Baobello.org
Vuoi reagire a questo messaggio? Crea un account in pochi click o accedi per continuare.

Palio d'inverno

Pagina 2 di 3 Precedente  1, 2, 3  Successivo

Andare in basso

Palio d'inverno - Pagina 2 Empty I Priori raccontano le Contrade: Giraffa

Messaggio  jabru Lun Dic 03, 2012 8:33 pm

''Le Contrade di Siena raccontate dai Priori'': Giraffa -
Lunedì 03 Dicembre 2012 10:44 di Gabriele Voltolini


Il Priore dell'Imperiale Contrada della Giraffa, Laura Dinelli, svela la Contrada di Provenzano


Il Priore dell'Imperiale Contrada della Giraffa, Laura Dinelli

Settimo appuntamento con il nostro speciale sulle contrade. Questa settimana conosceremo l'Imperiale Contrada della Giraffa, grazie alle parole del Priore del rione di Provenzano Laura Dinelli.

STRUTTURA - Il nostro viaggio inizia nella piazzetta davanti alla società. Entriamo nei locali, attraversando il salone che ci porta nella stanza del seggio, dove il priore inizia a parlarci della struttura : “L’Imperiale Contrada della Giraffa – racconta Laura Dinelli - ha una struttura ovviamente piramidale in cui il Seggio, convocato periodicamente e gestito dal Priore, coadiuvato dal Vicario Generale, dal Vicario all’Organizzazione e dal Vicario all’Amministrazione e composto da un totale di 36 persone, di cui 12 consiglieri e 20 figure operative, ciascuna delle quali con uno specifico incarico che comporta il coordinamento di attività relative alle proprie peculiarità, è l’organo che fa le scelte d’indirizzo e le valutazioni utili per rappresentare e proporre le varie problematiche al popolo in Assemblea Generale. Al Seggio ovviamente sono sempre invitati anche tutti i Maggiorenti, ex Capitani ed ex Priori, così come il Presidente di Società, che supportano con la loro esperienza la dirigenza in carica. Abbiamo quindi un Consiglio Generale, composto da circa 180 giraffini, con la funzione di verificare la relazione consuntiva e programmatica del Priore. Questo organo si riunisce una volta l’anno, su convocazione del Priore, in seduta comune con il Collegio dei Maggiorenti e con il Seggio. Tutti gli organi rimangono in carica per 3 anni e l’attuale mandato è iniziato nell’anno in corso e si concluderà nel 2014”.

IL POPOLO - Un popolo orgoglioso e determinato, questa è la Giraffa: “La nostra è una Contrada molto giovane e futuribile – commenta il Priore - con un grande passato che ha caratterizzato tutti i giraffini, dandogli una particolare impronta, quella di una contrada con una forte personalità, tipica di un popolo orgoglioso e determinato, esigente e abituato a vincere e per questo sicuro di sé, un popolo generoso ma che vuole capire ed essere informato, per acquisire quella consapevolezza utile a farsi coinvolgere nei progetti che si vogliono perseguire e per i quali necessita la coesione. La Giraffa conta circa 1300 protettori, la componente matura aiuta a crescere i “nuovi”, nel rispetto dei luoghi e della tradizione, formando così un background che ci identifica perfettamente”. Una contrada viva, con un Priore nato e cresciuto nel rione, che ha vissuto il momento del distacco con profonda tristezza: “Il mio rapporto con la contrada inizia con la nascita nel cuore del rione – prosegue Laura Dinelli - in Via delle Vergini 13, davanti alla società. Sono nata in casa come usava un tempo ed il primo vagito l’ho dedicato alla Giraffa. Ho vissuto sino all’età di 7 anni in questi luoghi, tra Provenzano, San Francesco, ma soprattutto Piazzetta, luogo di ritrovo e di sfrenate corse e giochi in amicizia e libertà, poi la famiglia si trasferì a San Prospero e ancora oggi mi ricordo con tristezza l’ultima notte insonne per il distacco dal mio mondo e la partenza, in un tardo pomeriggio, per mano alla mia nonna, per il “confino”, tale mi sembrava allora. Adesso sono al mio secondo mandato di Priore, ma l’inizio della collaborazione fattiva con la contrada risale alla mia partecipazione nel Consiglio delle Donne, poi dal 2000 al 2003 sono stata cassiera di società, dal 2003 al 2006 Presidente del Gruppo Piccoli e dal 2006 al 2009 Vicario all’Organizzazione, quindi l’esperienza di Priore, con grande emozione, con grande orgoglio e con tanto impegno, tale da accantonare parzialmente la famiglia e dedicarmi totalmente a questo importante incarico che mai avrei pensato di poter ricoprire e che mi ha anche regalato l’opportunità e la soddisfazione di un palio vinto”.

MUSEO E ORATORIO - Terminata la prima parte della nostra chiacchierata, proseguiamo il viaggio andando a scoprire il museo e l’oratorio, il primo situato nella splendida cripta della Basilica di Provenzano, nella quale si accede attraversando la chiesa della Giraffa, in un percorso uniforme e che si conclude in Piazzetta, davanti all’ingresso della stalla, la cui finestra si apre proprio sul museo stesso, un particolare veramente unico: “Il nostro museo – racconta il Priore Dinelli - è molto particolare ed unico nel suo genere avendo la sede negli ambienti sotterranei della Basilica di Santa Maria in Provenzano. In esso vi sono custoditi dei palii importanti, sia dal punto di vista artistico che sotto il profilo storico, Guttuso, Tommasi Ferroni, Vespignani, Tadini, sono tutti autori di altissimo profilo che arricchiscono in modo importante il patrimonio della contrada, quattro grandi pittori che, guarda caso, hanno trovato la loro collocazione a Siena proprio nella contrada dei “pittori”. Questi drappelloni ogni volta emozionano tutti coloro che li ammirano, ma non c’è solo grande arte, anche storia di palio con la sua unicità dei nostri tre cappotti, 1807/1897/1997 ed il palio straordinario delle scienze del 1967, trafugato dalla chiesa di San Vigilio da un manipolo di studenti bolognesi alla vigilia del palio, tanto che ci fu consegnato il bozzetto su un lenzuolo bianco, che ancora oggi campeggia in questo museo accanto all’opera finita. Il drappellone originale ci fu riconsegnato successivamente mentre già si festeggiava e si gioiva per la grande vittoria, ma non si volle restituirlo al Comune perché quello era stato calato dal palco dei capitani in quel momento magico dell’immediato dopo corsa. Infine, nel museo troviamo la storia d’Italia nei drappelloni che identificano i tre periodi storici più importanti del nostro paese con il palio dedicato alla venuta a Siena di Re Umberto di Savoia e della Regina Margherita, che così ha connotato la Giraffa “Reale”, il palio del 1936 dedicato all’Impero per il quale fummo insigniti con il titolo di “Imperiale” da Re Vittorio Emanuele III e quello del 1946 dedicato alla Repubblica, con la firma del primo Presidente Einaudi. Proprio "Reale, Imperiale, Repubblicana" si intitola il Numero Unico del 1946, per sancire questa particolarità giraffina. L’oratorio della “Congregazione del Suffragio”, amorevolmente gestito dal nostro Provveditore all’Oratorio, la signora Sonia Grassini, è nel cuore della nostra sede e fa da collegamento tra la società ed il museo passando per la Sala del Seggio. Vi sono racchiusi un importante crocifisso ligneo del XIV secolo, da poco restaurato con il contributo della Banca Monte dei Paschi di Siena, 6 affreschi della scuola senese del XV secolo, anch’essi restaurati tramite i fondi messi a disposizione dalla Banca nel 2003 e l’immagine della Madonna del Fosso, l’affresco che arricchisce l’altare dell’oratorio e che ha una storia particolare che denota la caparbietà del popolo della Giraffa. L’immagine, infatti, da sempre venerata con grande passione dal popolo della Giraffa, è rimasta sotto l’arco del Fosso, eretto a protezione appositamente nel 1703 dagli abitanti del rione, fino al 1780, quando fu segato e seguì da quel momento in poi il pellegrinaggio dei giraffini da una sede all’altra, dalla non più esistente Chiesa di Sant’Anna, ove rimase dal 1780 al 1813, alla Chiesa di S. Pietro Ovile dal 1813 al 1825, all’attuale Oratorio. Molte e ripetute furono le istanze dei giraffini che, per motivi di venerazione e devozione, chiedevano appunto di poter traslare l’immagine presso il loro luogo di culto e l’insistenza e la tenacia gli dette ragione solo dopo molti anni”

TERRITORIO - Concluso il nostro viaggio nell’oratorio e nel museo, dove si svolgono anche le assemblee della contrada, torniamo nuovamente in Piazzetta, da dove iniziamo a visitare il territorio del rione: “La Giraffa ha il privilegio di appartenere ad un territorio importante – conclude Laura Dinelli - pensiamo solo a Piazza Provenzano, il nostro “salotto buono” come amiamo definirlo. In questo luogo, in cui le altre consorelle hanno il beneficio di accorrere solo in particolari occasioni, noi giraffini transitiamo, viviamo, ci aggreghiamo, usufruiamo e gioiamo giornalmente, abbiamo confidenza con questo luogo e lo sentiamo nostro, ma con disponibilità ed ospitalità, come un buon padrone di casa, nelle occasioni in cui annualmente qualcuno accorre a rendere omaggio alla Madonna di Provenzano. Il nostro vissuto però si snoda anche in strade e vicoli che mantengono una connotazione antica, tradizionale, Via delle Vergini, Baroncelli, Via del Giglio, Vicolo di Provenzano, Vicolo della Viola, ed altre altrettanto esclusive rendono possibile un vissuto che si ripete nei secoli con semplicità e con naturalezza. Il nostro tabernacolo si trova in Via del Fosso ed è stato ristrutturato da Chiara Tambani e inaugurato durante la Festa Titolare del 2011. Il rione esiste ancora ed è tangibile, abbiamo il verde che delinea i nostri angoli più suggestivi, il parco di Vigna, sul quale campeggia la Torre del Mangia e San Francesco, un luogo condiviso che ha visto crescere in comunione generazioni di contradaioli, ma la Piazzetta è sicuramente il cuore e l’essenza della Contrada, qui si affacciano la nostra società, il nostro oratorio ed il museo, la stalla e le scale che invitano su Provenzano, la fontanina, tutto si apre e si chiude in questo piccolo paradiso che amiamo e custodiamo gelosamente, dove tutti abbiamo fatto il palio e siamo caduti almeno una volta nella vita”.



IMPERIALE CONTRADA DELLA GIRAFFA
Stemma d'argento, una giraffa tenuta da un moro vestito alla turca sotto un nastro azzurro recante il motto: UMBERTUS I DEDIT

Colori: Rosso e bianco

Motto: Altius caput maior gloria

Titolo: La Contrada ha il titolo di "Imperiale" per decreto di Vittorio Emanuele III, avendo vinto il Palio del luglio 1936 dedicato all'Impero

Simboleggia: Eleganza

Antiche Compagnie Militari: San Pietro a Ovile di Sopra

Arte o mestiere: Pittori

Terzo: Terzo di Camollia

Sede: Piazzatta della Giraffa, 2

Società di Contrada: "Società della Giraffa"

Santo Patrono: Maria SS. della Visitazione

Festa Titolare: prima domenica di giugno

Oratorio: Chiesa del Suffragio, nella cripta della Collegiata di Provenzano. Nel 1969 la Giraffa è stata dichiarata ente morale di diritto canonico

Fontanina Battesimale: Opera di Salvatore Bocci. Ne fa parte un bronzo di Pier Luigi Olla. E' situata in Piazzetta della Giraffa

Contrade Alleate: Civetta, Istrice, Pantera

Contrada avversaria: nessuna

Vittorie ufficiali: per la Contrada 40 - per il Comune 34

Ultima vittoria: 16 agosto 2011 - Andrea Mari detto Brio su Fedora Saura

Priore: Laura Dinelli Sensi

Capitano: Maurizio Vanni

Sito internet: www.contradadellagiraffa.it
SienaFree
jabru
jabru
Moderatore
Moderatore

Numero di messaggi : 9498
Data d'iscrizione : 01.04.08

Torna in alto Andare in basso

Palio d'inverno - Pagina 2 Empty Premiazione del miglior Tabernacolo

Messaggio  jabru Mar Dic 04, 2012 6:09 pm

Giovedì ai Rozzi la premiazione per il miglior tabernacolo del 2012
Giovedì 8 dicembre alle ore 11, presso il Teatro dei Rozzi di Siena, sarà proclamata la Contrada vincitrice la Festa dei Tabernacoli 2012, che si aggiudicherà una splendida opera realizzata dai ragazzi dell’Istituto d’Arte di Siena.
SienaNews
jabru
jabru
Moderatore
Moderatore

Numero di messaggi : 9498
Data d'iscrizione : 01.04.08

Torna in alto Andare in basso

Palio d'inverno - Pagina 2 Empty Il Bruco presenta il documentario "Carezze sul velluto"

Messaggio  jabru Gio Dic 06, 2012 11:07 am


Il Bruco presenta il documentario "Carezze sul velluto"
05/12/12 - 14:33Le monture sono di per se opere d'arte, nella loro progettazione e realizzazione, ricche di simboli e di significati per il Popolo che le ha realizzate. Ci è sembrato giusto fissare tutto questo in un film-documentario, non autocelebrativo, ma che faccia intendere, a noi contradaioli e ai non senesi, quanto sia naturale e spontaneo il senso del bello e il valore dell’appartenenza tra di noi, in questa comunità giallo-verde in tutto simile ad altre sedici realtà di questa piccola città.

