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Messaggio  jabru Dom Mar 07, 2010 6:03 pm

A Monteroni Le corse sono a rischio

Sarà una primavera avara di corse. L’ordinanza del sottosegretario Francesca Martini ha provocato i primi problemi anche in provincia di Siena, dove sono costrette a dare forfait sedi ormai storiche di corse, come Abbadia di Montepulciano, dove si correva la domenica delle Palme, e Acquaviva di Montepulciano. “Vittima” ancor più illustre è Monteroni, dove, se non ci saranno novità dell’ultim’ora, le uniche corse che saranno effettuate sono quelle organizzate dal Comune di Siena nell’ambito dell’addestramento del protocollo. E non è detto che la lista si fermi qui. Per queste sedi il problema maggiore sono senza dubbio i costi. L’ordinanza rende obbligatoria la presenza della biga di soccorso, il cui affitto per una giornata di corse costa oltre 2mila euro. E’ poi necessario avere la convenzione con una clinica veterinaria, e qui i costi sono ancora maggiori. Inoltre per ogni corsa è necessario effettuare un controllo antidoping a sorpresa, e il costo singolo del test è di 400 euro. “Con questi costi come facciamo a dare i premi ai vincitori?” commentano gli organizzatori. Negli stessi problemi sono decine di piccoli palii che si corrono in giro per l’Italia e che fungevano da opportunità di guadagno per tantissimi fantini giovani e meno giovani che gravitano intorno al Palio di Siena. Il tutto si traduce in minori introiti, e quindi aumento dei costi di tenuta dei cavalli ai singoli proprietari. Una situazione che preoccupa tantissimo anche gli organizzatori di palii più importanti, come sono quelli di Legnano, Asti dove vengono utilizzati cavalli purosangue, ed anche Ferrara, dove però si corre con mezzosangue come a Siena e Fucecchio. AINIZIO:CAUCAN Legnano si correrà, domenica prossima, ma con i microchip dei cavalli controllati da un commissario dell'Unire (Unione Nazionale per l'Incremento delle Razze Equine), poco prima della corsa. La notizia è rimbalzata tra gli addetti ai lavori mercoledì sera, anche se la questione era già nell'aria da alcuni giorni, con tutto il suo carico di preoccupazioni per gli effetti che questa "rivoluzione" si appresta a portare ovunque. Il regolamento Unire (ente che regolamenta le corse negli ippodromi), prevede una squalifica di due anni per i purosangue che gareggiano in provincia e nei Palii. Regola che in questi anni è sempre stata aggirata, attribuendo ai cavalli delle identità "di fantasia". La novità, che ha gettato scompiglio nel mondo delle corse in provincia, è l'adozione del microchip e la presenza, ammessa a Legnano, di un commissario che ne rileva i dati poco prima di entrare in pista. "L'effetto di una simile disposizione - hanno commentato alcuni rettori del Palio di Asti, anche loro preoccupati per quello che sta accadendo e per l’organizzazione delle loro corse - è dirompente. Quale proprietario, infatti, sarà disposto a portare un cavallo a correre da noi, se rischia una squalifica di 2 anni dagli ippodromi?" Il problema è più vicino di quanto si pensi: la prima corsa allo stadio "Censin Bosia" è prevista per il 9 maggio, e se non ci sarà chiarezza, è difficile che fantini e proprietari decidano di portare i propri purosangue ad Asti. "Sono preoccupato sotto il profilo della sicurezza - rileva Renato Bircolotti, mossiere appena riconfermato al Palio di Asti - Negli ultimi anni, grazie anche alle corse allo stadio, la qualità dei cavalli al Palio di Asti si è alzata notevolmente. Questo significa avere animali più preparati, selezionati per il canapo. Se le corse in provincia dovessero saltare, c'è il rischio di veder scendere in pista soggetti poco allenati, che scalciano". Ma il problema, anche se in modo marginale, tocca anche Siena. Sono tantissimi i cavalli purosangue nelle scuderie dei fantini senesi. Molti sono destinati proprio ai Palii di Asti e Legnano, e venivano allenati anche partecipando alle corse organizzate a Monteroni, senza tuttavia abbandonare completamente la carriera in ippodromo. Adesso dovranno scegliere: o i paliotti o le regolari. E dal punto di vista economico la perdita, per i proprietari, non è di poco conto

Susanna Guarino da Corriere di Siena
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