accertare. Sul posto tre ambulanze della zona, i vigili del fuoco, i carabinieri e la polizia municipale. A nulla sono valsi i soccorsi. Il corpo del fantino è stato estratto dalle lamiere. La notizia si è sparsa dopo poche ore in città, lasciando letteralmente sconvolti tutti.


Andrea Mari ci ha lasciato così. Con la stessa incredibile forza e prorompenza con cui aveva vinto in Piazza del Campo. In un soffio, in un lampo, come quelli che lo hanno reso immortale con il nerbo alzato. Avrebbe compiuto 44 anni il prossimo 13 ottobre. Avrebbe ancora montato a cavallo, avrebbe ancora sfidato gli amici-rivali sul tufo. Avrebbe ancora lottato con il nerbo in mano. Molto probabilmente l’avrebbe alzato, di nuovo, per la settima volta. Adesso cavalcherà le nuvole, con il suo incredibile sorriso. Con il suo Brio, con quel soprannome che gli ha fatto scrivere pagine di storia. Che lo ha consegnato alla storia.

Andrea Mari era nato il 13 ottobre 1977 a Rosia. Aveva cominciato fin da bambino a giocare a calcio, scontrandosi amabilmente sui polverosi terreni da calcio della provincia anche con buone qualità tecniche, ma il suo sogno era uno e soltanto uno: fare il fantino di Siena, correre in Piazza del Campo. E quel sogno lo aveva inseguito. Con caparbietà. Con forza, con sacrificio, con passione. Anche con quel sorriso, con quella innata simpatia, con quel carattere estroverso che ne faceva persona unica nel mondo del Palio, dei cavalli e delle Contrade. Con la battuta e la parlantina. Il Brio che si portava sempre dietro, a cui dava sfogo nelle occasioni di festa, magari dopo una vittoria, ma a cui univa l’enorme professionalità, la preparazione atletica e la cura di tutti quei piccoli-grandi particolari che sul tufo fanno la differenza. Lascia l’amata Ilaria, che aveva sposato nel 2019. Lascia un ricordo grande e indelebile in chi l’ha conosciuto. L’ha sfiorato. Ha gioito con lui, grazie a lui. Anche chi ha lacrimato per le sue imprese. Perché il Palio è questo. E’ passione, quella che animava Andrea, sempre, in ogni momento e in ogni istante.
jabru
jabru
Moderatore
Moderatore

Numero di messaggi : 9498
Data d'iscrizione : 01.04.08

Torna in alto Andare in basso

I nostri fantini - Pagina 4 Empty 2 LUGLIO 2006, LA PRIMA VITTORIA DI ANDREA MARI

Messaggio  jabru Mar Mag 18, 2021 9:41 pm



La notizia della scomparsa di Andrea Mari ha sconvolto la città e l’intero mondo paliesco. Ieri ci ha lasciato non solo uno dei migliori fantini di Piazza, ma soprattutto un ragazzo, un senese vero, conosciuto ed apprezzato per la sua spontaneità e per le sue doti umane. E proprio in quel soprannome che la “sua” Tartuca gli impose ormai 20anni fa, Andrea rispecchiava tutto il suo essere. Perché Andrea era il brio fatto uomo, e tutta la sua effervescenza di eterno Peter Pan l’ha, sin dal suo esordio, riversata sul tufo,ed anche grazie a ciò Brio è riuscito a diventare quel che era, cioè un grande del Palio. Nel nostro piccolo, vogliamo ricordarlo, andando a ripercorrere gli eventi del Palio di luglio del 2006 vinto da Andrea nella Pantera. Abbiamo scelto questa vittoria, non per fare un dispiacere agli amici aquilini, che non saranno entusiasti di ripercorrere quei momenti, ma solo perché, oltre ad essere stato il primo assoluto di Andrea, è stato il trionfo che ha dato il là alla sua stupenda carriera, sino a quel momento costellata da poche luci e da diverse ombre. La contrada di Stalloreggi non era tra le più accreditate nei pronostici, avendo ricevuto in sorte Choci, cavallo che Brio aveva già montato nello sfortunato agosto precedente, nell’Onda. La super favorita era l’Istrice con Zodiach e Trecciolino, ma godevano dei favori del pronostico anche l’Oca con Elisir Logudoro e Bighino ed il Leocorno con Ziilata Usa e Tittia. Completavano il lotto il Drago con Ernesto Bello e Massimino, la Giraffa con Delizia de Ozieri ed Il Pesse, entrambi i fantini al canto del cigno della loro lunga carriera, la Torre con Desmon e De’, la Selva con Fedora Saura e Salasso, il Montone con Didimo e Sgaibarre e l'Aquila con Ellery e Lo Zedde. La sera del 2 luglio la sorte mise di rincorsa la favoritissima Istrice, togliendo all’acoppiata di Camollia tante chance di vittoria. Fu l’Aquila a scattare in testa dopo una mossa durata pochi minuti; dietro, diverse contrade a ventaglio, con la Pantera più attardata che però, sfruttando la traiettoria larga che estromise dalla corsa Torre, Giraffa e Montone, guadagnò diverse posizioni, tanto da girare il Casato al terzo posto, iniziando una disperata quanto esaltante rimonta. Disperata, sì, perché Andrea non voleva una nuova “purga”, che avrebbe senz’altro messo a rischio il prosieguo della sua avventura paliesca. E così, Brio iniziò il suo capolavoro, guadagnando tanti metri sull’Oca che si trovava in seconda posizione, con un San Martino da antologia, superandola poi di dentro, nei pressi del bandierino. Davanti a Brio e Choci restava solo l’Aquila, avvantaggiata di un paio di colonnini e, forse, irraggiungibile. Ma non per Andrea. Lo Zedde già assaporava la vittoria, nonostante Ellery avesse subito un problema ed il suo galoppo non fosse più lineare; girato il Casato conclusivo, gli aquilini erano già in pista ad esultare, ma le nerbate e gli sforzi di Virginio Zedde non furono sufficienti a contenere il ruggito finale di Choci e Brio, che proprio a fil di bandierino ebbero la meglio, riportando il cencio in Stalloreggi dopo 12 anni. Brio vincerà poi sul Campo altre 5 volte, nell’agosto 2009, scuffiando la Civetta, nell’agosto 2011 nella Giraffa, ancora nella Civetta nell’agosto 2014, nella Torre nel luglio 2015, mettendo a tacere chi sosteneva che “il Mari vince solo nelle contrade piccine”, ed, infine, nel Drago, nel luglio 2018. Ma anche quando non ha vinto Brio è sempre stato un grande protagonista: da manuale, seppur sfortunati, due degli ultimi tre Palii disputati, lo straordinario di ottobre nella Civetta con Techero, cavallo che nessun altro fantino avrebbe montato, nemmeno sotto tortura, e quello di agosto 2019, nel Bruco con Schietta, quando solo il destino, sottoforma di Remorex scosso, lo privo’ di una vittoria meritata. E chissà quante carriere ancora avrebbe potuto conquistare se la sorte non gli avesse chiesto troppo presto il conto. Andrea Mari aveva dedicato la sua vita ai cavalli, dai cavalli, quelli dell’auto, la sua vita piena di brio, gli è stata tolta, in un triste pomeriggio di metà maggio.