Il film documentario Carezze sul velluto, realizzato dalla Contrada del Bruco e coprodotto con la MovimentHD di Siena, che testimonia, attraverso le immagini, tutte le fasi della realizzazione delle nuove monture del giro della contrada, dalla tessitura alla cucitura, per mano di esperti artigiani, fino al rinnovo vero e proprio avvenuto con la Festa Titolare del luglio scorso.

Per una contrada rinnovare le monture del giro, come ha fatto il Bruco, inaugurandole per la propria festa, è un impegno importante, che richiede grandi energie, un notevole sforzo economico e il coinvolgimento di tanti contradaioli, tanto che l’evento, di sicuro, non rientra nella normale amministrazione.

La gestazione di Carezze sul velluto è andata di pari passo con la creazione e la fattura delle 98 monture, seguendo passo dopo passo il lavoro degli artigiani, esaltato dalla forza delle immagini e della colonna sonora inedita, appositamente composta dal maestro Francesco Galli (brucaiolo) ed eseguita dai “Cameristi romani”; si tratta, di fatto, un vero e proprio progetto di comunicazione, che ha impegnato oltre un anno.

Il racconto del rinnovo delle monture è basato sulle preziose testimonianze visive e narrate che documentano il lavoro nascosto, e sempre più raro, degli artigiani che hanno eseguito materialmente le monture, le calzature, i cappelli, le cintole e tutte le rifiniture, sotto la guida attenta del prof. Ezio Pollai, che le ha disegnate.

Ma poiché di un racconto si tratta, in realtà il filo conduttore è segnato dagli interventi dei contradaioli, a volte delle vere e proprie confessioni, che comunicano la passione e l’amore di chi ha seguito il lavoro, a partire dalla scelta delle stoffe, e di chi, con orgoglio e fierezza, le nuove monture le ha indossate in una calda domenica estiva, tra momenti di tensione e stanchezza, lavoro e impegno, ma anche di divertimento, con i lazzi, le battute e l’euforia di un “dietro le quinte” sconosciuto ai più.

Interverranno alla presentazione Senio Sensi, Amministratore delegato all’immagine per il Consorzio tutela del Palio di Siena e Angela Dal Piaz, Responsabile del Progetto Festa del Documentario HAI VISTO MAI.”

La Nobil Contrada del Bruco invita i contradaioli a partecipare venerdì 7 p.v. alle ore 18,30 alla presentazione del film documentario Carezze sul Velluto il rinnovo delle monture del giro. Al termine della serata sarà consegnato, a coloro che hanno aderito al progetto “Adotta una montura”, il dvd in omaggio
jabru
jabru
Moderatore
Moderatore

Numero di messaggi : 9498
Data d'iscrizione : 01.04.08

Torna in alto Andare in basso

Palio d'inverno - Pagina 2 Empty Il Bruco vince la Festa dei Tabernacoli 2012

Messaggio  jabru Sab Dic 08, 2012 6:45 pm

Il Bruco vince la Festa dei Tabernacoli 2012
08/12/12 - 14:05
Bruco


I bambini della Nobil Contrade del Bruco, si sono aggiudicati la Festa dei Tabernacoli 2012, il tradizionale appuntamento dei "cittini" di tutte le Contrade per la Festa della Madonna dell'8 settembre, ricevendo in premio una splendida opera realizzata dagli alunni dell’Istituto d’Arte di Siena “Duccio di Buoninsegna”.
jabru
jabru
Moderatore
Moderatore

Numero di messaggi : 9498
Data d'iscrizione : 01.04.08

Torna in alto Andare in basso

Palio d'inverno - Pagina 2 Empty Storia del Palio - il drappellone rubato

Messaggio  jabru Dom Dic 09, 2012 11:11 am

STORIA DEL PALIO: SETTEMBRE 1967, STUDENTI DI BOLOGNA RUBANO IL DRAPPELLONE
News 08-12-2012


Il Palio Straordinario corso il 24 settembre 1967 è ricordato non tanto per degli episodi specifici accaduti durante la corsa ma bensì per un episodio che avvenne nei giorni immediatamente precedenti alla Carriera stessa. Accadde che alcuni studenti di Bologna, per fare una bravata, presero il Palio dipinto da Bruno Marzi che era custodito all'interno della Chiesa di S.Vigilio. Il fatto suscitò ovviamente grande clamore e indignazione tra la cittadinanza e sopra il Carroccio fu messo un lenzuolo bianco con un piccolo bozzetto. Il Palio vide la vittoria della Giraffa con Topolone e Tristezza che arrivò al bandierino con le braccia alzate (caso unico nella Storia del Palio). In seguito il Drappellone ''originale'' fu restituito alla Contrada di Via delle Vergini che nel Museo conserva ancora oggi anche il bozzetto posto sul Carroccio.

Francesco Zanibelli da OKSIENA
jabru
jabru
Moderatore
Moderatore

Numero di messaggi : 9498
Data d'iscrizione : 01.04.08

Torna in alto Andare in basso

Palio d'inverno - Pagina 2 Empty Gianluca Targetti è il nuovo Capitano della Selva

Messaggio  jabru Lun Dic 10, 2012 11:17 am

Gianluca Targetti è il nuovo capitano della Selva
10/12/12 - 09:01La contrada della Selva ha un nuovo capitano: Gianluca Targetti, in passato mangino e vicario di Vallepiatta, sostituisce Michele Rugani. Eletto con ampio consenso (circa l'85% del voti), Targetti lavorerà a fianco del Priore Francesco Rinaldi, confermato.
AntennaRadioEsse
jabru
jabru
Moderatore
Moderatore

Numero di messaggi : 9498
Data d'iscrizione : 01.04.08

Torna in alto Andare in basso

Palio d'inverno - Pagina 2 Empty I Priori raccontano la Contrada: Lupa

Messaggio  jabru Lun Dic 10, 2012 7:37 pm

''Le Contrade di Siena raccontate dai Priori'': Lunedì 10 Dicembre 2012 10:18 Lupa - di Gabriele Voltolini

Il Priore della Contrada della Lupa, Andrea Viviani, svela la Contrada di Valerozzi

Siamo giunti all’ottava puntata del nostro speciale sulle contrade e questa settimana andremo a scoprire la Contrada della Lupa, guidati dal priore di Vallerozzi Andrea Viviani.

STRUTTURA - Il viaggio comincia davanti all’oratorio della Lupa. Da una porta di fianco alla chiesa entriamo in un corridoio che ci porta alla stanza del seggio e qui comincia la nostra chiacchierata: “Il seggio della Lupa – ci racconta Viviani – è composto da 11 persone, il priore, 2 vicari, 2 cancellieri, 2 cassieri, 2 economi e 2 bilancieri, a cui vanno aggiunti il capitano e il presidente della società Romolo e Remo. Il seggio ha una funzione operativa, mentre la deputazione di seggio, è l’organo consultivo, formato da circa 30 persone. Ci sono poi le varie commissioni, finanze, protettorato, piccoli ecc. Tutte le cariche sono elettive e dopo la modifica dello statuto del 1979, restano in vigore 3 anni. Il mandato del capitano, invece, dura 2 anni e per i rinnovi vengono nominate 2 commissioni distinte. Quella per il rinnovo del seggio, infatti, è stata nominata da poco ed è nel pieno del suo lavoro. Personalmente sono al secondo mandato consecutivo, ma in totale è il terzo perché ho già ricoperto la carica di priore dal 1998 al 2000”.

IL POPOLO - La Lupa è una contrada a cui manca la vittoria da oltre 20 anni, ma non per questo parliamo di un popolo abbattuto e poco partecipe alla vita di contrada: “Definirei il popolo della nostra contrada appassionato e entusiasta – commenta il priore – nonostante abbia motivo per non esserlo. Contiamo circa 1700/1800 protettori e negli ultimi anni siamo cresciuti molto come numero ed è aumentata anche la partecipazione, un fatto significativo vista l’astinenza dalla vittoria. Abbiamo le commissioni piccoli e novizi che fanno un grande lavoro e accompagnano i nostri ragazzi fino all’età di 18 anni, quando possono iniziare a votare in assemblea. La crescita riguarda soprattutto i giovani e questo è un elemento importante, che fa piacere, ma che può dare anche delle preoccupazioni perché i giovani vanno guidati e va insegnato loro il modo di comportarsi secondo i valori della contrada. La partecipazione alla vita di contrada è buona, vengono spesso organizzate varie manifestazioni, sia per i giovani che per i meno giovani. C’è anche un aspetto operativo molto importante perché abbiamo uno splendido gruppo economale che lavora e coinvolge tutti, creando di volta in volta cose nuove. Per esempio facciamo i tamburi da soli, abbiamo le sarte e le bandieraie che creano, ricamano e pensano alla manutenzione delle monture, un archivio molto fornito ed una commissione molto attiva che pensa al giornalino”. Un popolo attivo, che vive da vicino anche la difficile rivalità con l’Istrice, visti i numeri dell’avversaria: “Viviamo la rivalità come deve essere vissuta – dice Viviani – ovvero solo ed esclusivamente sul campo, cercando di fare il meglio per la Lupa e sperando che non sia altrettanto per la nostra avversaria. Questo è importantissimo, perché al di fuori da Piazza, la rivalità non ci deve essere e insieme all’Istrice, ultimamente abbiamo condiviso un percorso per riuscire a mettere entrambi dei paletti”.

MUSEO E ORATORIO - Finita la prima parte della chiacchierata ci spostiamo nella sala adiacente, dove troviamo il giubbetto del palio del 1952, le monture del giro e di piazza, sia le attuali che quelle più vecchie e tutti i tamburi. E’ proprio qui che fino agli anni 70 si vestiva la comparsa. Proseguiamo poi all’interno dell’oratorio, che può essere definito come il primo punto del viaggio all’interno dei locali della contrada, che ci porterà a risalire fino alla società nuova: “Il nostro oratorio – prosegue Viviani – ha festeggiato il quinto centenario proprio quest’anno, visto che risale al 1512 e abbiamo fatto una cerimonia e una pubblicazione per celebrare l’avvenimento. Si tratta di una delle poche chiese di contrada in cui viene celebrata la Messa domenicale. La benedizione del cavallo la effettuiamo all’interno, anche se cominciamo a starci un po’ stetti, per la precisione in un altare laterale dove troviamo la tavola del Pollai raffigurante la Madonna, sistemata al posto dell'icona precedente che è stata trafugata circa 40 anni fa. In chiesa possiamo ammirare anche le bandiere rifatte sui bozzetti dell’800 e del 900 e molti affreschi e tele restaurate di recente grazie ai contributi ricevuti dalla Banca Monte dei Paschi negli ultimi 15 anni. Dall’oratorio ci spostiamo nella adiacente sacrestia, una cappella del 600 dove troviamo opere di Rutilio Manetti. C’è tutto il ciclo degli affreschi di San Rocco, tra i quali il funerale, ambientato in Piemonte, ma dove possiamo notare sullo sfondo la chiesa di San Martino, a pochi metri da Piazza del Campo. E’ proprio in questa sala in cui si cambia la comparsa e si svolgono le assemblee, anche se per quelle più affollate qualche volta dobbiamo spostarci nei locali della società”. Da una scala interna scendiamo poi nella cripta della chiesa, ovvero la sala delle vittorie, recuperata negli anni 60 grazie all’architetto Barsacchi. Scendendo troviamo la colonna originaria situata davanti alla chiesa della contrada e il palio del 1867, corso alla presenza di Garibaldi e sul quale esiste un aneddoto riguardante il fantino vittorioso Bachicche che, come si usava fare a quel tempo, il giorno dopo andò a chiedere la questua proprio a Garibaldi che invece di dargli dei soldi, gli consegnò una sua foto autografata: “Qui prima c’era la casa del custode – prosegue il priore Andrea Viviani – successivamente demolita e in cui sono stati fatti dei lavori di conservazione circa 25 anni fa. Da qui passiamo alla “sala Beneforti” dove sono conservati tutti i palii vinti da lui. Troviamo anche il leone dal quale usciva l’acqua all’interno di Fontenova. Passiamo poi alla sala dove troviamo le monture dei vecchi duci e tutti i masgalani vinti dalla Lupa (ben 8 ndr). Da una porta laterale si arriva alla segreteria e all’archivio, mentre continuando il percorso, tutto collegato, arriviamo nelle stanze della vecchia società, dove si trovava il “Club 72” e dove adesso trova posto l’economato. Proseguendo arriviamo al tunnel che ci porta fino all’attuale società, realizzato grazie al progetto di Barsacchi e dell’interior design Mario Catoni. Dal tunnel arriviamo nel salone dove spesso effettuiamo le cene e le feste per i più giovani e risalendo arriviamo nel piazzale davanti al bar della nuova società”.

TERRITORIO - Terminato il viaggio all’interno dei locali della contrada, usciamo dal piazzale antistante la nuova società, dove a lato troviamo le cucine e davanti a noi un arco, recuperato da poco, che si apre sullo spazio verde collegato con Fontenova: “Questo è il nostro baricentro della quotidianità – racconta Viviani – mentre prima possiamo dire che era Vallerozzi. Il piazzale della società è molto grande ed anche il pratino delle fonti è spesso utilizzato. Si tratta di uno spazio chiuso e per questo più sicuro, utile e piacevole, dove molti bambini vengono a giocare e devo dire che ce ne sono molti più di prima. L’acquisizione dei locali ci ha fatto fare un bel salto di qualità, la società resta aperta anche tutti i pomeriggi grazie agli sforzi del consiglio e proprio per questo motivo la frequenza è aumentata. Tutti hanno piacere a venire nella Lupa, dai ragazzi, fino ai più anziani. Oltre alla società utilizziamo molto anche lo spazio davanti alle fonti, da alcuni anni liberato dalle macchine. Li si allenano gli alfieri e i tamburini, effettuiamo la cena della prova generale e tutte le cene e le manifestazioni della festa titolare. Inoltre, un luogo a noi caro è il tabernacolo, che si trova accanto alla chiesa. E’ stato inaugurato nel 2010, realizzato da Olla e offerto dalla famiglia di un lupaiolo defunto una decina di anni fa, Federico Nannini”. Il nostro viaggio prosegue poi davanti alla fontanina, realizzata nel 1962 da Montagnani e si conclude in Via Vallerozzi, da dove eravamo partiti, accanto alla chiesa, dove un cancello ci separa dalla stalla della contrada e dove di fronte a noi troviamo l’abitazione della custode e una palazzina di proprietà della Lupa con 3 appartamenti affittati a lupaioli tramite uno specifico bando.

Nell’appuntamento della prossima settimana, prima di fermarci per le festività natalizie, andremo a scoprire la Contrada del Drago, insieme al priore di Camporegio Laura Bonelli.
SienaFree
jabru
jabru
Moderatore
Moderatore

Numero di messaggi : 9498
Data d'iscrizione : 01.04.08

Torna in alto Andare in basso

Palio d'inverno - Pagina 2 Empty Intervista al nuovo Capitano della Selva

Messaggio  jabru Mar Dic 11, 2012 8:00 pm

Gianluca Targetti è il nuovo capitano della Selva
La contrada della Selva ha espresso il suo voto ed ha un nuovo capitano, Gianluca Targetti eletto con l’ottantacinque percento dei consensi dei selvaioli che si sono recarti alle urne di contrada questo weekend.
Targetti ha ricoperto già diversi ruoli in contrada tra cui responsabile del gruppo piccoli, vicario all’organizzazione e poi mangino di capitan Del Porro. Adesso dovrà cimentarsi con questo nuovo ruolo ed è molto orgoglioso.
Capitano è soddisfatto?
“Moltissimo, sono molto contento del risultato. E’ una percentuale molto alta visti i tempi che corrono. Sono orgoglioso di poter ricoprire questo ruolo così importante. Ringrazio davvero tutti”.
Eredita una tradizione davvero importante…
“Verissimo, la Selva ha vinto ben 15 Palii dal dopo guerra ad oggi e ben 4 dal 2000 ad oggi. E’ una tradizione importante e che contraddistingue il nostro modo selvaiolo di fare il Palio”.
Uno stile Selva che dunque rimarrà?
“E’ uno stile di fare il Palio che non verrà stravolto, ovviamente mettendoci anche del mio”.
Già pronto il suo staff Palio?
“Per questo è ancora presto. Ufficializzerò i nomi dei miei collaboratori a gennaio nel corso dell’assemblea di insediamento”.
Consensi anche per il priore Francesco Rinaldi che resta così in carica anche per il nuovo biennio.
El.Ca. da SienaNews
jabru
jabru
Moderatore
Moderatore

Numero di messaggi : 9498
Data d'iscrizione : 01.04.08

Torna in alto Andare in basso

Palio d'inverno - Pagina 2 Empty I Priori raccontano la Contrada: Drago

Messaggio  jabru Lun Dic 17, 2012 12:56 pm

''Le Contrade di Siena raccontate dai Priori'': Drago - Lunedì 17 Dicembre 2012 10:20 di Gabriele Voltolini -

Il Priore della Contrada del Drago, Laura Bonelli, svela la Contrada di Camporegio

Ultimo appuntamento con il nostro speciale sulle contrade prima delle festività natalizie. Questa settimana, nella nona puntata, andiamo a conoscere la Contrada del Drago insieme al priore Laura Bonelli.

STRUTTURA - Il nostro viaggio parte da Piazza della Posta, davanti alla fontanina della contrada. Dai cancelli entriamo nella sala delle vittorie e qui comincia la nostra chiacchierata: “Gli organismi della contrada – esordisce il priore Laura Bonelli – sono l’Assemblea Generale, che è l’organo supremo della contrada e detiene tutti i poteri, la Sedia, che è invece l’organo deputato all’organizzazione e all’amministrazione del patrimonio. Quest’ultima è composta da 41 persone, oltre al priore troviamo il vicario, 3 provicari, le 16 cariche della contrada vale a dire il conservatore della legge, il cancelliere, il bilanciere, il camerlengo, l’economo, il conservatore dell’archivio, il provveditore all’oratorio, il signore del brio, l’addetto ai protettori, l’addetto ai giovani, il maestro dei novizi, l’addetto ai beni immobili, il provveditore alle finanze, il conservatore dei beni artistici, l’addetto ai gruppi donatori di sangue e l’addetto ai rapporti con i gruppi femminili. Ci sono poi i 12 consiglieri di Sedia, il cui compito è quello di assistere il priore nelle sue funzioni di controllo e tutela degli interessi morali ed economici, collaborando con le altre cariche della contrada, e i consiglieri del priore, cioè coloro che hanno già ricoperto il ruolo di priore e capitano, attualmente 7 persone. Alle riunioni della Sedia intervengono, con gli stessi diritti dei membri stessi, il capitano, il presidente della società di Camporegio ed il correttore. Ci sono poi i vicari coadiutori, attualmente 68 persone, il cui compito è quello di coadiuvare e sostituire i singoli membri della Sedia, e il Consiglio generale che è l’organo consultivo ed ausiliario della Sedia ed ha il compito di assistere la stessa negli atti di particolare delicatezza e di maggiore impegno economico per la contrada, formato oggi da 42 persone. Il governo della contrada rimane in carica 2 anni e per il suo rinnovo viene eletta una commissione formata da 7 membri nominati dall’Assemblea, che deve presentare una lista consultando prima la Sedia in carica e poi i coadiutori e il popolo. Personalmente sono al primo mandato da priore, che scadrà nel 2013. Sono stata precedentemente addetta ai giovani dal 1986 al 1996, addetta ai beni artistici dal ’98 al 2004, provicario e vicario dal 2004 al 2012. In totale sono in seggio da 24 anni. Per me è un grande onore ricoprire il ruolo di priore perché nel Drago è la prima volta che questa figura viene ricoperta da una donna e nell’attuale seggio la componente femminile è pari al 30%”.

IL POPOLO - “I protettori del Drago – prosegue Laura Bonelli – sono 1314 dei quali 614 donne, 289 bambini fino a 12 anni, 75 novizi fino a 16 anni, 240 giovani da 17 a 30 anni, 180 dai 30 ai 40, 415 dai 40 ai 65 e 115 over 65. Di questi, un centinaio sono residenti nel territorio, 140 in San Prospero, mentre gli altri vivono nel comune, in quelli limitrofi o addirittura in altre province. Il cambiamento del Drago si è verificato intorno alla metà degli anni 80. Prima eravamo un numero inferiore, poi siamo pian piano cresciuti, rimanendo comunque un popolo caratterizzato dalla non belligeranza. Abbiamo gli stessi rapporti con tutti ed una sola alleanza storica con l’Aquila. Possiamo dire che la nostra contrada ha un approccio popolare, vista anche la posizione piuttosto centrale. Il Drago si snoda qui e non abbiamo un vero e proprio rione. Piazza della Posta, per esempio, appartiene al territorio della nostra contrada, ma spesso e volentieri viene utilizzata per altre manifestazioni o cose varie senza che il Drago ne sia a conoscenza o gli venga chiesto il permesso. Devo anche dire che la nostra contrada è comunque sempre viva e piena di attività. Abbiamo la filodrammatica dragaiola, che da oltre 30 anni è un modo per aggregare le persone, insegnando il teatro e le tradizioni, abbiamo le bandieraie, realizziamo i tamburi, abbiamo un’attività editoriale, “I quaderni dei Malavolti” e organizziamo spesso delle belle iniziative come il “Diccelo”.

MUSEO E ORATORIO - Terminata la prima parte della nostra chiacchierata ci alziamo per iniziare il giro all’interno del museo e dell’oratorio. “Qui nella sala delle vittorie - prosegue il priore – facciamo le riunioni della Sedia e le assemblee. Troviamo tutti i palii vinti dalla nostra contrada e nella stanza in fondo, invece, trovano posto le monture. In cima alla stanza, dalla parte dell’entrata, c’è un quadro con gli stemmi di tutti i priori del Drago”. Usciamo dalla sala delle vittorie e torniamo in piazza della Posta di fronte alla fontanina di Vico Consorti, ex priore del Drago nel 1961, deceduto nel 1979. “E’ stata inaugurata nel 1977 – continua Laura Bonelli – e dalle scale di fianco possiamo salire verso l’oratorio. Nell’altare maggiore troviamo l’effige della Madonna della Tegola, realizzata in seguito ad una visione. C’è poi un busto di terracotta di Santa Caterina, protettrice della contrada, realizzato dal Marrina. A fianco all’oratorio troviamo alcuni arredi sacri molto particolari tra i quali l’abito papale di Benedetto XV, che era un contradaiolo del Drago. Vista la posizione del nostro oratorio, la benedizione del cavallo non possiamo effettuarla all’interno, ma la facciamo da sempre all’esterno della basilica di San Domenico. Solo in sporadici casi è stata effettuata all’interno dell’oratorio, nel 1682 e nel 1921-22”.

TERRITORIO - Il nostro viaggio prosegue poi nel territorio della contrada, partendo dal vicolo della Palla a Corda in cui si trova la stalla, per arrivare alla nuova società “Camporegio”, dietro la basilica di San Domenico, fino ai Voltoni: “Il Drago è una contrada molto legata al territorio – conclude Laura Bonelli – con una società molto attiva e tra le prime ad esser stata fondata. Luoghi simbolo sono il Vicolo della Palla a Corda ed anche Via del Paradiso, dove stiamo pensando di realizzare un ambiente polifunzionale, visto che adesso abbiamo solamente la sala delle vittorie. Anche San Domenico è un luogo importante. La cena della prova generale, infatti, la facciamo dentro al chiostro e siamo una delle poche contrade che può effettuarla anche quando piove. Prima alcune cene venivano fatte nel Vicolo della Palla a Corda. E’ li, infatti, che molti dragaioli giocavano da piccoli, trascorrevano molto tempo insieme ai loro amici soprattutto in estate e dove la contrada aveva alcune stanze in affitto e dove troviamo anche il nostro tabernacolo. Proprio l’8 dicembre scorso, abbiamo allestito una mostra all’interno della sala delle vittorie dedicata a Maria Grazia Daghini, autrice del nostro tabernacolo. Per concludere arriviamo poi nella nostra nuova società, inaugurata nel maggio del 2011 e realizzata grazie alla legge speciale. Sono spazi importanti, sia esternamente che internamente, dove nella stanza principale troviamo le colonne di Carlo Pizzichini. Da una scala interna arriviamo poi ai Voltoni, dove adesso troviamo le stanze dei novizi, dell’economato e dei giovani, una collocazione non casuale perchè vogliamo che contrada e società siano un tutt’uno e non 2 entità distinte. Le attività della contrada, infatti, devono interagire con quelle della società”.

Il nostro speciale osserverà una settimana di stop per le festività natalizie, quindi l’appuntamento è per lunedì 31 dicembre, quando insieme al priore Massimo Castagnini, andremo a scoprire la Contrada Capitana dell’Onda. A tutti i lettori di Sienafree, che ci hanno seguito numerosi in questi settimane, auguriamo un Felice Natale.
SienaFree
jabru
jabru
Moderatore
Moderatore

Numero di messaggi : 9498
Data d'iscrizione : 01.04.08

Torna in alto Andare in basso

Palio d'inverno - Pagina 2 Empty Soria del Palio Il Palio della Pace.... si fa per dire

Messaggio  jabru Gio Dic 20, 2012 2:14 pm

STORIA DEL PALIO: LA CARRIERA DELLA PACE, SOLO PER DIRE
News 19-12-2012


Oggi parliamo di un Palio che è entrato a pieno titolo nella categoria dei più turbolenti che la storia ricordi. Ma veniamo ai fatti. Subito dopo il Palio del 16 agosto 1945 vinto dalla Civetta con Folco e Trecciolo, si diffuse tra l'opinione pubblica senese l'idea di far correre una terza Carriera, Straordinaria, per festeggiare la fine della Seconda Guerra Mondiale. Nonostante il sindaco Carlo Ciampolini non fosse d'accordo, egli fu costretto a cedere davanti alle ''pressioni'' di personaggi influenti come il barbaresco del Drago Lorenzo Fabbri detto ''Pappio''. Il 17 agosto 1945 fu così effettuata l'estrazione delle 10 Contrade. La Tratta favorì Bruco, Drago e Torre che ebbero in sorte rispettivamente Mughetto (vincitore a Luglio dello stesso anno per i colori della Lupa), Folco e Piero. Il Bruco, che aspettava la vittoria dal 1922 e che poteva contare su una notevole disponibilità economica, scelse la monta di Trecciolo, vincitore il 16 agosto per i colori della Civetta. Ganascia, altro fantino molto quotato all'epoca, andò a montare il potente Piero nella Torre. Il Drago, invece, per la monta del ''mitico'' Folco scelse Gioacchino Calabrò detto Rubacuori, un giovane studente fuori sede di origini napoletane. Alla vigilia il Palio sembrava fatto a tavolino per il Bruco anche se alcuni fantini come quello dell'Istrice Pietrino si erano accorti che il Drago poteva rappresentare una vera e propria ''mina vagante''. Si arrivò così al 20 agosto 1945, giorno del Palio. La tensione salì subito in maniera enorme quando il mossiere Pini invalidò due mosse in cui in entrambe le occasioni la Tartuca con Elis e Boccaccia era partita prima mentre il Bruco era rimasto fermo. Silvio Gigli, noto tartuchino nonché presentatore e autore radiofonico, scese in pista e schiaffeggiò il Mossiere. La Tartuca ritirò per protesta il cavallo, seguita per solidarietà dalle comparse delle alleate Oca e Onda. Si procedette al cambio della busta e alla fine si riuscì a partire con l'Istrice che prese la testa, seguito dal Bruco, dal Drago e dalla Torre. Il fantino dell'Istrice Pietrino, a cui il Bruco aveva promesso una cifra consistente in caso di vittoria, andò subito ad ostacolare il Drago. Il Bruco prese la testa ma, al primo Casato, dopo uno scambio di nerbate, fu superato dal Drago che nel frattempo era riuscito a liberarsi dall'''intralcio'' dell'Istrice. Il Bruco concluse la sua corsa al Terzo S.Martino quando Mughetto si rifiutò di girare. La Contrada di Camporegio vinse il Palio ma la rabbia dei brucaioli delusi causò un dopo-corsa caotico con Rubacuori che si salvò a stento dal linciaggio e il Drappellone che fu ridotto a brandelli dagli stessi brucaioli. La Contrada di Barbicone dovette far ridipingere a sue spese il Cencio che fu consegnato in seguito al Drago. Un fatto curioso è che il pittore del Palio Dino Rofi inserì nel Drappellone un piccolo bruco nella bocca del Drago.