Davide Donnini - da OKSiena
jabru
jabru
Moderatore
Moderatore

Numero di messaggi : 9498
Data d'iscrizione : 01.04.08

Torna in alto Andare in basso

I nostri fantini - Pagina 4 Empty Morte Andrea Mari, la ricostruzione della tragedia

Messaggio  jabru Mar Mag 18, 2021 9:45 pm

Le prime ricostruzioni di quanto avvenuto ieri a Bolgheri. Il corpo del fantino, in attesa del nulla osta per il ritorno a Siena, è a Piombino, dove sono presenti i familiari e la moglie Ilaria


Uno choc per tutti i senesi la tragica ed improvvisa morte di Andrea Mari ieri a Bolgheri, a seguito di un incidente stradale. Immagini terribili, quelle finora circolate, che hanno colpito profondamente la città la quale ha perso un amatissimo protagonista capace di far sognare interi popoli.

Il corpo di Andrea Mari è adesso a Piombino, dove è stato trasportato da Bolgheri, dopo che i medici del 118 ne hanno constatato il decesso. A Piombino, in questo momento, sono presenti i familiari e la moglie Ilaria. Ancora non è noto quando sarà dato il nulla osta per il trasporto della salma a Siena, dove saranno celebrati i funerali.

Uno schianto terribile – Stando alle prime ricostruzioni e testimonianze – i rilievi sono andati avanti a lungo – la Porsche guidata da Brio in transito sul viale dei Cipressi di Bolgheri avrebbe, stando a quanto riferito, effettuato il sorpasso di un mezzo pesante quando nell’altro senso di marcia si sarebbe palesato un veicolo. Nel tentativo di rientrare nella sua corsia, il fantino, sempre secondo le prime ricostruzioni offerte, avrebbe sterzato con l’auto che procedendo, pare, a velocità sostenuta, ha sbandato uscendo di strada e carambolando su un cipresso. Un impatto violentissimo che ha distrutto completamente il mezzo, non appartenuto a Mari.

RadioSienaTV
jabru
jabru
Moderatore
Moderatore

Numero di messaggi : 9498
Data d'iscrizione : 01.04.08

Torna in alto Andare in basso

I nostri fantini - Pagina 4 Empty Morte Andrea Mari, disposta l’autopsia

Messaggio  jabru Mar Mag 18, 2021 9:47 pm

Non ancora ufficiali il luogo e la data, quel che è certo è che la partecipazione popolare della cittadinanza di Siena e del mondo delle Contrade si attende immensa


E’ stato disposto l’esame autoptico sulla salma di Andrea Mari, il fantino classe 1977 tragicamente scomparso ieri a seguito di un incidente stradale sul viale di Bolgheri. Il corpo di Brio è stato portato a Piombino – dove sono presenti i familiari – e messo a disposizione dell’autorità giudiziaria locale, che già ieri è intervenuta sul luogo della tragedia per valutare la dinamica di quanto successo.

Una volta eseguita l’autopsia, non appena ci sarà il nulla osta del magistrato, la salma sarà restituita alla famiglia e potrà essere celebrato il funerale. Non ancora ufficiali il luogo e la data, quel che è certo è che la partecipazione popolare della cittadinanza di Siena e del mondo delle Contrade si attende immensa. In tantissimi vorranno dare l’ultimo saluto ad un protagonista della città che tanti sogni e gioie ha saputo regalare.

RadioSienaTV


jabru
jabru
Moderatore
Moderatore

Numero di messaggi : 9498
Data d'iscrizione : 01.04.08

Torna in alto Andare in basso

I nostri fantini - Pagina 4 Empty Re: I nostri fantini

Messaggio  Contenuto sponsorizzato


Contenuto sponsorizzato


Torna in alto Andare in basso

Pagina 4 di 5 Precedente  1, 2, 3, 4, 5  Successivo

Torna in alto

- Argomenti simili

 
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.