Francesco Zanibelli OKSIENA
jabru
jabru
Moderatore
Moderatore

Numero di messaggi : 9498
Data d'iscrizione : 01.04.08

Torna in alto Andare in basso

Palio d'inverno - Pagina 2 Empty Storia del Palio: una carriera rocambolesca

Messaggio  jabru Ven Dic 28, 2012 8:08 pm

STORIA DEL PALIO: LA ROCAMBOLESCA CARRIERA DEL 16 AGOSTO 1968
News 28-12-2012


Oggi parliamo di un Palio rimasto nella storia per il suo esito inatteso e sorprendente. Durante la Prova Generale si infortunò il cavallo del Drago Morgan che non potè correre; si corse quindi in 9. Quando la Selva con Leda e Baino entrò di rincorsa, fu l'Onda con Ringo e Ciancone a prendere decisamente la testa ma a San Martino fu superata dall'Oca con Livietta e Aceto. La Contrada di Fontebranda rimase in testa fino al Secondo S.Martino quando Livietta si rifiutò di girare. Prese di nuovo la testa l'Onda, tallonata dall'Istrice con Beatrice e Tristezza mentre più staccato era il Montone con Danubio della Crucca e Canapino, fantino della Tartuca, che ''controllava'' da vicino la Chiocciola in cerca del Cappotto con Archetta II e Canapetta. Al Secondo Casato venne fuori tutta la potenza di Ercole, cavallo del Leocorno, che, montato da Guanto, superò l'Onda e l'Istrice passando in testa. Al Terzo San Martino caddero la Torre, l'Onda, la Chiocciola e l'Istrice. Nel gruppo di testa solo il fantino del Montone Canapino riuscì a rimanere a cavallo. Sembrava ormai fatta per il Leocorno ma al Terzo Casato successe di tutto. Ercole, che aveva il difetto di non girare al Casato, si fermò facendo cadere Guanto e lo stesso fecero Sambrina e Archetta II, gli scossi della Torre e della Chiocciola. Si fermò anche il Montone, in pista c'era una gran confusione con numerose persone e vigili in pista. Alla fine sbucò l'Oca che si trovava in ultima posizione ma che riuscì a vincere grazie alla serie di imprevisti accaduti alle Contrade che la precedevano. Aceto non sapeva di aver vinto e quando arrivò al bandierino temeva di dover affrontare l'ira degli ocaioli per il Palio incolore ma fu ben presto travolto dal Giubilo. Per Aceto fu il primo Palio vinto con i colori dell'Oca.

Francesco Zanibelli da OKSIENA
jabru
jabru
Moderatore
Moderatore

Numero di messaggi : 9498
Data d'iscrizione : 01.04.08

Torna in alto Andare in basso

Palio d'inverno - Pagina 2 Empty Selva: la squadra del neocapitano

Messaggio  jabru Dom Gen 06, 2013 12:12 pm

Siena, 5 gennaio 2013 — Novità assolute ma anche dei ritorni nel gruppo che affiancherà Luca Targetti, neo capitano della Selva. «Ho comunicato i nomi all’assemblea del popolo, venerdì sera — conferma il dirigente — e l’unico che debutta, paliescamente parlando, ma che ha già ricoperto incarichi in Vallepiatta, è Stefano Bernini. Sarà uno dei mangini insieme a Simone Bartoli e Alessandro Bartali. Quest’ultimo, che era nellos corso mandato barbaresco, lascia il posto nella stalla a Niccolò Rovai. Suo vice sarà Niccolò Brocchi».

Ma lo staff Palio viene allargato. Nel senso che Targetti si avvarrà anche della collaborazione esterna di Andrea Cencini e Leonardo Terzani Scala. Mentre gli uomini del fantino sono Mattia Ciani, Fabrizio Macucci e la new entry Guido Cini. Il maniscalco resta Alberto Fellini.

«Non si cambia il veterinario, una vera professionista che ha già vinto con noi nel 2010: Alessandra Menichetti. Ora non resta che uscire a sorte», conclude Targetti.
Laura Valdesi da La Nazione
jabru
jabru
Moderatore
Moderatore

Numero di messaggi : 9498
Data d'iscrizione : 01.04.08

Torna in alto Andare in basso

Palio d'inverno - Pagina 2 Empty I Priori raccontano la Contrada: Onda

Messaggio  jabru Lun Gen 07, 2013 6:12 pm

''Le Contrade di Siena raccontate dai Priori'': Onda - FOTOGALLERY
Lunedì 07 Gennaio 2013 10:15 di Gabriele Voltolini - foto©Pirastru


Il Priore della Contrada Capitana dell'Onda, Massimo Castagnini, svela la Contrada di Malborghetto

Dopo una sosta di 2 settimane per le festività natalizie, riparte il nostro speciale sulle contrade, arrivato alla decima puntata. Questa settimana conosceremo la Contrada Capitana dell’Onda, fresca di vittoria di Palio, raccontata dalle parole del priore Massimo Castagnini.

LA STRUTTURA - L’appuntamento è in cima a Via Duprè, davanti alla chiesa e alla fontanina dell’Onda. Entriamo in chiesa e da una porta laterale scendiamo nel museo della contrada, dove inizia la nostra chiacchierata: “La struttura dell’Onda è similare a quella delle altre consorelle – racconta Castagnini - oltre al priore, ci sono 3 vicari, il seggio direttivo, il consiglio di seggio e il consiglio generale. Ai 3 vicari sono demandati i vari compiti (immobili, finanze, giovani ecc.), inoltre fanno parte del seggio il presidente della società Duprè, il capitano e i rappresentanti del gruppo donne, giovani e piccoli. In totale il seggio conta circa 200 persone, è stato eletto nell’anno 2012 e ha durata triennale. Il capitano, invece, viene eletto ogni 2 anni. Personalmente è il mio primo mandato da priore, ma in passato ho ricoperto molti ruoli, consigliere di seggio, vice presidente di società, mangino (1980-83) e capitano in 2 occasioni, prima nel triennio 95-98 e successivamente nel 2005. La mia particolarità è che ho sempre vinto il Palio quando ricoprivo per la prima volta un incarico, da mangino nel 1980, capitano nel 1995 e priore nel 2012, una fortuna non da poco”.

IL POPOLO - Una contrada chiusa e attaccata alle proprie tradizioni, così è l’Onda, che negli anni ha mantenuto le proprie peculiarità: “Fin da ragazzo l’Onda è considerata da tutti come una setta – dice il priore – e effettivamente devo dire che siamo una contrada molto particolare, chiusa, attaccata alle proprie tradizioni e rispettosa delle regole, che ha sempre manifestato difficoltà ad aprirsi all’esterno. Contiamo circa 1800/200 protettori, siamo un popolo passionale, determinato, che lotta e che non si abbatte davanti alla sfortuna, manifestando sempre la capacità di rialzarsi. Viviamo i momenti di crisi come opportunità di crescita, ovviamente risentiamo un po’ del momento sociale di difficoltà, ma dopo la vittoria di palio ho riscontrato grande generosità da parte dei contradaioli, come dimostrano anche i bellissimi allestimenti effettuati nella settimana dei festeggiamenti grazie alla creatività e capacità degli ondaioli. Da oltre un anno abbiamo iniziato un particolare processo e proprio grazie all’unità siamo riusciti ad ottenere la vittoria di palio. Ricerchiamo un’unità, pur con le varie diversità positive. Oggi non è il tempo di cullarsi sugli allori o i successi del passato, ma è il momento per delle nuove sfide e per riuscire a capire come sarà il futuro. Il punto di domanda di adesso che riguarda l’Onda, ma tutte le contrade in generale, è come saremo tra qualche anno, se manterremo i valori e le tradizioni, se ci sarà ancora partecipazione nei rioni. Dobbiamo innovarci, perché i paradigmi del passato sono saltati e dobbiamo anche inventarci qualcosa di nuovo per rimanere al passo con i tempi”.

IL MUSEO E L’ORATORIO - Terminata la prima parte della nostra chiacchierata, ci alziamo per iniziare il viaggio all’interno del museo e dell’oratorio dell’Onda: “Qui nella cripta della chiesa effettuiamo le riunioni del seggio e le assemblee – prosegue Castagnini – e si tratta di un locale diviso in 2 che contiene sia il museo che la sala delle vittorie. Troviamo i calchi delle statue di Giovanni Duprè, un dono della famiglia al quale teniamo molto. Nel museo conserviamo anche dei documenti di archivio tra i più antichi di Siena ed un patrimonio di arredi sacri di altissimo livello, che contiamo di esporre nei locali dell’ex Policarpo Bandini, attualmente in fase di recupero e che dovrebbero essere pronti verso Aprile/Maggio. Proseguendo il viaggio, troviamo le monture di piazza attuali e quelle del 1980 e arriviamo poi nella sala delle vittorie, dove sono custoditi tutti i palii vinti ed in cui troviamo gli stemmi delle famiglie dell’Onda. Risalendo, nella stanza tra la chiesa ed il museo, troviamo tutti i masgalani ed una vecchia bandiera della contrada. Torniamo poi nell’oratorio, dove troviamo l’altare maggiore dedicato a San Giuseppe ed un altare laterale, quello dove viene effettuata la benedizione del cavallo, dedicato alla Madonna della Visitazione. Possiamo poi ammirare un bellissimo crocifisso restaurato risalente al ‘700. Il nostro oratorio è molto caro agli ondaioli, anche perché ricordo che da ragazzo, prima di entrare in piazza alfiere per la prima volta (nel 1969, palio vinto dall’Onda ndr) ci allenavamo proprio qui dentro alla chiesa. Da una porta laterale, usciamo poi nella terrazza che ha una bellissima vista su Siena, da dove vediamo i Servi e tutta la vallata di Porta Giustizia”

IL TERRITORIO - Finito il viaggio all’interno del museo e dell’oratorio, torniamo nuovamente da dove siamo partiti, in uno degli scorci più belli della nostra città, davanti alla chiesa, alla fontanina di contrada, inaugurata dal generale Barbarulli nel 1972, e all’arco di Sant’Agata, in cima al quale c’è un terrazzo dove il priore ci racconta che andava a fare merenda da piccolo. ”Il territorio dell’Onda è molto vasto – dice Massimo Castagnini – e parte dallo sbocco sui Tufi per arrivare al Casato di Sopra, Casato di Sotto, via Duprè, Piazza del Mercato, Sant’Agata e Fontanella. La stalla si trova in Via delle Lombarde, dove da piccoli giocavamo a pallone e a barberi, mentre il tabernacolo è in Via della Fonte. Il cuore pulsante è però la società Duprè, ristrutturata nel 1980, dove viene vissuta la contrada, mentre nei locali dove eravamo fino a poco fa si svolge la vita istituzionale. In estate, inoltre, viene utilizzato moltissimo lo spazio verde adiacente a società, realizzato circa 4-5 anni fa, mentre per il Palio effettuiamo tutte le cene in Via Duprè. Dal punto di vista umano direi che il rione è piuttosto vissuto, anche se esiste una forte anomalia. Con un posteggio come Fontanella a 2 passi, nel nostro rione praticamente non esistono attività commerciali ad eccezioni di una pasticceria, un bar, una farmacia e poco altro. In passato, invece, c’erano tante botteghe e credo che il rione abbia bisogno di una dinamica commerciale più incisiva. Anche per quanto riguarda i contradaioli abitanti nel rione, c’è bisogno di un’analisi in profondità perché nel territorio abitano pochi ondaioli (la contrada ha 4 appartamenti di proprietà affittati ad altrettante famiglie di ondaioli ndr). Ci sono tante case, abitate da senesi, studenti e famiglie di varie origini e provenienza. Credo che la contrada si debba impegnare per capire chi c’è nel rione. E’ molto importante questa analisi anche per far capire a chi viene da fuori le tradizioni senesi come i canti ed il rullo dei tamburi. Dobbiamo cercare di coinvolgere le persone perché questo porta vantaggi sociali non indifferenti. Attività per coinvolgere ne facciamo tante, anche attraverso il Gruppo Donatori di Sangue, un’istituzione importantissima a tutti i livelli”. Ultimo argomento la rivalità con la Torre, molto sentita dagli ondaioli, ma non altrettanto dal popolo dell’avversaria: “E’ la rivalità più antica di Siena – conclude Castagnini – dagli ondaioli è molto sentita ed è giusto che lo sia. Le rivalità sono il sale del Palio, ovviamente vissute solamente in Piazza durante la corsa e non per tutti i 365 giorni dell’anno. Da ragazzo andavo in Piazza del Mercato e all’oratorio di Via del Sole, dove giocavo con ragazzi di tutte le contrade, molti dei quali torraioli. C’era una grande amicizia tra noi e una sana rivalità in Piazza e questa è la vera essenza del Palio stesso. Durante la corsa ognuno fa il proprio ruolo, la rivalità deve rimanere solo quella, poi se c’è da risolvere i problemi della città tutti insieme, anche con la Torre, ben venga, l’Onda è sicuramente disponibile”.

Lunedì prossimo andremo a scoprire l’altra contrada vittoriosa dell’annata paliesca 2012, il Valdimontone, guidati dal priore dei Servi Gianfranco Indrizzi.

LINK a tutte le Contrade pubblicate



Immagini © Giuseppe Pirastru



CONTRADA CAPITANA DELL'ONDA
Stemma d'argento, un delfino, coronato alla reale, natante nel mare azzurro

Colori: Bianco e celeste

Motto: Il colore del cielo, la forza del mare

Titolo: La Contrada ha il titolo di "Capitana" perchè le sue milizie montavano la guardia al Palazzo del Comune

Simboleggia: Letizia

Antiche Compagnie Militari: Casato di Sotto, San Salvadore

Arte o mestiere: Falegnami

Terzo: Terzo di Città

Sede: Via Giovanni Duprè, 111

Società di Contrada: "Giovanni Duprè"

Santo Patrono: Visitazione di Maria Vergine

Festa Titolare: 2 luglio

Oratorio: La chiesa, il cui impianto cinquecentesco è attribuito a Baldassarre Peruzzi, sorge all'Arco di San Giuseppe e fu concessa con un Rescritto del granduca Pietro Leopoldo II nel 1787

Fontanina Battesimale: Progetto di Algero Rosi. Gli stemmi sono opera di Vittorio Conti. I bronzi sono di Alfonso Buoninsegni (1972). E' situata davanti all'Oratorio, all'inizio di via Fontanella

Contrade Alleate: Nicchio, Tartuca, Valdimontone

Contrada avversaria: Torre

Vittorie ufficiali: per la Contrada 44 1/2 - per il Comune 39

Ultima vittoria: 2 luglio 2012 - Gigi Bruschelli detto Trecciolino su Ivanov

Priore: Massimo Castagnini

Capitano: Riccardo Coppini

Sito internet: www.contradacapitanadellonda.it
SienaFree
jabru
jabru
Moderatore
Moderatore

Numero di messaggi : 9498
Data d'iscrizione : 01.04.08

Torna in alto Andare in basso

Palio d'inverno - Pagina 2 Empty Storia del Palio: l'ultima vittoria di Aceto

Messaggio  jabru Mar Gen 08, 2013 11:41 am

STORIA DEL PALIO: 3 LUGLIO 1992, L'ULTIMA VITTORIA DI ACETO
News 07-01-2013


Oggi parliamo di un Palio (3 luglio 1992) ricordato per essere stato l'ultimo vinto da Andrea de Gortes detto Aceto. Favorite d'obbligo alla vigilia erano il Valdimontone con Uberto e Il Pesse, la Giraffa con Benito e Bastiano, l'Istrice con Figaro e Bonito da Silva ed infine l'Aquila con Galleggiante e Aceto. Durante le prove ci furono alcuni cambi di monta. L'Oca, in seguito all'infortunio riportato da Cianchino durante la quarta prova, montò il Bufera mentre la Pantera optò per Sebastiano Deledda detto Legno a causa dell'infortunio occorso a Bazzino che a sua volta aveva sostituito Tredici. Infine il Drago sostituì Stoppa con Franco Casu detto Spirito. Il fato volle che Pantera e Aquila fossero vicine al canape e dalle prime fasi di mossa si capì immediatamente che lo scopo di Legno era unicamente quello di ostacolare l'Aquila. Si scatenò subito un duello a suon di nerbate tra il fantino della Pantera e Aceto che era determinato a non farsi intimidire dall'avversario. La battaglia fra i due fu senza esclusione di colpi e a tutti dette l'impressione di vedere un duello dal sapore antico, legato ad un Palio che si stava lentamente avviando verso quello moderno attuale, spesso forse orfano di questi genuini ''scontri'' tra contrade avversarie. Dopo quel Palio, almeno fino ad oggi, non si è più visto nulla del genere. Quando entrò il Nicchio, partì primo il Bruco che rimase in testa fino a S.Martino ma Nearco girò larghissimo. Passò così in testa la Pantera con Legno che stava facendo un capolavoro visto che l'Aquila era partita ultima ma al Primo Casato Aceto era già al secondo posto. Prima dell'ingresso al Secondo S.Martino, ci fu la svolta; Legno urtò una persona su un colonnino e cadde insieme al cavallo Zucchero. Per l'Aquila non c'erano più ostacoli e Aceto andò a vincere un Palio epico, il quattordicesimo della sua straordinaria carriera di fantino di Piazza.

Francesco Zanibelli da OKSIENA
jabru
jabru
Moderatore
Moderatore

Numero di messaggi : 9498
Data d'iscrizione : 01.04.08

Torna in alto Andare in basso

Palio d'inverno - Pagina 2 Empty Cena dei Barbareschi

Messaggio  jabru Mar Gen 08, 2013 8:09 pm

Il 12 gennaio la tradizionale ''Cena dei Barbareschi''
Martedì 08 Gennaio 2013 15:06


Sabato 12 gennaio si terrà, come di consueto, la tradizionale “Cena dei Barbareschi”, in compagnia dei fantini Trecciolino e Scompiglio, vittoriosi nelle Carriere del 2012.

Il ritrovo è fissato per le ore 20:00 presso il ristorante Enoteca Italiana “Fortezza Medicea” piazza Libertà 1.
SienaFree
jabru
jabru
Moderatore
Moderatore

Numero di messaggi : 9498
Data d'iscrizione : 01.04.08

Torna in alto Andare in basso

Palio d'inverno - Pagina 2 Empty I Priori raccontano la contrada: Valdimontone

Messaggio  jabru Lun Gen 14, 2013 8:48 pm

''Le Contrade di Siena raccontate dai Priori'': Valdimontone -Lunedì 14 Gennaio 2013 11:49 di Gabriele Voltolini: Il Priore della Contrada di Valdimontone, Gianfranco Indrizzi, svela la Contrada dei Servi

Undicesima puntata del nostro speciale sulle contrade. Questa settimana andiamo a scoprire insieme al priore dei Servi Gianfranco Indrizzi, la Contrada di Valdimontone, vittoriosa nel Palio dell’agosto scorso.

LA STRUTTURA - Il priore ci attende di fronte alla Basilica dei Servi, percorriamo insieme Via Valdimontone e arrivati in cima alle scale che portano in Via delle Cantine, entriamo nella sala delle vittorie della Contrada, sede dei seggi e delle assemblee. Da qui comincia il nostro percorso: “ Il seggio del Valdimontone – esordisce Indrizzi – è composto da 46 persone, la dirigenza, con priore, vicario e 3 provicari che hanno incarichi particolari e tutti gli uffizi così composti: 5 economi, 2 cancellieri, 5 addetti ai piccoli e ai ragazzi, 2 bilancieri, 2 cassieri, 2 addetti alle fabbriche, 2 archivisti, 4 addetti al protettorato, 4 maestri delle cerimonie, 2 addetti al culto, il correttore e 10 consiglieri. Fanno parte di diritto il capitano e il presidente della Società Castelmontorio. Il seggio si riunisce e propone all’assemblea che deve dare il parere finale. Il priore non ha una grande autonomia perché il suo operato viene comunque ratificato dall’assemblea. Le riunioni del seggio normalmente avvengono una volta al mese. Prima si riunisce il seggio e a distanza di 3-4 giorni viene indetta l’assemblea. Il seggio rimane in carica per 2 anni e viene rinnovato insieme al consiglio di società. Per quanto riguarda il capitano, invece, la durata del mandato è sempre di 2 anni, la votazione avviene in anni alterni rispetto al seggio e siamo l’unica contrada in cui è il priore a proporre il nome all’assemblea. Personalmente, sono al secondo mandato da priore. Sono entrato nel seggio per la prima volta nel 1982 con il priore Farnetani, nel ruolo di archivista. Sono stato poi addetto alle finanze e successivamente consigliere. Nel 1990 ho dovuto rinunciare a qualsiasi incarico per motivi di lavoro e sono rientrato nella commissione confini sotto il priore Lucia Cresti. E’ stata un’esperienza molto interessante perché dovevamo discutere dell’annosa questione dei confini con la Torre (Via del Sole), che va avanti dal 1952. Nel 2000 sono stato eletto per la prima volta priore, sono rimasto in carica per 2 anni e la mia successione è stata problematica perché dovemmo eleggere 3 volte la commissione elettorale. Dopo 10 anni, nel 2010, sono stato rieletto, dopo un periodo passato nel Collegio dei Maggiorenti insieme a Franco Morandi. E’ stato un intervallo di tempo che ci ha permesso di trovare delle idee comuni ed abbiamo lavorato insieme per cercare di capire le problematiche della contrada per provare a riunirla. E’stata una collaborazione utilissima, che ha gettato le basi per il progetto che poi si è rivelato vincente, grazie ad un lavoro meticoloso e di coinvolgimento di tutte le componenti della contrada”.

IL POPOLO - Un popolo molto numeroso, cha ha ritrovato unità dopo anni piuttosto difficili: “Siamo una delle contrade più numerose – prosegue Indrizzi – con circa 2900 protettori. I nostri contradaioli sono disseminati dentro e fuori le mura, ma nel rione ci vivono pochissimi e per questo negli anni scorsi abbiamo avuto problemi di partecipazione alla vita di contrada e poca affluenza in società, alcuni giorni addirittura nulla. La ZTL, per esempio, ha aggravato questo problema. Il nostro territorio è occupato da conventi, chiese e università ed esiste un problema demografico. Lo scorso anno grazie a Boschi, presidente del Comitato Amici del Palio, abbiamo fatto un censimento con tecniche elaborate, del quale ancora non possediamo i dati, ripetendo l’ultimo fatto nel 2000. Tredici anni fa c’erano solo 100 contradaioli nel territorio del Montone e credo proprio che la situazioni non sia migliorata. Un altro dato molto preoccupante è quello relativo alla nascita dei bambini. Nel 2012 non è nato neanche un maschio nel nostro territorio ed il numero delle nascite in generale è in forte calo come possiamo vedere dai battesimi. Come dirigenza abbiamo fatto dei tentativi per coinvolgere i giovani e per seguirli fino ai 16 anni, quando acquisiscono il diritto di voto. C’era una fascia di età isolata e che non veniva seguita ed abbiamo tappato questa falla con iniziative ad hoc. La vittoria di palio ha sostituito i programmi di quest’anno, ma continueremo sicuramente su questa strada per cercare sempre di più un rapporto tra generazioni in un momento come questo di totale perdita dei valori, che rimangono utopia se non accompagnati dalla cultura contradaiola. La relazione tra generazioni deve essere reciproca e non in un senso soltanto. E’ necessario lo scambio di esperienze e di aneddoti. Lo scorso anno, per esempio, insieme ai barbareschi di ieri e di oggi, abbiamo portato i nostri ragazzi nel Cortile del Podestà. In questo senso il Palio ci ha aiutati molto perché abbiamo avuto una partecipazione eccezionale. In alcune occasioni post vittoria, abbiamo messo a cena 600-700 persone. Le commissioni per corteo, festeggiamenti e cena della vittoria sono state numerosissime, basti pensare a quella del numero unico dove erano presenti ben 35 persone. La cena della vittoria l’abbiamo realizzata tutta in proprio, con i nostri contradaioli in cucina, riscontrando dei notevoli benefici economici. Inoltre abbiamo tenuto un comportamento ineccepibile nelle uscite con il palio e nei vari cortei, tanto che molte consorelle e autorità ci hanno fatto i complimenti per il rispetto per la Festa e lo stile, che è ormai diventato “stile Montone”. Non abbiamo mai trasceso, mentre qualche volta è successo il contrario da parte della nostra avversaria, come nel caso del danneggiamento della bacheca o dello striscione al Ponte di Romana. Dopo questi avvenimenti si è aperta una fase un po’ conflittuale con la nostra rivale, in un momento in cui vigevano ottimi rapporti, come dimostrano gli anni appena passati in cui quasi mai ci sono stati attimi di tensione o fronteggiamenti”.

IL MUSEO E L’ORATORIO - Terminata la prima parte della nostra chiacchierata, iniziamo la visita alla sala delle vittorie, all’oratorio ed al museo: “Qui nella sala delle vittorie – continua Gianfranco Indrizzi – effettuiamo i seggi e le assemblee. I locali, progettati dall’architetto Michelucci e completati da Sacchi, sono stati inaugurati nel 1997 e all’interno troviamo tutti i palii, molti giubetti e zucchini e le attuali monture di piazza”. Saliamo le scale ed usciamo nuovamente nella piazzetta davanti all’oratorio della contrada. Da una porta laterale entriamo nei locali della sacrestia, dove troviamo un’opera di Sano di Pietro e molti arredi sacri appartenenti alla compagnia laicale della Santissima Trinità, che proprio pochi mesi fa ha realizzato una pubblicazione dal titolo “Una Gemma preziosa”. Entriamo quindi nella bellissima chiesa del Valdimontone, dove tutte le domeniche viene effettuata la celebrazione della Santa Messa e dove, a fianco all’altare, è presente il recente drappellone conquistato dalla contrada dei Servi: “La chiesa è completamente affrescata – racconta il priore – con pitture di Nasini e Vanni. Possiamo ammirare il crocifisso di Antichi e la Madonna del Buonconsiglio, protettrice della contrada. La benedizione del cavallo viene effettuata qui dentro, anche se ad agosto scorso abbiamo variato un po’ le modalità e devo dire che ha portato bene”. Usciamo dalla chiesa e scendiamo le scale che ci portano in Via delle Cantine, davanti al San Leonardo, il museo vero e proprio della contrada, per 570 anni sede dell’ordine dei cavalieri di Malta: “Questo è un posto molto caro ai montanaioli, soprattutto delle vecchie generazioni – dice Indrizzi – perché fino al 1978 c’era l’oratorio e successivamente ci venivano effettuate le assemblee del popolo ed i seggi. Negli anni è stato poi modificato, abbiamo traslato la Madonna del Buon Consiglio (1978) nell’attuale oratorio ed allargato questi locali che nel 2005 sono diventati a tutti gli effetti la sede del museo storico della contrada. La comparsa di piazza si cambia proprio qui. Possiamo vedere le monture del 1879, del 1928 e l’intera comparsa del 1981. All’interno ci sono dei bellissimi affreschi, arredi sacri appartenenti alla contrada e dei documenti antichissimi risalenti al 1685, i verbali della contrada”.

IL TERRITORIO - Un territorio vasto, ma vissuto prevalentemente in Via dei Servi: “Il territorio del Valdimontone – conclude il priore Indrizzi – è piuttosto grande e va da Cane e Gatto a San Girolamo, Via dei Servi, fino Via Roma e Porta Romana. La zona contesa con la Torre, di cui parlavo in precedenza, è Via del Sole, dove abbiamo anche una proprietà immobiliare. In quella zona, dopo un accordo con la Torre, non mettiamo bandiere o insegne e dopo attenti studi effettuati insieme alla contrada di Salicotto, non siamo riusciti comunque a trovare un documento che attesti con certezza la proprietà e andrà trovata sicuramente una soluzione politica. Il cuore pulsante della contrada è comunque Via dei Servi e la società Castelmontorio, che in precedenza si trovava al civico 14 di Via dei Servi e adesso in Piazza Manzoni. E’ li che si svolge la vita durante l’inverno e anche nei giorni di palio quando non corriamo, altrimenti tutte le cene le facciamo lungo la via, compresa quella della prova generale. La società ha preso l’attuale fisionomia dopo la conclusione dei lavori progettati dall’architetto Sacchi e grazie all’acquisto dei locali dell’università. Recentemente abbiamo acquistato anche il pratino, una spesa che è ricaduta totalmente a carico dei componenti di seggio. Negli anni abbiamo acquistato il magazzino di Via dei Servi numero 1, attuale “polmone economale”. I locali in Vicolo di Pulcetino, invece, ristrutturati quando priore era Anna Carli, vengono utilizzati dalle sarte e bandieraie, mentre la società vecchia è luogo di ritrovo per cancellieri, cassieri, archivisti e addetti al protettorato. L’oratorio che abbiamo visitato in precedenza, invece, è di proprietà della compagnia della Santissima Trinità e utilizzato dalla contrada. Recentemente, grazie al contributo del Monte dei Paschi, sono stati realizzati dei lavori di recupero del tetto. Nel nostro territorio abbiamo anche diversi tabernacoli, quello ufficiale in fondo ai Servi, uno in Via Roma e un esemplare di terracotta unico a Siena, situato in fondo a Via delle Cantine. Per quanto riguarda la stalla, attualmente si trova davanti al vecchio alberone, ma negli anni ha cambiato più volte locazione”.

Lunedì prossimo il nostro viaggio alla scoperta delle 17 contrade farà tappa nell’Oca, dove il priore Fulvio Bruni ci guiderà nei luoghi cari al rione di Fontebranda.




CONTRADA DI VALDIMONTONE
Stemma d'oro, un montone rampante al naturale coronato all'antica. Nell'angolo superiore sinistro la lettera U (Umberto I) d'oro coronata alla reale su campo azzurro

Colori: Rosso e giallo con liste bianche

Motto: Sotto il mio colpo la muraglia crolla

Simboleggia: Perseveranza

Antiche Compagnie Militari: Borgo S. Maria, Sant'Angelo a Montone, Samoreci (San Maurizio)

Arte o mestiere: Ligrittieri (Mercanti di seta)

Terzo: Terzo di San Martino

Sede: Via di Valdimontone

Società di Contrada: "Castelmontorio"

Santo Patrono: Madonna del Buon Consiglio

Festa Titolare: 26 aprile

Oratorio: Chiesa della SS: Trinità, in uso perpetuo alla Contrada che la fa offiziare tutte le domeniche

Fontanina Battesimale: Il battesimo contradaiolo ha luogo nell'Oratorio il giorno della festa titolare

Contrade Alleate: Onda

Contrada avversaria: Nicchio

Vittorie ufficiali: per la Contrada 48 - per il Comune 44

Ultima vittoria: 16 Agosto 2012 - Jonathan Bartoletti detto Scompiglio su Lo Specialista

Priore: Gianfranco Indrizzi

Capitano: Francesco Palazzi

Sito internet: www.valdimontone.it
SienaFree
jabru
jabru
Moderatore
Moderatore

Numero di messaggi : 9498
Data d'iscrizione : 01.04.08

Torna in alto Andare in basso

Palio d'inverno - Pagina 2 Empty Crisi e Contrade

Messaggio  jabru Mar Gen 15, 2013 7:05 pm

Crisi e contrade. Poche certezze per le corse dei cavalli
15/01/13 - 09:59La crisi che travolge tutto investe in maniera diretta anche l'ambiente del Palio e delle Contrade. Domani i capitani si incontrano per affrontare alcuni temi molto delicati: in primis la scelta del mossiere e le corse in provincia. I mancati contributi della Fondazione Monte dei Paschi, inoltre, creano disagio in città per i lavori di ristrutturazione che devono essere fatti all'interno dei rioni. Su questi argomenti è intervenuto in diretta radiofonica il rettore del Magistrato delle contrade, Fabio Pacciani, che ha parlato di priorità e di una necessità per i dirigenti "di schiarirsi le idee".
AntennaRadioEsse
jabru
jabru
Moderatore
Moderatore

Numero di messaggi : 9498
Data d'iscrizione : 01.04.08

Torna in alto Andare in basso

Palio d'inverno - Pagina 2 Empty Viaggio nelle scuderie: Maurizio Pacchi

Messaggio  jabru Mar Gen 22, 2013 6:31 pm

Viaggio nelle scuderie: i cavalli di Maurizio Pacchi

Mancano cinque mesi al primo Palio del 2013 ed il lavoro nelle scuderie si fa intenso. Tanti i nuovi cavalli arrivati dalla Sardegna, tanti nomi nuovi che dovranno affrontare le previsite per l’ammissione all’albo, previste forze per il mese di marzo.
Due i cavalli nuovi in scuderia di Maurizio Pacchi, Pepita Saura e Que Masca, due giovani soggetti sardi di cinque e quattro anni pronti ad essere iscritti all’albo.
E’ instancabile Maurizio con una passione per i cavalli che trasmette ai tanti giovani ragazzi che hanno scelto la sua scuderia per “farsi le ossa”. Pepita Saura è proprio di un gruppo di giovanissimi contradaioli della Selva che hanno scelto la scuderia Pacchi per la cavalla.
Maurizio, due i cavalli da Palio in scuderia. Come va la preparazione?
“Bene, molto bene. Adesso tutto sta nel vedere se passano le previsite. Se non le passano resto senza cavalli da portare come lo scorso anno. Io son però fiducioso in questi due soggetti. Spero che la cavalla di quattro anni passi al contributo così potrà fare esperienza in provincia e magari la notte. La cinque anni anche spero di vederla galoppare a Mociano e Monticiano e poi…perchè no? Alla Tratta”.
Pepita è di un gruppo di ragazzi della Selva che ogni giorno vengono a darti una mano. Si è creata una bella squadra?
“Sì, è il bello di questo mestiere. Io do una mano a questi ragazzi e ci divertiamo insieme i pomeriggi e le sere”.
Tanta passione e amore per la Festa senese dunque?
“Certamente. Noi lo facciamo davvero solo ed esclusivamente per puro divertimento e passione. Per stare insieme e fare merenda e cena qui tutti insieme. Non bisogna avere o allenare i cavalli da Palio solo perché c’è il contributo. Venti anni fa il contributo non esisteva eppure i cavalli c’erano lo stesso e la gente si divertiva tanto ugualmente, anzi forse di più. Per me il contributo potrebbero anche toglierlo del tutto. Se veramente una persona ha passione per il Palio e per i cavalli continua a tenerli”.
A proposito di contributo, i soldi sono molto di meno. Ancora non avete ricevuto le lettere per l’iscrizione al protocollo e nulla si sa al riguardo delle corse in provincia. Credi che qualcosa possa saltare?
“No, non credo che verranno a mancare le corse in provincia. A mio avviso verso la metà di marzo ci saranno le previsite per l’iscrizione al protocollo e magari verso i primi di aprile si correrà a Mociano. Poi da aprile a giugno c’è tutto il tempo per fare le corse”.
Appuntamenti irrinunciabili?
“Si, a differenza dei soldi del contributo, le corse sono un appuntamento importante per i cavalli nuovi. Sono piste adatte per fargli fare pratica. Per i soggetti più esperti sono comunque un buon momento per fargli riprendere il ritmo della corsa”.
Per i fantini?
“Anche. Sopratutto per i giovani. Se non si facessero le corse avrebbero molte meno occasioni per mettersi in mostra. A Siena comunque i capitani e gli addetti ai lavori alla fine sanno bene chi sa montare a cavallo e chi no”.
Vengono ad allenarsi da te alcuni fantini?
“Gli scorsi anni si, in molti. Quest’anno non voglio nessuno. Io per mestiere monto a cavallo quindi posso anche fare da solo”.
Come si svolge da ora a giugno l’allenamento dei cavalli da Palio?
“Inizia adesso il lavoro più intenso. Molto passo, trotto e corse nelle piste circolari”.
La tua giornata come si svolge?
“Mi sveglio la mattina prestissimo. Vengo qui in scuderia a governare i cavalli e poi scappo a lavoro. A pranzo torno in scuderia con i ragazzi che mi danno una mano, sistemiamo i cavalli, le scuderie e poi inizio l’allenamento con i cavalli in vista delle corse”.
La crisi economica ha rallentato un pò gli acquisti di nuovi soggetti?
“La crisi si è vista in questo ambito come in tutti i campi ma il senese a cui davvero interessa avere cavalli da Palio ha trovato comunque qualcosa di nuovo ed interessante anche quest’anno”.
In scuderia da te sono previsti nuovi arrivi?
“Vediamo, ancora non sono certo ma qualcosa di nuovo potrebbe arrivare”.
Pian delle Fornaci ancora resta chiusa. Un problema?
“Bhe sì perchè è un’ottima pista per lavorare i cavalli ed è in punto strategico vicino a molte scuderie. In questo modo invece ci tocca andare a Grosseto”.
Torni a montare in Piazza?
“Vediamo. Se la mia cavalla, Que Masca passa le previsite ed arriva alle prove di notte magari la monterò io”.
Mossiere nuovo nel 2013 o mossiere già esperto?
“Io spero che sia uno esperto del Palio senese. Sarebbe inutile mettersi ad inventare qualcosa di nuovo, meglio avere una persona che sa già come funziona il meccanismo”.
Il cavallo del cuore della scuderia Pacchi?
“Furio Sedilese. Tutti se lo ricorderanno bene, era nero, bellissimo e potente. Tutti lo volevano montare. Purtroppo la sera prima della partenza per Ferrara una colica me lo ha portato via. E’ davvero l’unico cavallo ad oggi che ho sempre nel mio cuore”.
Elena Casi da SienaNews
jabru
jabru
Moderatore
Moderatore

Numero di messaggi : 9498
Data d'iscrizione : 01.04.08

Torna in alto Andare in basso

Palio d'inverno - Pagina 2 Empty Viaggio nelle scuderie: Massimo Donatini detto Stoppa

Messaggio  jabru Dom Gen 27, 2013 10:16 pm

Stoppa: "Finita l'era dei 'passionisti': serve l'aiuto economico delle Contrade"
Massimo Donatini parla della crisi e dei premi che non arrivano: viaggio nelle scuderie (2° PUNTATA)


MASSIMO DONATINI
Siena, 26 gennaio 2013 - “Sto andando all’ippodromo a Roma, ho dei cavalli che ci vanno bene. Non bisogna perdere le occasioni, vista la situazione generale dell’ippica”, mette le mani avanti Massimo Donatini. La sua è una delle scuderie più nutrite ma la crisi impone di cogliere ogni opportunità. “Anche se – osserva il fantino-allenatore – i premi delle regolari vinti fra giugno e dicembre scorso non sono ancora stati pagati: un bel problema”.
Massimo, alla tua scuderia ci sono un paio di vecchie glorie, nel senso che si tratta di cavalli che hanno corso il Palio: Lampante e Misteriosu.
“Stanno bene entrambi, li riproporrò per l’Albo 2013, se andrà in porto. Hanno già ripreso la preparazione, ci alterniamo io e Colombati”.
Altri nomi?
“Apricot da Clodia, che ha 5 anni e fece le prove di notte in Piazza, stessa età per Il Professore, che calcò il tufo sia a luglio che ad agosto, sempre all’alba. Roberto Danesi ha preso invece il 6 anni Osvaldo, Michela Gori mi ha affidato il 4 anni Quasimolo che finora ha corso solo alle regolari. Poi c’è O sole mio bello, 6 anni”.
I purosangue?
“Ne ho 5 per le regolari e, se capita, li impiegherò anche per la provincia. Insomma, non mi lamento. C’è da lavorare”.
E se mancassero i premi per le corse dell’Albo, stante la situazione delicata che vive la città?
“Credo che il Comune abbia altre cose a cui pensare, economicamente intendo. Per questo sono convinto che debbano intervenire le Contrade. Non è più come una volta, quando il cavallo aveva un costo modesto. Ci sono persone che da un momento all’altro perdono il lavoro e mantenere un esemplare costa. Troppo facile dire che ci vogliono i ‘passionisti’ ”.
Tradotto in pratica: cosa chiederebbe Donatini?
“Dico soltanto che i premi sono di 300-400 euro, nessuno si arricchisce con questo. Però, magari, sono cifre che consentono di comprare un po’ di biada. La preoccupazione nell’ambiente è forte”.
Laura Valdesi da La Nazione
jabru
jabru
Moderatore
Moderatore

Numero di messaggi : 9498
Data d'iscrizione : 01.04.08

Torna in alto Andare in basso

Palio d'inverno - Pagina 2 Empty Viaggio nelle scuderie: Colombati

Messaggio  jabru Lun Gen 28, 2013 11:29 am






Colombati: "Potrei anche debuttare"
Il giovane dice "che vanno tagliati i compensi ai fantini e si deve tornare al Palio vecchia maniera: farà bene anche alle Contrade". VIAGGIO NELLE SCUDERIE: 3° PUNTATA


di Laura Valdesi
Siena, 27 gennaio 2013 - “C’è un interessamento, da parte delle Contrade. Lo dico nella massima umiltà possibile: sono uno dei giovani osservati che, magari, in una determinata situazione può anche indossare il giubbetto”. Il ragionier Alessandro Colombati è uno che non molla. “Anche se magari devo un pochino fare esercizi e allenamento per mettere fuori i muscoli – scherza subito, facendo riferimento al suo fisico longilineo –, so come reggere i cavalli”.
Con Massimo Donatini ormai siete affiatati: cosa ti ha insegnato?
“L’impostazione nel montare, sono sincero, perché era la cosa su cui maggiormente sbagliavo. Ma non solo questo, anche altri segreti del mestiere”.
Hai dunque dei contatti interessanti.
“Le Contrade sono venute a cercarmi… nel mio piccolo non mi lamento. Anche nei palii extra Siena ho delle opportunità: dovrei essere ad Asti e a Bientina, a Bomarzo, di sicuro corro il palio degli scudieri a Legnano per Sant’Ambrogio”.
Se dovessero essere tagliate le corse in provincia, come sembra, sarebbe una penalizzazione per un fantino giovane come te che deve farsi vedere?
“Per me e per i cavalli nuovi. C’è il rischio che le Contrade vadano a prendere i soggetti già conosciuti. Il fatto poi che a luglio 2012 due mezzosangue debuttanti non abbiano corso il Palio sicuramente peserà sulle decisioni dei dirigenti. Anche se non è detto che alla fine qualche cavallo positivo già visto lo scorso anno non possa ottenere la chance in Piazza. Per quanto mi riguarderà ‘romberò’, senza risparmiare energie, facendoli vedere”.
Si parla tanto di spending review anche nei compensi ai fantini.
“Sono giovane ma sono cresciuto con i ‘vecchi’ della Festa. Lo dico a mio discapito ma credo che un taglio bisognerà darlo. Lo impone la situazione che viviamo. L’ippica sta andando a picco, andrà fatto un Palio da tempi di crisi. Questa volta veramente… credo anzi che ridurre i compensi ai fantini possa fare bene alla Festa, nel senso che consentirà alle Contrade di riprendere in mano il pallino del gioco. I senesi, qualora si tornasse un po’ alla tradizione, sono convinto che sarebbero contenti”
La Nazione
jabru
jabru
Moderatore
Moderatore

Numero di messaggi : 9498
Data d'iscrizione : 01.04.08

Torna in alto Andare in basso

Palio d'inverno - Pagina 2 Empty I Priori raccontano la Contrada: Leocorno

Messaggio  jabru Lun Gen 28, 2013 6:28 pm


''Le Contrade di Siena raccontate dai Priori'': Leocorno
Lunedì 28 Gennaio 2013 11:05 di Gabriele Voltolini
Il Priore della Contrada del Leocorno, Paolo Leoncini, svela la Contrada di Pantaneto

Nell’appuntamento di questa settimana, il tredicesimo del nostro speciale sulle contrade, andiamo a scoprire la Contrada del Leocorno, insieme al priore di Pantaneto Paolo Leoncini.

LA STRUTTURA - L’appuntamento è in Via di Follonica, nella piazzetta davanti alla sede della contrada e all’oratorio. Entriamo in un corridoio che ci porta fino alla sala “Fabbri” e successivamente nella stanza adiacente al museo, attualmente in ristrutturazione, dove comincia la nostra chiacchierata: “L’organo direttivo della contrada – racconta Leoncini – è la deputazione di sedia, composta da 12 persone e al cui interno troviamo tra gli altri il priore, il vicario, i provicari, il capitano, il rettore del collegio dei maggiorenti, il presidente della società “Il Cavallino” e la presidente del gruppo femminile. La deputazione è l’organo che vive con maggiore assiduità la vita della contrada. Abbiamo poi il consiglio direttivo, formato da circa 100 persone, che rappresenta la parte attiva della contrada. Al suo interno troviamo gli economi, i consiglieri di società ecc. Questo organismo si riunisce prevalentemente per redigere i bilanci. Infine c’è l’assemblea del popolo, che ha potere deliberativo. Tutti gli organismi restano in carica per 2 anni e alla scadenza viene nominata un’unica commissione che ha il compito di individuare priore, capitano e presidente di società. Attualmente sono al secondo mandato consecutivo, che andrà in scadenza a fine 2013. Nel passato, invece, ho ricoperto per 10 anni il ruolo di cancelliere, 6 archivista, 4 mangino e 4 provicario. Le contrade piccole, in questo senso, ti permettono di avere maggiori opportunità di ricoprire incarichi e fare esperienze importanti”.

IL POPOLO - Una contrada di piccole dimensioni, che cresce e si modifica negli anni ’70: “Il Leocorno – prosegue il priore – può contare su circa 800 protettori. Tutto comincia quando ci trasferiamo nella sede attuale (la precedente era in S.Giorgio) a metà degli anni ’60, potendo usufruire della chiesa, intorno alla quale, nel 1970, costruiamo la sede della contrada. Si tratta di un passaggio assolutamente fondamentale per la crescita del Leocorno, una contrada che possiamo definire senza territorio e con pochissimo popolo, con solo il 5% dei protettori che abita nel territorio. Una volta messi i piedi qui, invece, iniziamo a creare la nostra casa. La sede era tutto, c’era l’archivio, l’economato e la segreteria e con il tempo, negli anni ’80, ’90 e 2000, acquisiamo nuove stanze e locali, tra i quali il salone della società ed il giardino nella valle di Follonica. Dal 1970, quindi, abbiamo iniziato a costruire la contrada di oggi. Il Leocorno ha un popolo giovane, cresciuto sulle famiglie importanti della contrada perché i ragazzi di oggi sono la quarta generazione delle vecchie famiglie lecaiole, una cosa impensabile fino a qualche anno fa. Come tutte le altre contrade, quindi, la crescita maggiore si è verificata negli anni ’70, ma anche prima il Leocorno, anche se piccolo, era assolutamente vivo. Poi sono arrivate le vittorie e il meccanismo di crescita è stato facilitato”. La contrada vive anche una sana rivalità con la Civetta, che come ricorda il priore, si esaurisce nei 4 giorni di palio: “La rivalità è sentita da entrambe le contrade – commenta Leoncini – e noi dirigenti, così come gli adulti, cerchiamo di incanalarla in binari di correttezza e rispetto reciproco. Si tratta di una rivalità che non ha aspetti patologici, che si esaurisce nei giorni di Palio e che fortunatamente non si rincorre nell’inverno con episodi di conflittualità”.

IL MUSEO E L’ORATORIO - Esauriti i capitoli relativi alla struttura e al popolo, cominciamo la nostra visita ai locali della contrada, un viaggio solo parziale, perché il vecchio museo è totalmente in ristrutturazione e non sarà pronto prima dell’estate 2013: “Nella stanza in cui ci troviamo adesso – dice Leoncini – una volta ci venivano svolte le assemblee, ma ormai è stata abbandonata da oltre 20 anni per trasferirci nel salone di società. Questa sala anticamente era la sacrestia e veniva chiamata il “cappellone”, dove si trovava la tela della Madonna della Pace, il pezzo più pregiato del nostro museo. Nella stanza di fianco, invece, dedicata a Vincenzo Fabbri, priore dal 1969 al 1975, colui che ha spostato la sede nei locali attuali, troviamo molti oggetti di arte sacra recentemente restaurati grazie ai contributi stanziati dal Monte dei Paschi. Devo aprire una piccola parentesi sul ruolo di Fondazione e Banca nei confronti delle contrade. I contributi di questi 2 enti hanno permesso a tutte le 17 contrade di effettuare attività importanti. Il loro ruolo è stato determinante, quello della Fondazione per il recupero e l’acquisizione di immobili, quello della Banca per quanto riguarda il patrimonio artistico e sacro e il rifacimento dei costumi”. Spostandoci dalla sala Fabbri arriviamo nel corridoio. Una scala sulla sinistra ci porta fino alla segreteria, l’economato, l’archivio e la stanza delle bandieraie, dove raggiungiamo il terrazzo che si affaccia sulla società e sulla valle di Follonica. Scendiamo nuovamente le scale ed entriamo nell’oratorio: “La nostra chiesa – prosegue il priore - è dedicata a San Giovanni Battista. Troviamo al suo interno la riproduzione della Madonna della Pace e tele di artisti importanti che raccontano la vita del santo. La benedizione del cavallo la effettuiamo all’interno dell’oratorio, che nonostante non sia parrocchia, viene comunque utilizzato per la celebrazione della Santa Messa in diverse occasioni. Per quanto riguarda il museo, invece, stiamo proseguendo con i lavori, che contiamo di terminare entro l’estate. Abbiamo demolito la scala preesistente, sostituendola con una molto più moderna attorno alla quale ruoterà tutta la sede. Questo per favorire la luminosità, gli spazi ed il recupero di spazio sulle pareti. Nel museo troveremo tutti i palii, le monture, i vecchi costumi a partire dal ’29 e molte opere d’arte legate alla chiesa. L’entrata del museo sarà nel vicolino dove fino a 5-6 anni fa c’era la stalla. All’ingresso troveremo una doppia rampa di scale ed il nostro intento è quello di isolare il museo dal resto dei locali”.

IL TERRITORIO - Terminato il viaggio all’interno dei locali e dell’oratorio, andiamo a scoprire il territorio del Leco, una contrada che vive intorno alla sua sede: “Il cuore pulsante del Leocorno è qui – commenta il priore Paolo Leoncini – ed è qui che viviamo, tra la nostra sede e la parte alta della valle di Follonica. Abbiamo la fortuna di avere uno spazio verde importante di proprietà e la gestione di una parte della valle, in comodato d’uso dal Comune. Ci sono persone che curano i giardini e gli olivi, occupandosi anche della raccolta delle olive e della produzione dell’olio che usiamo durante l’anno in contrada. La valle è divisa dal fosso dove in precedenza c’era l’ex garage Bardini. Dall’altra parte è della Giraffa, mentre per la parte alta esiste una convenzione tra Comune e Contrada del Leocorno. Si tratta di uno spazio importante, oggetto di valutazione e discussione con il Comune. L’intento, infatti, sarebbe quello di rendere la valle fruibile a tutti i cittadini, che potrebbero godere di un’area aperta molto bella, con le fonti tutte sistemate. La discussione verte sul come renderla fruibile e l’idea del Comune sarebbe stata quella di inserire all’interno della valle alcune attività, come dei punti di ristoro, sul modello dell’Orto dei Pecci. In questo modo ci sarebbe una presenza viva e lo spazio potrebbe essere usufruito da tutti. Ovviamente lo sviluppo delle attività andrebbe concordato tra Comune, Leocorno e Giraffa. Un'altra problematica esistente all’interno del nostro territorio è Via Pantaneto, che monitoriamo costantemente da 30 anni e che è al centro di un processo di grande trasformazione. La popolazione di Pantaneto è cambiata ed è in calo da decenni. Negli ultimi 10 anni ci sono stati dei segnali di insediamento da parte di nuovi nuclei famigliari, in maggioranza non senesi. Si tratta di una realtà complessa e come contrada abbiamo cercato di facilitare il lavoro di coloro che possiedono esercizi commerciali nella via, per dare un’immagine diversa da quella che attualmente emerge. Insieme ai commercianti abbiamo promosso delle belle iniziative, in un clima di vera collaborazione perché l’interesse è il solito da ambo le parti. La strada deve essere viva, ma vissuta nel modo giusto. Per quanto riguarda la contrada, noi utilizziamo Pantaneto solamente per la cena della Prova Generale. Sembra l’unica via a Siena che non può essere mai chiusa, anche se ci rendiamo conto che si tratta di una direttrice importante per la viabilità. Il resto delle cene e tutte le nostre feste, le facciamo nella valle. Il nostro tabernacolo, realizzato da Olla, si trova nel vicolino vicino alla vecchia stalla, mentre quella attuale è nella valle”.

Lunedì prossimo il nostro viaggio farà tappa nella Contrada Sovrana dell’Istrice, dove il priore Nicoletta Fabio ci guiderà alla scoperta del rione di Camollia.


CONTRADA DEL LEOCORNO
Stemma d'argento, un leocorno inalberato al naturale, su base erbosa. Nella bordura azzurra sta il motto in oro HUMBERTI REGIS GRATIA

Colori: Bianco e arancio con liste azzurre

Motto: Fiede e risana al par l'arma ch'ho in fronte

Simboleggia: Scienza

Antiche Compagnie Militari: San Giorgio, Pantaneto, Spadaforte

Arte o mestiere: Orafi

Terzo: Terzo di San Martino

Sede: Piazzetta Grassi, 6

Società di Contrada: "Il Cavallino"

Santo Patrono: San Giovanni Battista

Festa Titolare: 24 giugno

Oratorio: San Giovannino della Staffa in Piazzatta Grassi

Contrade Alleate: Pantera, Tartuca

Contrada avversaria: Civetta

Vittorie ufficiali: per la Contrada 32 - per il Comune 30

Ultima vittoria: 16 Agosto 2007 - Jonatan Bartoletti detto Scompiglio su Brento

Priore: Paolo Leoncini

Capitano: Marco Gualtieri

Sito internet: www.contradaleocorno.it
da SienaFree
jabru
jabru
Moderatore
Moderatore

Numero di messaggi : 9498
Data d'iscrizione : 01.04.08

Torna in alto Andare in basso

Palio d'inverno - Pagina 2 Empty Viaggio nelle scuderie: Fioravanti

Messaggio  jabru Mar Gen 29, 2013 6:37 pm

Fioravanti: "Cavalli, grande passione. Ma prima vengono le bollette"
Prima puntata
Nei box di Santo Stefano anche il vincitore del palio dell'Assunta. VIAGGIO NELLE SCUDERIE (4° PUNTATA)


Fabio Fioravanti
di Laura Valdesi
Siena, 28 gennaio 2013 — “A scuderia di cosa si parla? Di cavalli, certamente, sono la nostra passione. Ma anche del lavoro e di quello che succederà ai nostri figli vista la situazione che attraversa la città”, dice Fabio Fioravanti. “I cavalli sono un hobby per me e per quelli che condividono questa avventura. Prima, l’ho sempre detto, vengono le bollette e la famiglia», aggiunge.
Una scuderia osservata speciale, la sua, fosse solo perché nei box c’è il vincitore dell’ultimo Palio dell’Assunta, Lo Specialista.
“C’è lui, è vero, poi Marrocula e Moresu, tutti nomi già noti”.
Le novità?
“Ottiglia, fondo inglese di 6 anni, poi Quinto Momo, 4 anni, di Stefano Bramerini. Tutti da iscrivere all’Albo”.
Se ci sarà... speriamo di sì.
«Più che l’Albo dei cavalli è importante il Palio».
Si farà?
"Spero di sì, dai. Soprattutto spero che esca a sorte il Drago”.
Resti fedele ai tuoi due fantini di scuderia: Andrea Chessa e Silvano Mulas.
“E’ chiaro. Andrea c’è già, Silvano arriverà verso i primi di marzo, credo”.
Si accosta il suo nome alla Torre.
“Se è vero lo sanno lui e, nel caso, la Torre!”.
Se togliessero i premi, come reagirebbero Fioravanti & co.?
“Si corre lo stesso, l’importante è vedere i cavalli in azione. La nostra scuderia assomiglia a una cooperativa, siamo un gruppo di amici che tiene i mezzosangue solo per passione. Finché ce la facciamo va bene anche senza premi. L’importante è che si facciano le corse, almeno la soddisfazione di vederli impegnati e capire quale è il livello di preparazione”.
Sul taglio dei compensi ai fantini che si dice a Santo Stefano?
“Non sta a me deciderlo, è una questione che spetta ai capitani“.
Cosa raccomanderesti, a inizio stagione, ai tuoi due fantini?
“Chessa ha iniziato bene, vincendo a Buti. Ha potenzialità per fare bene in Piazza, lo scorso anno aveva brillato, credo che montando un cavallo chiacchierato come Magic Tiglio abbia sentito la pressione sbagliando più che altro per inesperienza. Mi sembra assurdo bruciare un ragazzo valido per una cosa del genere”.
E a Silvano che dici?
“E’ fortunato perché lui due Palii brutti, all’esordio, li ha già fatti! Poi ha avuto la fortuna di incontrare Fedora e ha vinto. Ha le carte in regola per diventare il numero 2 o 3 della Piazza ma deve rivedere qualcosina: fuori tutta la grinta”.
Ingaggi per i paliotti?
“Di sicuro Chessa correrà nel rione in cui ha vinto nel 2012 su Bonantonio da Clodia”
La Nazione
jabru
jabru
Moderatore
Moderatore

Numero di messaggi : 9498
Data d'iscrizione : 01.04.08

Torna in alto Andare in basso

Palio d'inverno - Pagina 2 Empty Viaggio nelle scuderie: Chiti

Messaggio  jabru Mer Gen 30, 2013 11:21 am

Chiti: "Meremanna torna in Piazza. Ivanov ha ripreso l'allenamento"
Il fantino sostiene che stante la crisi "si potrebbe tornare al palio com'era 25 anni fa"- VIAGGIO NELLE SCUDERIE (5° PUNTATA)

di LAURA VALDESI
Siena, 30 gennaio 2013 - Colpo di scena nel Palio: una delle cavalline più chiacchierate del 2011, che ha corso nella Chiocciola montata da Andrea Chessa, Meremanna, torna in lizza per la Piazza. E lo fa riprendendo l’allenamento da Sandro Chiti. “Tutto vero, andrò a prenderla da Simone Panti domenica. Con lei ho fatto le prove di notte, mi è sempre piaciuta. Credo sia una carta importante da giocare per i Palii 2013”, spiega il fantino dalla scuderia che guarda l’ippodromo di Pian delle Fornaci. “Ogni volta che vedo quei box nuovi, la pista rifatta, e sono costretto ad andare invece a galoppare i cavalli a Grosseto, mi piange il cuore. La struttura andrebbe attivata, un peccato che tutto vada in malora così”, spiega mentre inizia a sistemare i tanti cavalli, fra puri e mezzosangue, nei box.
Meremanna era piaciuta perché stava ferma al canape e aveva un buono spunto in partenza.
“Esatto. Dopo il 2011 il proprietario non l’ha presentata alle visite dell’Albo ed è stata usata per le passeggiate. Adesso invece torna in pista per il Palio”.
Farà le corse in provincia?
“Se ci saranno… spero di sì. Di sicuro sono state fissate le date di Fucecchio: 17 marzo, 1 aprile e 21 aprile”.
A scuderia c’è il vincitore della Carriera nell’Onda con Trecciolino, Ivanov.
“Il 3 gennaio ha ripreso galoppi, giostra e allenamento. Sta bene, il cavallo è a posto”.
Le novità?
“C‘è Bomride da Clodia, una femmina di 5 anni, che ha fatto le regolari. Poi Obelerio e Saratog. Per i paliotti impiegherò Manna de Ozieri, Nassim e Leppidoro”.
Sei solo a lavoro?
“Nel pomeriggio viene a darmi una mano, per passione, Federico Guglielmi. Ha 18 anni”.
Se i premi venissero tolti: oggi c’è l’incontro fra capitani e
commissario Laudanna.
“Certo farebbero comodo, però con la crisi che c’è in città molte cose si capiscono. Tanti dicono che dovrebbero intervenire economicamente le Contrade: bisogna vedere a quale scopo ma credo che non ci sia troppa voglia di imboccare questa direzione”.
Ormai sei esperto della situazione: che prevedi?
“Il ritorno ad un Palio come si faceva 25 anni fa: si portano i cavalli all’ultimo momento, se passano le visite bene altrimenti si fa con quelli che ci sono. Ma il Palio si corre”
La Nazione
jabru
jabru
Moderatore
Moderatore

Numero di messaggi : 9498
Data d'iscrizione : 01.04.08

Torna in alto Andare in basso

Palio d'inverno - Pagina 2 Empty Problemi del Palio

Messaggio  jabru Mer Gen 30, 2013 11:27 am

Siena, 30 gennaio 2013 — Capitani: restano da eleggere soltanto quelli di Chiocciola e Nicchio. La commissione di San Marco sembra aver trovare il nome giusto per avere finalmente un condottiero che prosegua il lavoro di Roberto Zalaffi. Il gradimento del popolo pare convergere sul trentenne Claudio Villani ma non è ancora concluso l’iter.

Nel Nicchio la cosa è ad oggi più in alto mare perché è stata convocata un’assemblea per venerdì in quanto neppure la seconda commissione eletta sarebbe riuscita a trovare la quadratura del cerchio per quanto riguarda seggio e capitano.

Intanto oggi i capitani incontrano il commissario prefettizio Laudanna in Comune per ascoltare cosa ha da comunicare sull’organizzazione del Palio, in particolare delle corse in provincia. nell’incontro che hanno effettuato lunedì sera, dopocena, è stato fatto soltanto un ‘ripasso’ generale delle questioni su cui chiedere lumi. Quanto al mossiere l’incontro con Ambrosione è previsto nel fine settimana.
La.Valde. da La Nazione
jabru
jabru
Moderatore
Moderatore

Numero di messaggi : 9498
Data d'iscrizione : 01.04.08

Torna in alto Andare in basso

Palio d'inverno - Pagina 2 Empty Viaggio nelle scuderie: Siri

Messaggio  jabru Gio Gen 31, 2013 12:28 pm

Siri: "La crisi? Ai cavalli non faccio mancare nulla. Meglio tagliare una pizza"
Antonio Siri presenta la novità Pranu Rafieli. "Guschione è come il Brunello", dice

VIAGGIO NELLE SCUDERIE (6° PUNTATA)
di LAURA VALDESI

Siena, 31 gennaio 2013 – “Posso montare a cavallo? Aspetta giusto un attimo e poi parliamo”. Ore 8. Alla scuderia di Simone Berni si lavora già da un’ora e mezzo. Antonio Siri fa lavorare Nerone sauro, un cavallino che lo scorso anno ha corso e vinto in provincia e anche la Tratta. “Puntiamo su di lui, è positivo”, dice il fantino. Uno che è abituato a rimboccarsi le maniche come lui, sa in che modo affrontare i tempi di crisi. “Una cosa è certa: ai cavalli non gli facciamo mancare nulla. Vengono prima di ogni cosa. Preferisco rinunciare, se serve, ad andare fuori a mangiare la pizza e comprare qualche quintale in più di mangime per loro”, spiega Siri.
E se togliessero i premi alle corse, come sembra?
“Qualche santo aiuterà… Di sicuro avranno giusti motivi, ci sono tanti problemi in questo momento. Bisogna capirlo. E adattarsi facendo allenamento e Palio con quello che si ha”.
Cosa c’è di nuovo in scuderia quest’anno?
“Tanta ‘fame’! (ride, ndr). Di vincere, naturalmente”.
E in fatto di mezzosangue?
“E’ arrivato Pranu Rafieli, 5 anni, fratello di Favella, che si sta adattando molto bene. Per l’Albo ci sono poi Orgolese, Peccatrice, Potere assoluto e il vecchietto. Ossia Guschione che è come il Brunello: migliora con il passare degli anni”.
Toti ha detto che resta il rapporto preferenziale con il Drago che, però, deve essere estratto.
“E allora speriamo che esca a sorte…Comunque ho visto diverse Contrade, sono contento”.
E’ cambiato qualcosa nei tuoi confronti?
“C’è più interesse, mi coinvolgono maggiormente facendo discorsi, per così dire, più ampi. Le richieste sono sempre le solite, comunque: vincere, impegnarsi, fare bene la provincia”.
Altri ingaggi?
“Sono squalificato ad Asti e Casteldelpiano, corro a Fucecchio, Legnano e Bientina”.
Sei sempre stato contrario a fare ‘cartelli’ fra fantini: hai cambiato idea?
“Con i colleghi ho ottimi rapporti. Lavoro per la Contrada che mi dà fiducia e se questa ha un’intesa con un’altra la rispetto. Faccio quello che mi dice la Contrada e non i fantini. Tutto qui”.
C’è un numero uno, che è Trecciolino. E tanti che ambiscono a diventare il 2. Tu che numero vorresti essere?
“Nessun numero, voglio vincere e basta”.
Hai fatto autocritica sul 2012?
“Sul 2012 ma la faccio sempre autocritica, anche quando vinco perché qualcosa si sbaglia comunque. Per conquistare il Palio devi assumerti dei rischi: ho fatto ciò che mi ha chiesto la Contrada”.
La Nazione
jabru
jabru
Moderatore
Moderatore

Numero di messaggi : 9498
Data d'iscrizione : 01.04.08

Torna in alto Andare in basso

Palio d'inverno - Pagina 2 Empty Re: Palio d'inverno

Messaggio  Contenuto sponsorizzato


Contenuto sponsorizzato


Torna in alto Andare in basso

Pagina 2 di 3 Precedente  1, 2, 3  Successivo

Torna in alto

- Argomenti simili

 
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.